La stagione delle trimestrali sta volgendo al termine e gli utili dei mercati europei escono dalla recessione, dopo un anno di crescita negativa
Ci sono buone notizie sul fronte europeo, dopo un anno di profitti aziendali in netto calo l’Europa finalmente esce dalla recessione degli utili e riesce a superare il risultato delle imprese americane. Ma c’è di più, gli analisti finanziari, figure molto ascoltate dai mercati azionari, sono convinti che ci saranno delle ulteriori sorprese positive in questo 2017.
Secondo i dati raccolti da Bloomberg, nell’ultimo trimestre del 2016, gli utili per azione delle società che fanno parte del principale indice europeo, lo Europe Stoxx 600, e della zona euro, lo Euro Stoxx 50, sono cresciuti del +3,28% e del +13,2% rispetto all’anno precedente, ben sopra le attese e meglio dell’indice di riferimento americano (S&P500), che registra una lieve flessione molto vicina allo 0.
Gli analisti stimano un continuo miglioramento. Bisogna tornare indietro al terzo trimestre del 2015 per trovare un risultato simile. Nell’ultimo periodo infatti il settore finanziario, a causa dei bassi tassi di interesse (una grande componente degli introiti di una banca) e delle varie fragilità legate ai crediti insoluti, ha sofferto particolarmente penalizzando in questo modo la performance degli utili per azione. Gran parte dell’indice azionario europeo è proprio rappresentato dal settore finanziario e questa spiega buona parte della divergenza tra il risultato del mercato europeo e di quello americano in termini di utili per azione. I numeri della crescita economica europea non sono certo da capogiro però qualcosa sembra muoversi, i tassi d’interesse sono aumentati e le banche continuano ad erogare credito, gli utili del settore finanziario dovrebbero tornare a contribuire positivamente alla crescita degli utili. Per quanto riguarda le previsioni per l’anno in corso gli analisti sono convinti che quest’anno possa essere l’anno della svolta. Infatti, secondo i dati raccolti da JP Morgan, dall’inizio dell’anno le previsioni sui profitti europei sono in crescita dell’1% rispetto ad un calo degli utili dell’1,7% per il mercato americano.
L’euro debole e l’inflazione possono dare la spinta. Una valuta debole, nei confronti del dollaro, potrebbe essere una valida spinta per far aumentare la velocità di crescita dell’ultima voce di bilancio delle società europee. Con un euro ‘a sconto’ e quindi meno caro del dollaro i beni europei risultano essere più competitivi e i bilanci delle varie aziende potrebbero tirare un bel respiro. Anche l’inflazione potrebbe essere di aiuto, come evidenzia Dylan Ball, Executive Vice President di Templeton Global Equity Group. Secondo Ball quando l’inflazione scende, le imprese europee sono maggiormente portate a tagliare i prezzi per competere con le rivali americane, mentre quando l’inflazione riprende la sua marcia tendono ad aumentarli.
L’effetto sui mercati. Dal 2016 la performance del mercato europeo è decisamente inferiore a quella dei principali indici azionari americani; probabilmente la debole performance dei utili aziendali ha contribuito ha lasciare indietro il mercato e a spostare l’interesse degli investitori al di là dell’Oceano. Tuttavia, il contesto aziendale sembra essere cambiato e siccome gli utili sono una componente importante del ritorno di un mercato azionario, se le aspettative degli analisti sulla crescita degli utili europei venissero confermate anche dai numeri che saranno pubblicati nel corso dell’anno, l’interesse degli investitori, sempre alla ricerca di buone opportunità, potrebbe virare nuovamente verso gli indici europei facendo salire così i mercati.
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