10 consigli per affrontare un colloquio di lavoro in gruppo

Non sempre l’incontro è un tête-à-tête, molte aziende preferiscono esaminare più candidati in una sola volta: ecco come superare la selezione.

Se è arrivato il momento di cambiare lavoro o di cominciare la prima esperienza lavorativa, per affrontare la selezione potrebbe non bastare informarsi sull’azienda a cui ci si propone, perfezionare il curriculum e sistemare il profilo LinkedIn. Quando arriva la telefonata che aspettavate, vi potrebbe essere proposto un colloquio di gruppo. Cos’è? È una modalità che molte aziende preferiscono ai colloqui individuali. Nel colloquio di gruppo viene chiesto a 10-15 candidati di discutere su un tema (che di solito riguarda una situazione immaginaria) e di elaborare una soluzione condivisa entro un tempo prefissato. Il tema della discussione non importa: oggetto della prova è il modo in cui ciascun candidato si comporta, come analizza il problema e si relaziona con gli altri. Come prepararsi per il colloquio di gruppo? Ecco dieci consigli per fare bella figura.

1. In sala d’attesa non isolarsi. È importante cercare di creare un rapporto di empatia e di simpatia con gli altri candidati. Questi rapporti potranno tornare utili in futuro, anche se il colloquio non dovesse andare bene. Ovviamente non esagerare: un clima di cordialità serve a distendersi e ad affrontare la prova con serenità, ma va tenuto presente che si tratta di un colloquio.

2. Nel colloquio tenere a mente gli elementi che l’esaminatore prende maggiormente in considerazione:

  • atteggiamento verbale e non verbale (postura, capacità espressiva, proprietà di linguaggio, corrispondenza fra atteggiamento esplicito e linguaggio non verbale, emotività ecc.);
  • capacità di gestire il tempo;
  • capacità di condivisione della discussione con gli altri colleghi;
  • capacità di ascoltare le opinioni altrui e di adeguare le proprie in modo da raggiungere una soluzione condivisa;
  • capacità di leadership, ovvero di imporre il proprio punto di vista e la propria persona come punto di riferimento accettato;
  • capacità di sintesi, ovvero di identificare i punti essenziali delle varie soluzioni e sintetizzarli.

3. Immedesimarsi nel caso presentato. Molto spesso i casi che si dovranno discutere e risolvere nel gruppo sono surreali: vengono creati appositamente così per capire le reazioni dei candidati davanti a situazioni improvvise e incerte. Cercare di immedesimarsi nel caso proposto, evitando facili ironie qualora – per esempio – ci si trovi a dover decidere cosa portare su un’isola deserta. Bisogna ricordare sempre lo scopo dell’incontro: essere scelti ed essere assunti.

4. Non prevaricare gli altri. L’attenzione dei selezionatori è rivolta soprattutto alle relazioni che si instaurano fra i partecipanti. Durante il colloquio mostrarsi disponibili all’ascolto e all’accettazione delle argomentazioni altrui: il rispetto delle opinioni, la collaborazione, la capacità di mediazione sono elementi molto apprezzati soprattutto se gli esaminatori cercano persone in grado di lavorare in team.

5. Parlare in modo chiaro. Sostenere le proprie idee significa motivarle con argomentazioni concrete, spiegando anche perché si sono scartate le alternative. Parlare in modo chiaro evitando polemiche e toni aggressivi. Evitare di isolarsi se ci si sente in minoranza di idee, piuttosto mostrarsi disponibili al confronto.

6. Tenere lo sguardo alto. Non concentrare l’attenzione e lo sguardo su un singolo partecipante o sul selezionatore, guardare tutti i componenti del gruppo. Durante il discorso evitare di interrompere gli altri (soprattutto l’esaminatore) ma alzare la alzare la mano e aspettare che la parola sia ceduta.

7. Essere sintetici e incisivi. Fare interventi incisivi e sintetici: esprimere i concetti in modo chiaro e rapido permette di catturare l’attenzione non solo del selezionatore ma anche dei colleghi candidati. Non trascurare il fattore tempo anche durante l’eventuale auto-presentazione per evitare di apparire vanitosi e logorroici.

8. Controllare la postura e i gesti e modulare il tono della voce. Gesti e postura sono importantissimi: sedersi senza rilassarsi troppo sulla sedia, non accavallare le gambe, non incrociare le braccia (gesto che denota chiusura). Allo stesso modo sono importanti i gesti: una cosa è accompagnare il discorso con la gestualità, altra è giocherellare con gli oggetti. Utilizzare un tono di voce normale, evitare gli acuti e attendere un paio di secondi prima di parlare dopo qualcuno.

9. Gestire la timidezza. È bene non mostrare di essere troppo timidi e non tenersi in disparte per paura che le proprie idee non siano valide. I selezionatori non badano troppo al risultato del caso sottoposto, né contano gli interventi: guardano a come ci si comporta all’interno del gruppo. Un atteggiamento troppo dimesso potrebbe essere valutato negativamente.

10. Essere propositivi. Quando i selezionatori chiedono “chi vuole essere il primo?” è bene essere propositivi e intraprendenti e prendere educatamente la parola. Stessa cosa quando dovesse essere richiesto di leggere qualcosa ad alta voce oppure di presentarsi.

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