5 consigli per neogenitori attenti alla spesa

Nel 2013 la spesa per i figli di famiglie in dolce attesa e genitori di bimbi fino a 3 anni è stata di 1,93 miliardi di euro (+2,1% rispetto l’anno prima). Perché si spende così tanto? E come risparmiare sulle voci che pesano di più?

A “casa-risparmio”  un pacco doppio di pannolini non lo paghiamo mai più di  6 euro. Ma non siamo i soli. Gli italiani che acquistano senza fare caso  promozioni e sconti, infatti, sono sempre di meno visto che, come evidenziato dal 2° Rapporto sulla Maternità realizzato da Marketing Management, la quota di prodotti acquistati a prezzo pieno è passata dal 49,8% del 2012 al 43,3% del 2013, con un relativo aumento della spesa per prodotti in promozione del 4 per cento.

Del resto perché pagare di più? E i pannolini, una delle voci più pesanti e che arriva a coprire il 30,1% del totale – sono solo uno dei tanti prodotti dedicati alla prima infanzia su cui è possibile risparmiare, grazie a qualche piccolo accorgimento.

SEGUIRE LE OFFERTE

Le promozioni sono ormai costanti e “girano” all’interno dello stesso supermercato: tenete presente che un prodotto in offerta  sarà di nuovo “in saldo” nel giro di massimo tre mesi. Se avete dei dubbi, chiedete al responsabile di reparto che saprà indicarvi quanto dovrete aspettare per vedere i vostri pannolini preferiti di nuovo scontati. Se non avete tempo di attendere, cambiate supermercato, fate qualche km in più se ne vale la pena. E quando trovate una bella promozione fate una bella scorta da tenervi in casa! Mi riferisco soprattutto agli omogeneizzati, che costano un occhio della testa.

CHI FA DA SE’ FA PER TRE

Sapete quanto pesa la spesa di prodotti alimentari quando arriva un bebè? Il 55% del totale, in cima alla lista.  Due vasetti di omogeneizzati di verdura al supermercato costano infatti 1,80 euro in media, quelli di carne si aggirano intorno ai 2,50. Tenendo conto che i pasti sono due al giorno, arrivereste a spendere 5 euro al giorno per nutrire il vostro piccolino. Con gli stessi soldi potete fare scorta di frutta e verdura per tutta la settimana! Perché allora non pensare di preparare in casa questi omogeneizzati? Non solo costano meno, ma sono anche più genuini, senza conservanti e più saporiti. Basta attrezzarsi di un minifrullatore a immersione, qualche barattolino di vetro (quelli dello yogurt andranno benissimo) e congelare il tutto (a parte la patata, che una volta bollita non si presta alla conservazione in freezer).

Per chi allatta artificialmente, il consiglio è acquistare in grandi quantitativi di latte online. Su Facebook trovate numerosi gruppi che raccolgono le richieste delle mamme e fanno da tramite tra consumatori e azienda. Si tratta deicosiddetti  gruppi d’acquisto, in grado di abbattere ulteriormente i prezzi.

NO AL RISPARMIO SULLA SUA PELLE

Con il 55% degli acquisti in valore, la spesa alimentare si conferma la più consistente, ma è leggermente in flessione; di contro, si spendono più soldi per comperare prodotti legati all’igiene del bambino.  In questo niente risparmio, visto che la pelle dei bambini necessita di prodotti ad hoc: la pelle dei più piccoli è più delicata e sensibile della nostra, quindi guai a utilizzare prima del tempo i cosiddetti marchi “adult”! Piuttosto, per un po’, risparmiamo sul nostro bagnoschiuma o shampoo preferito acquistandone uno in offerta e riutilizziamo questo budget “extra” per comperare brand specifici della primissima infanzia.

PENSARE IN VERDE

Avete mai pensato ad utilizzare per il vostro bebè dei pannolini lavabili? Io personalmente non me la sono sentita, anche perché faccio lavatrici solo il week-end (costa meno, come durante la settimana dopo le 19!), ma chi nutre già un po’ di curiosità verso questa soluzione, può investire in uno starter-kit, ovvero un paio di pannolini “prova”. Come evidenzia da questa ricerca del sito “progettopannolini” il risparmio è davvero notevole: una spesa media totale di 591 euro contro 1406 euro, per un bambino che porta il pannolino fino ai 2,5 anni. Dunque, questo sforzo verrà apprezzato dalle vostre finanze e dal vostro bebè (i lavabili sono fonte di meno irritazioni da pannolino). E anche la Terra ne trarrà beneficio, dato che per lo smaltimento di un pannolino  usa e getta  servono circa 400 anni.

UN GUARDAROBA IN REGALO. O QUASI.

Il prodotti “ricevuti in regalo” sono quelli che hanno visto una crescita importante lo scorso anno (+4,6%) rispetto al 2012. La maggior parte di questi regali  provengono dai nonni. Gli amici regalano soprattutto vestitini, ecco perché alla nascita di un figlio è meglio non farsi prendere dall’entusiasmo iniziale e comperarne pochi. Nel primo anno di vita del neonato, inoltre, alcuni capi vengono utilizzati al massimo un paio di volte, quindi è bene pensare alla possibilità di rivolgervi a negozio dell’usato o meglio ancora alla rete. Vi segnalo tre gruppi Facebook in particolare, ma ce ne sono un’infinità: “Da grande a piccino”, “Scambio, regalo, cerco” e l’ormai noto “Te lo regalo se vieni a prenderlo”, presente in ogni regione d’Italia; tanta varietà a piccoli prezzi la trovate anche in questa sezione del sito Al Femminile”.
Idem per i giocattoli: fate un giro su ebayannunci.it, così da non pagare nemmeno le spese di spedizione: potrete risparmiare anche l’80% del valore inziale!

A proposito di famiglia, il 15 maggio si è svolta la Giornata Internazionale  della Famiglia istituita 20 anni fa. Questa festa mi ha fatto pensare a quanto sia cambiata velocemente la famiglia italiana e, nel mio piccolo, ho dato anch’io il mio contributo al cambiamento: mi sono sposata a 32 anni, dopo soli sei mesi di fidanzamento,  con un ragazzo colombiano e ho avuto la mia prima figlia a quasi 34 anni, quando l’età media del primo figlio oggi  è  31,4, ma mia nonna a 29 aveva già avuto 8 figli! Oggi il numero di figli per coppia è di 1,4. Un vero e proprio “stravolgimento”!

 

 

 

 

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