I consumatori di domani? Ecco la generazione Alpha

Moderni, iperconnessi, green e inclusivi: sono i figli dei Millennial, che plasmeranno investimenti e consumi negli anni a venire

Avrai sentito parlare di Millennial (i nati tra il 1980 e il 1996) e delle generazioni che li hanno preceduti cioè Generazione X (1965-1979) e Baby Boomers (1946-1964): molto probabilmente appartieni a una di questre tre. Subito dopo è arrivata la la Generazione Z (1997-2010): ma chi sono i consumatori di domani, ovvero i figli di quelli che oggi chiamiamo Millennial? I nati dopo il 2010 sono la generazione Alpha: sono ancora bambini o preadolescenti, ma mostrano già caratteristiche ben definite.

Sì, perché il senso di dividere le persone in “generazioni” per fascia d’età – tipica del marketing – serve a individuare, in modo ovviamente “spannometrico”, alcune caratteristiche che accomunano questi gruppi di consumatori (o investitori): abitudini di consumo, modo di pensare, di agire, di comunicare.

Il fatto di essere nati in un determinato momento storico plasma gli atteggiamenti delle persone: ogni generazione, per esempio, ha i suoi film cult, i suoi campioni, le sue canzoni.

Ebbene, quali sono i tratti salienti della generazione Alpha? Per farla brevissima, possiamo dire che gli aggettivi più adatti a descriverla sono: tecnologica, attenta all’ambiente e inclusiva.

Digitali fino al midollo

Tanto per cominciare, possiamo dire che questi ragazzi sono i primi veri nativi digitali: dispositivi mobili, connessione veloce, social network, servizi di streaming e shopping online sono la loro normalità da sempre. E poi certo, questi sono i “figli della pandemia” – e proprio il periodo di lockdown li ha esposti ulteriormente alla tecnologia – in cui si sono rifugiati per studiare, per passare il tempo e per rimanere in contatto con il mondo esterno.

Secondo una ricerca commissionata da BNP Paribas Cardif e condotta da Friendz alla fine del 2020, che ha coinvolto (tramite app) circa 1.000 genitori con figli dai 5 ai 10 anni e 100 bambini, il 62% della Generazione Alpha inizia a usare dispositivi tecnologici – soprattutto smartphone (62%) e tablet (55%) – prima dei 5 anni e ben il 53% può vantare almeno un dispositivo di sua esclusiva proprietà (ma solo il 9% può usarlo in piena autonomia).

Questi dispositivi vengono usati principalmente per giocare (50%) e per guardare video o cartoni (21%), ma – e qui il lockdown ha giocato un ruolo importante – anche per seguire le lezioni online (10%). La durata media di connessione è di 107 minuti al giorno, un po’ di più per i bimbi dagli 8 ai 10 anni (121 minuti) rispetto ai più piccoli (93 minuti).

Anche se parliamo di bambini ancora troppo piccoli per avere un account sui social network (solo il 10% ne ha uno), molti dicono di utilizzare comunque queste piattaforme: le preferite sono YouTube e TikTok.

Rispetto per il nostro pianeta

Un altro aspetto importante della Generazione Alpha è la consapevolezza dell’emergenza climatica, una novità rispetto a chi l’ha preceduta. Sempre stando allo studio, il 39% dei bambini in tutte le fasce d’età si preoccupa, per esempio, della raccolta differenziata, mentre il 43% è molto attivo con progetti sul tema a scuola. In generale, tra gli intervistati c’è molta preoccupazione per lo stato di salute del nostro pianeta: secondo il 54%, la Terra sta “molto” o “abbastanza male” e il 51% pensa che dovremmo fare molto di più per aiutare il pianeta.

Infine, quella degli Alpha è una generazione particolarmente inclusiva (sempre rispetto ai predecessori, s’intende): il 33% dice di avere amici di diverse etnie e il 44% ha dei compagni di classe di origine straniera.

Anche gli stereotipi di genere, fortunatamente, sembrano destinati a sbiadire ulteriormente: alla richiesta di associare alcuni mestieri e attività a un genere (maschi, femmine o entrambi), l’opzione “entrambi” è prevalsa in maniera netta in quasi tutti i casi. Dal lavare i piatti a fare il presidente del Consiglio, dal giocare a calcio al fare la spesa: per i bambini della Generazione Alpha tutti possono fare tutto.

Che investitori saranno gli Alpha?

Abituati a gestire una grande abbondanza di stimoli contemporaneamente e a saltare con nonchalance da una piattaforma all’altra, i membri della generazione Alpha sono esposti fin da piccolissimi a tecnologie come l’intelligenza e la realtà aumentata. Viene da pensare che proprio questi strumenti possano rivelarsi indispensabili per attrarli, in futuro, in qualità di consumatori o investitori.

Inoltre, gli Alpha sembrano attenti alla sostenibilità, alla cura del pianeta e a mantenere stili di vita salutari in modo “potenziato” rispetto ai Millennials. Largo quindi ai già apprezzatissimi investimenti che incorporano i fattori Esg.

Di certezze naturalmente non ce ne sono: gli Alpha più “anziani” sono oggi a malapena pre-adolescenti. Chissà cosa succederà di qui ai prossimi dieci-vent’anni e in che modo questo influenzerà comportamenti e attitudini della nuova generazione. Ma i segnali, per ora, ci dicono che tecnologia e sostenibilità potrebbero essere i fattori chiave per attirare gli investitori di domani.

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