Gat, per chi vuole investire sulla terra

Un centinaio di famiglie che si mettono insieme per acquistare aziende agricole. I gruppi d’acquisto terreni, un modo per avvicinarsi alla terra e, perché no, per cambiare vita...

Perché non puntare sulla terra? La metà dei giovani con meno di 34 anni, dice un recente sondaggio Coldiretti, preferirebbe gestire un agriturismo al lavoro d’ufficio. Non c’è da stupirsi, allora, se le facoltà di Agraria vivono un vero e proprio boom: più 26% d’iscrizioni in tre anni. Allora perché non puntare sulla terra, acquistando un terreno da far fruttare?

Che cosa sono i Gat. Gat, gruppo di acquisto terreni, è il marchio registrato nel 2009 da tre professionisti del Mantovano, Rosanna Montecchi, avvocato, Gianluca Marocci, commercialista, ed Emanuele Carissimi, agronomo, che per primi in Italia hanno lanciato una nuova forma di economia sostenibile. Nei gruppi d’acquisto terreni 50-100 famiglie si mettono insieme e comprano – investendo tutti la stessa somma – un terreno con un podere. Obiettivo: creare un’attività agricola in cui coltivare la terra e, se possibile, offrire ospitalità attraverso l’apertura di un agriturismo.

Come funzionano i Gat. Spiega l’avvocato Rosanna Montecchi, tra i promotori del marchio Gat: “Per noi è un investimento sicuro. Il settore del bio cresce e negli ultimi anni sono sorte tante attività agricole”. Dal 2009 a oggi sono già nati due Gat a Quistello (Mantova) e a Scansano (Grosseto), e un terzo è in promozione ad Argenta, in provincia di Ferrara. Per comprare una quota servono circa 15.000 euro (nessun socio può possederne più di quattro). La gestione dei Gat è affidata ad agricoltori professionisti. Montecchi: “I nostri Gat sono imprese a tutti gli effetti, dove si guadagna con la rivalutazione del capitale investito e sugli eventuali utili. L’attività è condotta da chi conosce già il mestiere, poi i soci sono liberi di avvicinarsi e dare una mano”.

Che cosa deve fare chi vuole partecipare. Si legge su gruppoacquistoterreni.it, sito fondato dai tre promotori dell’iniziativa: “Se vuoi partecipare all’attivazione di nuovi GAT, segnalacelo attraverso il modulo di “Manifestazione d’interesse”. Al raggiungimento di un numero minimo di adesioni nelle zone da te indicate ti ricontatteremo fornendoti tutte le informazioni necessarie. Se invece possiedi dei terreni o un’attività già avviata e sei interessato al nostro progetto, scrivici”.

Tutti i benefici. Nei Gat una parte dei frutti viene distribuita ai partecipanti al progetto, il resto è venduto al gruppo d’acquisto solidale della zona (dei Gas vi avevamo parlato in questo articolo). Se ci sono, gli utili vengono redistribuiti tra i soci. L’acquisto condiviso di una tenuta agricola a scopo d’investimento ha, ovviamente, obiettivi economici (difesa del valore dell’investimento, incremento patrimoniale, ricavo di un eventuale reddito dalla produzione agricola) ma anche obiettivi etici (gestione ecologica della terra, condivisione di valori, avvicinamento dell’agricoltura a chi vive in città, vendita di prodotti biologici e sostegno di un’agricoltura eco-compatibile).

Cambiare vita con i Gat. Grazie ai Gat si può anche cambiare vita. Racconta Emanuele Carissimi, tra i promotori del progetto: “Io lavoravo come consulente informatico, la mia compagna faceva la geometra. Non eravamo soddisfatti e volevamo dedicarci alla nostra passione, l’agricoltura”. Così è nata l’idea di mettersi in proprio. “Abbiamo valutato diversi terreni da acquistare, però erano troppo costosi per noi. Poi per caso un amico, socio del Gat di Quistello, ci ha fatto conoscere questo mondo. Oggi siamo membri del Gat Le Piane di Scansano e gestiamo direttamente l’attività”.

Per chi lo vuole fare. In Maremma, nella piana di Alberese (Grosseto) c’è un terreno che un gruppo di persone si propone d’acquisire. Spiega Paolo Menichetti, che del gruppo è componente: “Il progetto è nato nel 2011. Abbiamo già costituito la società e siamo a caccia di nuove adesioni. Spenderemo circa un milione e mezzo di euro tra acquisto del terreno, del casale e avvio dell’attività e proponiamo una quota di 16 mila euro. I terreni sono fertili e siamo vicini a due bacini importanti come Roma e Firenze, quindi sia la parte agricola sia quella di agriturismo non potranno che crescere”.

E poi ci sono i Gast. Un altro modo per acquistare un appezzamento in comune è partire da un gruppo di acquisto solidale (cioè da un Gas) e trasformarlo in un gruppo di acquisto solidale terreni (Gast). Racconta Paolo Chinellato, artefice del progetto che punta a recuperare una superficie di tre ettari a Campilonghi di Montebelluna, in provincia di Treviso: “Il nucleo di base è formato da famiglie che già compongono un Gas, con cui trattiamo cibi di qualità e pannelli solari. Ora vogliamo fare il grande salto e prendere un terreno. Basterebbero cinquanta adesioni da 8mila euro l’una”. Lo scopo è coltivare ortaggi e cereali e produrre alimenti bio. A portare avanti la ditta ci penserà una coppia di giovani imprenditori agricoli. Per informazioni: GastMontebelluna su Facebook o chipa@libero.it

Per maggiori informazioni:

http://www.gatscansano.it/

http://gatparcomaremma.wordpress.com/

http://progettogat.blogspot.it/

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