Io torno a scuola. Per guidare in sicurezza

Al volante più sicuri su strada e più sportivi in pista? La soluzione è facile: ecco a chi rivolgersi. E a casa arrivano meno contravvenzioni...

«Al volante io guido sempre come un pazzo. Sono arrivato ad andare a 325 chilometri orari lasciandomi dietro la polizia» (Zlatan Ibrahimovic). Non sappiamo se lo svedese si riferisce alle strade italiane. Sappiamo però che le contravvenzioni per eccesso di velocità sono in aumento negli ultimi anni.

L’Italia è al quintultimo posto in Europa per multe per eccesso di velocità. I dati dell’ ETSC (European Transport Safety Council) classificano i paesi europei in base al numero di contravvenzioni elevate per eccesso di velocità. Nel 2010 al primo posto c’è l’Olanda con 558 multe su 1000 abitanti: vuol dire che più del 50% degli automobilisti olandesi ha superato i limiti. Sul podio Austria e Svizzera. La Francia è al quarto posto con 138 multe su 1000 abitanti, l’Italia al quintultimo con 24 multe su 1000. I più virtuosi i portoghesi con 9 eccessi di velocità sanzionati ogni 1000 abitanti.

Una possibilità concreta per migliorare il proprio stile di guida. In Italia automobilisti e motociclisti possono iscriversi ai corsi di guida sicura. Leader nel settore l’organizzazione Corsidiguida.it nata tre anni fa. L’offerta è ampia: corsi di guida sicura, guida sportiva auto e guida sportiva moto. Il team di istruttori raccoglie ingegneri, giornalisti, ex motociclisti e motociclisti in attività. Da Marco Lucchinelli a Roberto Locatelli, da Simone Corsi a Fabrizio Lai, passando per Guido Meda, la voce del motomondiale per gli appassionati in Italia.

La giornata tipo. Il corso di guida sportiva dura un giorno. Appuntamento in pista alle 8,30 e prima lezione teorica. Poi i giri in pista con i consigli degli istruttori e brevi riunioni tecniche come nei box del motomondiale. A fine giornata un’ora di turno libero in pista. Alle 18,00 la consegna degli attestati.

I costi cambiano tra auto e moto. Per le due ruote la spesa va dai 320 euro per un corso base ai 410 per i semi professionisti. Per le quattro ruote si parte dai 600 euro per un’auto turismo fino agli 890 per una monoposto da competizione.

La novità del 2011 è il corso privato. Ogni cliente può scegliere il suo istruttore preferito e il circuito più amato. Vuol dire che, su richiesta, è lo staff di Corsidiguida.it a raggiungere il cliente a domicilio.

Il cliente tipo. «L’80% dei clienti ha tra i 30 e i 45 anni, il restante 20% sono giovanissimi, poco più che ventenni. E anche molte ragazze.» ci ha raccontato Alberto Arrigoni, responsabile degli istruttori, coordinatore e vera anima dei corsi. «I nostri istruttori sono tutti mossi da una straordinaria passione: e non è facile vedere campioni del mondo che, con la massima umiltà e disponibilità, sudano sette camicie per insegnare anche ai principianti. Anche perché molti che vengono da noi guidano la moto da 20 anni senza avere la piena coscienza del proprio mezzo. E, a fine giornata, vanno via soddisfatti e appagati. E, senza rendersene conto, la loro guida è diventata anche molto più sicura».

Il parere delle forze dell’ordine. Uno studio dei carabinieri ha reso noto che “il fattore umano è responsabile di circa il 90% dei sinistri”.

La strada non è una pista. Nel settembre 2008 Michael Schumacher procedeva a circa 140 km/h su una strada in Germania in cui il limite era 100. Settantacinque euro di multa e tre punti in meno sulla patente per il campione tedesco.

L’asfalto. Sulle strade italiane l’asfalto può essere il primo nemico. Un consiglio utile è considerarne anzitutto il colore: quanto più scuro sarò il selciato maggiore sarà il livello di sicurezza.

Asfalto scuro e compatto. È il migliore: favorisce l’aderenza delle gomme e ha una capacità drenante affidabile in caso di pioggia. Ma attenzione a quando la strada è stata asfaltata: l’asfalto appena steso è altamente pericoloso fino al primo acquazzone.

Asfalto consumato. Una carreggiata di colore grigio chiaro è infida anche in condizioni atmosferiche ottimali. La soluzione è affrontare le curve con marce basse e il motore ad alto regime. Nel caso dei motociclisti però, un motore ad alti regimi, a velocità relativamente basse, può provocare derapate e traversi difficilmente controllabili.

Asfalto bagnato. Indipendentemente dalla quantità di acqua caduta, sono i primi minuti di pioggia i più pericolosi. Una pioggia lieve che cade da pochi minuti è più pericolosa di un acquazzone cominciato da mezz’ora. E ciò perché le prime gocce d’acqua creano un vero e proprio strato di fango insieme alle polveri presenti sul manto stradale. E, a quel punto, ben venga un acquazzone che almeno ripulisce la carreggiata.

La segnaletica orizzontale. Le strisce bianche, laterali e pedonali, sono realizzate con una vernice che, seppur studiata ad hoc, rappresenta comunque un pericolo in caso di strada bagnata. Nei fatti, la patina di vernice bagnata riduce, e di molto, l’aderenza tra pneumatico e fondo stradale.

La visibilità in moto. I motociclisti devono fare innanzitutto i conti con il casco. È spontaneo pulire la visiera con il guanto, ma un eccessivo sfregamento produce in realtà l’effetto contrario: meglio tenere le gocce sulla visiera. Sarà la velocità stessa della moto a farle defluire lateralmente.

Cadere con stile. La dinamica più frequente è la perdita di aderenza all’anteriore che provoca una caduta laterale, sul fianco della moto. Il suggerimento è cercare di scivolare liberamente senza cercare di frenare il movimento della moto. Gambe e braccia mai rigide: la frattura sarebbe molto probabile. In tutti i casi l’unica urgenza è tirarsi via quanto prima dalla strada. Nessuna fretta, invece, nel togliersi il casco.

Un’app anti-incidenti. Un aiuto diverso per la sicurezza viene dagli smartphone. La nuova app segnala il pericolo anche a chilometri di distanza. Funziona così: la prima auto, coinvolta nell’incidente, lancia automaticamente un segnale di allarme che poi, con un sistema di comunicazione peer to peer, passa di macchina in macchina. La comunicazione è istantanea e l’automobilista ha tutto il tempo di arrivare con la massima prudenza sul luogo dell’incidente.

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