Il furto d'identità è sempre più frequente e può avere conseguenze gravi. Ecco quali sono i campanelli d'allarme e le misure che puoi prendere per tutelarti
Secondo un sondaggio condotto da Ipsos, nel 2022 un terzo degli italiani ha affermato di aver subito una violazione della propria identità digitale. È un numero da sottovalutare, soprattutto perché sempre più dati viaggiano sui servizi che utilizziamo online: dalla sanità, alla pubblica amministrazione, all’home banking, fino ai social network. Per usufruirne condividiamo online dati sensibili e informazioni anagrafiche.
Senza la giusta protezione, questi dati potrebbero restare visibili a chiunque, e quindi anche a potenziali criminali che potrebbero approfittarne per frodarti.
In questo articolo vogliamo fare chiarezza: aiutarti a minimizzare i rischi, prendere le giuste precauzioni e individuare in anticipo un tentativo di violazione della tua identità digitale.
Cos’è il furto d’identità digitale
Si stanno affermando nuove forme nuove di furto di identità digitale che non tutti conoscono. Da un sondaggio pubblicato sul nostro canale LinkedIn, fenomeni come il furto di dati sanitari e il furto dell’identità sono poco conosciuti. Partiamo allora dal distinguere i motivi per i quali un criminale potrebbe eseguire un furto d’identità.
- Per impersonare la vittima. Entrare nei tuoi account, principalmente per sottrarti denaro o usare i tuoi dati per registrarsi a tua insaputa servizi che non desideri e, in seguito, commettere frodi.
- Per nascondere la propria identità. In questo caso i tuoi dati serviranno da parafulmine. I criminali possono registrare a tuo nome conti correnti o carte di credito, riciclare denaro o adescare altre vittime.
- Per creare un’identità sintetica. In questo caso i criminali creeranno un mostro di Frankenstein digitale a partire da dati provenienti da più persone. L’obiettivo è creare un profilo verosimile che confonda le acque mentre portano avanti le loro attività losche.
- Per sfruttare un’identità fantasma. Infine è sempre più frequente il furto di dati di persone decedute, perché è difficile che qualcuno li reclami. Ecco perché – per quanto doloroso – è importante che i profili online vengano chiusi dai parenti. Oggi i principali social network e servizi digitali hanno procedure dedicate (qui quella di Meta e qui quella di Google).
Per fortuna, la legge italiana tutela le vittime e tutti questi espedienti sono inquadrati come crimini. Nello specifico sono disciplinati da due articoli del codice penale: l’art. 494 che e cioè il reato di sostituzione di persona e l’art. 640 ter, che riguarda le frodi informatiche. È prevista la reclusione fino a sei anni e multe fino a 3 mila euro. A seconda dell’utilizzo che il criminale farà dell’identità rubata, ad essi possono essere connessi reati contro il patrimonio, di diffamazione oppure di minacce.
Riprendi il controllo della tua identità digitale
Come abbiamo accennato, prima di tutto è importante essere consapevoli del viaggio che fanno i tuoi dati personali, dopo la registrazione su una piattaforma digitale. Bisogna scardinare alcune abitudini, come la disinvoltura con cui compiliamo tutti i campi di un form, dando informazioni anagrafiche, indirizzi e-mail e numeri di telefono. Perché spesso dimentichiamo di averlo fatto, anche quando smettiamo di utilizzare quel sito o quell’app dove abbiamo inserito i dati. In gergo, questo insieme di informazioni si chiama “digital footprint”: è l’impronta che lasciamo navigando ed è una forma inconsapevole di esposizione al rischio. Perché permette a un potenziale criminale di ricostruire la tua identità a partire da una semplice ricerca con Google. Ecco allora cosa puoi fare:
- Utilizza un password manager. I più famosi sono Lastpass, 1password o Keepass. li abbiamo approfonditi in questo articolo e ti permettono di tenere sotto controllo tutti i siti e le app alle quali sei registrato e fanno una verifica costante sulle tue chiavi d’accesso particolarmente fragili. Inoltre, ti indicano i servizi ai quali non accedi da tempo e ai quali ti suggeriamo di cancellare la registrazione, perché è sempre meglio lasciare meno dati in circolazione possibile.
- Limita la diffusione di foto e informazioni personali sui social network. Se ti piace condividere parte della tua vita sui social, rendila visibile solo alle tue cerchie di amici ed evita di lasciare post “pubblici”. E questo vale anche per informazioni personali come e-mail, numeri di telefono, scuole che hai frequentato e lavoro che svolgi. Spesso tutto ciò diventa di dominio pubblico. Anche in questo caso, rimuovi l’account dalle reti sociali che non usi più.
- Quando ti registri su un nuovo sito, comunica solo le informazioni necessarie ed evita la trasmissione di dati a terzi. È ancora una volta una forma di precauzione, ma non dare mai più dati del necessario. Se non serve per attivare la doppia autenticazione, non fornire mai il tuo numero di telefono, perché è un pericoloso vettore per la frode dell’identità.
- Se un servizio digitale ti chiede scansioni di documenti, applica sempre una scritta in sovraimpressione. Per esempio: “carta d’identità per VoceArancio, inviata in data 20/12/2022”. Perché, con queste copie i criminali potrebbero svolgere ogni tipo di attività, anche affittare appartamenti o noleggiare auto.
I segnali ai quali prestare attenzione
Un furto d’identità può avvenire in maniera plateale, per esempio quando la tua mail o i tuoi account social vengono rubati e diventano inaccessibili. Oppure in maniera più silenziosa, allora ecco qualche campanello d’allarme che può aiutarti a evitare il peggio:
- Controlla periodicamente la lista degli accessi ai tuoi account. Se non corrispondono a dispositivi e località nelle quali ti trovi, disconnetti tutte le sessioni.
- Presta attenzione alle mail e sms di ripristino password o riguardanti registrazione a servizi di cui non sai nulla. In questi casi, ti conviene rinnovare le chiavi d’accesso.
- Nota le attività insolite sui tuoi account, come post social o e-mail che spariscono oppure piccoli movimenti sul tuo home banking. In quest’ultimo caso, qualcuno ha già il pieno accesso ai tuoi profili. Ti conviene contattare la Polizia Postale e avvertire i numeri di sicurezza della tua banca o dei servizi compromessi.
E tu, sai proteggerti dai furti d’identità digitale?
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