Imprenditoria femminile, gli strumenti per le donne che vogliono mettersi in proprio

Con un totale di oltre un milione e 300 realtà sul territorio, le società femminili rappresentano una fetta importante dell’imprenditoria italiana. Vediamo gli strumenti a supporto delle donne che vogliono avviare un’attività

L’imprenditoria italiana è sempre più donna. Lo confermano i dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere che fotografano la realtà di un settore in costante crescita. A fine 2018 le imprese femminili iscritte al Registro delle Camere di commercio sono state un milione e 337mila, quasi il 22% del totale delle imprese italiane. Rispetto al 2017 le realtà femminili sono cresciute di circa 6mila unità, merito anche delle imprenditrici straniere che iniziano ad avere un peso importante tra le società rosa. Finanziamenti agevolati e garanzie del credito sono due strumenti a disposizione delle donne che vogliono intraprendere un’attività in proprio e hanno bisogno di un aiuto per partire: vediamo come funzionano.

La sezione speciale del Fondo di garanzia. Per le imprese che necessitano di un garante per ottenere finanziamenti dalle banche esiste un fondo dedicato alle imprese femminili nell’ambito del Fondo di Garanzia, lo strumento istituito dal Ministero per lo sviluppo economico. Il vantaggio sta nel fatto che il tasso di interesse del finanziamento richiesto può essere ulteriormente abbassato proprio grazie al Fondo di Garanzia delle PMI. La sezione speciale riserva condizioni vantaggiose per la concessione della garanzia di chi possiede i requisiti individuati dal regolamento. Rientrano tra questi le società cooperative e le società di persone composte per almeno il 60% da donne, le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino per almeno i due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno due terzi da donne e le imprese individuali gestite da donne. In particolare, le imprese femminili hanno la possibilità di prenotare direttamente la garanzia, hanno priorità di istruttoria e di delibera, sono esentate dal versamento della commissione una tantum al fondo e possono contare sulla copertura della garanzia fino all’80% su gran parte delle operazioni.

Finanziamenti agevolati, l’iniziativa di Invitalia. Per sostenere l’imprenditoria femminile negli ultimi anni sono diverse le realtà che propongono finanziamenti agevolati. “Nuove imprese a tasso zero” è una delle più note, rivolta non solo alle donne di qualsiasi età, ma anche ai giovani tra i 18 e i 35 anni. Si tratta di un’iniziativa di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che fa capo al Ministero dello sviluppo economico. Prevede un finanziamento a tasso zero di progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro e può coprire fino al 75% delle spese totali ammissibili. Per poter accedere al fondo, le imprese femminili devono essere costituite da non più di 12 mesi e operare nella produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, commercio di beni e servizi, fornitura di servizi alle imprese e alle persone oppure nel turismo. Per le imprenditrici del Mezzogiorno tra i 18 e i 45 anni, inoltre, esiste anche “Resto al Sud”, un sistema di agevolazioni istituito sempre da Invitalia che prevede fino a 200 mila euro per finanziare nuovi progetti di impresa al Sud.

Un protocollo per favorire l’accesso al credito. Per favorire l’accesso al credito alle imprenditrici e alle lavoratrici autonome anche l’ABI, l’associazione bancaria italiana, ha firmato nel 2014 un protocollo che prevede una serie di interventi a loro sostegno. A iniziare da a cui le imprenditrici o le lavoratrici autonome possono rivolgersi per poter richiedere finanziamenti a condizioni agevolate. Per delinerare un quadro più preciso, l’ABI ha individuato tre linee direttrici per l’erogazione di questi finanziamenti:

  • Investiamo nelle donne
    Prevede finanziamenti finalizzati a realizzare nuovi investimenti per lo sviluppo dell’attività di impresa;
  • Donne in start-up
    Accesso a finanziamenti finalizzati alla costituzione di nuove imprese a prevalente partecipazione femminile;
  • Donne in ripresa
    Include finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle Pmi e delle lavoratrici autonome in una momentanea fase di difficoltà.

Il protocollo di ABI prevede inoltre la possibilità di sospensione del piano di ammortamento per un massimo di 12 mesi in caso di gravidanza, grave malattia dell’imprenditrice o dei suoi parenti.

Le altre iniziative promosse dalle Regioni. Esistono poi iniziative lanciate a livello regionale e distribuite più o meno uniformemente su tutto il territorio nazionale, cui è possibile aderire mediante bandi pubblici. Tra le più famose, ricordiamo quella della Regione Veneto, che dispone di agevolazioni per le PMI a prevalente partecipazione femminile, quella del Lazio, della Lombardia e della Campania. Ricordiamo anche che alcune Regioni dispongono della possibilità di richiesta di finanziamenti agevolati una parte dei quali a fondo perduto, come nel caso della Puglia. Si tratta di sovvenzioni che coprono le spese di avvio e di gestione dell’attività, parte delle quali non devono essere restituite.

Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.