Come spendo i miei soldi? Lo scrivo sul diario

Segnare entrate e uscite per capire come si usa il proprio denaro, ottima scelta di risparmio: eliminare acquisti inutili non è mai stato così facile...

.Mettere i soldi da parte. «Non ho mai messo da parte soldi, perché non ho mai avuto cachet straordinari e come regista non guadagno quasi niente» (Sean Penn).

Spese sotto controllo. Per risparmiare bisogna anzitutto tenere sotto controllo le spese. E per non mortificare svaghi o piaceri si deve capire esattamente dove finiscono i propri soldi e avere un quadro completo delle uscite.

Il «diario dei conti». La prima cosa da fare, e la più impegnativa, è quella che darà più frutti: appuntare su un taccuino o su una vecchia agenda ogni singola spesa della giornata, anche la più insignificante come un caffè o un biglietto dell’autobus. Il «diario dei conti» va fatto ogni giorno, per almeno un mese.

I programmi online. Se si preferisce utilizzare il computer, si può prendere un foglio elettronico (tipo Excel) o scaricare da internet  programmi gratuiti per la gestione del bilancio familiare come iPase, Myco o Money Manager ex Portable (scaricabile anche su chiavetta Usb). Anche in questo caso bisogna portare sempre con sé un taccuino dove sarà più semplice appuntare ogni singola uscita di denaro avvenuta durante il giorno e trascriverla sul computer una volta tornati a casa.

L’obiettivo di risparmio. Per nel tenere i conti del proprio portafogli con costanza, è bene darsi un obiettivo di risparmio, cioè una cifra raggiungibile in un anno (dai 1.000 ai 2.500 euro). Quando c’è uno scopo ben preciso è più facile rispettare le regole.

L’ordine del risparmio. Per semplificare la compilazione del diario basta suddividere la pagina in cinque colonne:

• La prima è per la descrizione della spesa (cinema, parcheggio etc.).
• La seconda è per le spese base, quelle che non si possono in alcun modo ridurre (l’affitto, il mutuo, i canoni fissi delle bollette del gas e della luce, il condominio, la retta scolastica etc.).
• Nella terza vanno le spese comprimibili, ovvero quelle necessarie ma sulle quali si può lavorare per ridurle o trovare valide alternative a costo minore (cibo, consumi energetici, bolletta del telefono, benzina, manutenzione dell’auto etc.).
• La quarta serve per le spese accessorie, ad esempio il cappuccino al bar o l’abbonamento alla tv satellitare.
• La quinta colonna, quella del risparmio, verrà riempita solo alla fine del primo mese, dopo che saranno chiare le voci che si possono tagliare o ridurre.

Un caffè al giorno. Arrivati a fine mese bisogna leggere attentamente il proprio diario e capire quali sono le spese superflue sulle quali lavorare. Ad esempio, due caffè al giorno a 80 centesimi la tazzina a fine mese costano 41,6 euro. Basta fare la prima colazione a casa per segnare nella quinta colonna i primi 20,30 euro risparmiati (o meglio 243,60 euro l’anno). Con questo sistema si procede con ogni singola voce, scegliendo a che cosa rinunciare o cosa ridurre. Altro esempio: nessuno dice che non si debbano comprare le gomme da masticare o le caramelle ma spesso si è attirati dall’espositore del bar, quando al supermercato costano circa 40 per cento in meno.

Lavare l’insalata. Anche al supermercato si possono fare tagli non indifferenti. Altroconsumo, nel marzo scorso, ha acquistato in quattro città (Milano, Roma, Bari e Palermo) della rucola da lavare a un prezzo medio di 3,98 euro al kg. Negli stessi punti, la medesima insalata, già lavata e imbustata, costava in media 10,75 euro al kg. Considerando che in Italia il consumo pro capite di insalata è di circa 4 kg all’anno e prendendo come esempio una famiglia di quattro persone, a fine anno chi sceglie di acquistare e lavarsi la rucola sfusa risparmia circa 110 euro. Da appuntare nella quinta colonna alla voce insalata.

Cambiare le piccole abitudini. Altre spese facilmente riducibili sono quelle per le bollette. Tutti conoscono i piccoli accorgimenti per risparmiare su gas, telefono e corrente (fare le lavatrici nel weekend, accendere lo scaldabagno solo di notte, spegnere gli apparecchi in standby, etc.), ma sapendo esattamente quanto si spende si possono anche valutare meglio le offerte degli operatori, e magari trovarne una più adatta alle proprie esigenze. A volte per risparmiare basta solo guardarsi attorno.

La paghetta settimanale. Una volta che si è consapevoli di dove finiscono i propri soldi non resta che fare la media delle spese per ogni voce e destinare a ognuna di esse un budget settimanale. È come darsi una paghetta. Così sarà più facile tenere sotto controllo i propri conti.

Mani bucate. «Siccome ho le mani bucate, io i soldi neanche li vedo e mia moglie mi dà la paghetta» (Christian De Sica).

L’imprevisto e il tempo libero. Nella destinazione dei budget non dimenticate di mettere in conto anche le voci “imprevisti” e “tempo libero”: un tubo che si rompe improvvisamente rischia di bruciare tutto quel che si è risparmiato in una volta sola mentre rinunciare a una gita fuori porta, a una cena con gli amici o a un cinema potrebbe rivelarsi un sacrificio insostenibile anche per il più grande risparmiatore.

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