Filtri, strumenti di "parental control" su pc e smartphone, per lasciare i minori liberi di navigare, ma in un ambiente controllato e minimizzando i rischi
Non è un segreto che ai bambini piacciano i dispositivi digitali. Ma internet può diventare un posto spiacevole, soprattutto per i più piccoli. Del resto, è una porta d’accesso al mondo. E, come nella realtà, ci sono posti del tutto inadatti ai minori. Con una differenza enorme: qualunque luogo online, a qualunque ora, può essere raggiunto in pochi millisecondi: il tempo necessario a toccare uno schermo e aprire un’app oppure a digitare un indirizzo web. Gli studi sugli effetti delle connessioni sono moltissimi. Ce ne sono di allarmistici: ritengono che Internet abbia abbassato l’attenzione al di sotto del livello del pesce rosso (8 secondi) e altri che, invece, sostengono che sta rendendo i bambini più intelligenti che mai. Ma i figli non sono cavie sui quali testare gli effetti di un prodotto. Come tutto ciò che riguarda l’educazione, negare a prescindere, è un incentivo a trasgredire: a trovare il caricabatterie dello smartphone che avete nascosto, per esempio. È importante dare (e darsi) delle regole, che vanno costruite insieme. Perché, se un principio viene compreso, è più facile che venga accettato. Se capiamo cosa fa un figlio con un device (e perché lo usa), allora il digitale sarà un luogo sul quale confrontarsi, non al quale mettere un lucchetto.
In ogni caso i punti di partenza sono tre: l’app per Android Family Link, i controlli parentali dei dispositivi Apple e Norton Family (una soluzione multipiattaforma, anche per Windows). Sono sistemi di “parental control” ovvero permettono di impostare filtri alla navigazione, all’installazione di app e tanto altro. Ma, dopo aver scelto quello più adatto in base al vostro device, per ora lasciamo da parte le funzionalità e concentriamoci su alcune domande.
Vostro figlio usa un solo dispositivo o avete bisogno di regole per tutta la casa? Nel primo caso sarà sufficiente installare una delle app che abbiamo segnalato. Nel secondo caso, se vostro figlio usa anche un pc per studiare o ha uno o più fratellini, potrebbe essere conveniente intervenire su tutta la rete. Su VoceArancio abbiamo raccontato come si può settare il router di casa per questi scopi. Ma, se non avete dimestichezza con queste impostazioni un’alternativa più semplice è il dispositivo Routerinho: costa poco più di 100 euro, crea una rete wifi protetta e ha opzioni dedicate alla navigazione sicura.
Di quanto controllo avete davvero bisogno? Sia Family Link che i nuovi controlli di Apple, introdotti a settembre 2018 con iOS 12, permettono di bloccare siti, app o creare una whitelist con le pagine web da usare durante lo studio. Inoltre, hanno controlli temporali, che permettono di evitare “indigestioni digitali”. Permettono anche di verificare quali sono le abitudini di navigazione, quanto tempo si soffermano su un determinato tema. Se mettiamo da parte l’effetto “grande fratello”, può essere un buon modo per cercare insieme a loro altre risorse digitali e rendere i “lucchetti software” meno restrittivi. E scoprire insieme qualche app o sito per coltivare nuove passioni, per imparare a programmare o a suonare uno strumento.
Avete raccontato il senso delle regole digitali? La scelta migliore, è attivare i sistemi di controllo insieme ai figli, magari dopo aver loro regalato il nuovo dispositivo. Spiegandogli che servono per evitare pericoli come le truffe online, i malware che possono danneggiare il loro device e, inoltre, introdurre il concetto di privacy. E poi vedere insieme cosa può fare la tecnologia. Così, le regole non verranno percepite come una decisione unilaterale. Altrimenti, il rischio è lasciare che i figli trovino scappatoie, magari dai computer a scuola o su quelli dei loro amici. Del resto i forum e YouTube sono pieni di tutorial per aggirare i parental control (è inevitabile che sia così).
Avete concesso dei “bonus”? Anche per i più piccoli, è importante darsi degli obiettivi. Se – com’è giusto che sia – avete limitato il tempo di utilizzo dei device a un paio d’ore al giorno, avete previsto qualche ora extra da attivare insieme? Internet serve anche per imparare (su VoceArancio lo abbiamo raccontato qui). E allora i sistemi di parental control non devono diventare una barriera alla sua curiosità.
Avete spiegato cos’è la netiquette? È il galateo digitale e, a dire il vero, troppi adulti non lo conoscono: insultare le persone online è facile. Per questo motivo, quando i vostri figli inizieranno postare qualcosa, è giusto che sappiano che anche il mondo digitale ha le sue regole di comportamento. Al di là degli elenchi di norme, si fondano su un principio: ciò che state per fare online, lo fareste anche di persona?
Sappiamo che è semplice scriverlo in teoria, ma la pratica è un’altra cosa. Voi – nella vita di tutti i giorni – come gestite la vita digitale dei vostri figli?
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