Primi passi verdi per bimbi ecologici

Dall'allattamento alle prime pappine, dai vestitini al bagnetto, ecco come fare per crescere i propri figli in modo ecosostenibile...

Bimbi ecosostenibili. Il rispetto dell’ambiente comincia già da bambini. I genitori possono crescere i loro figli in maniera ecosostenibile sin dalla nascita. Ma come fare? Ecco alcuni consigli tratti da Primi passi verdi, manuale di Nicoletta Pennati e Rita Imwinkelried (Altreconomia Edizioni, euro 5).

Si comincia dal latte. Per crescere i bambini in modo ecosostenibile si comincia dal latte. Quello artificiale ha dei costi ambientali più alti rispetto al materno:

–      necessità di campi per coltivare mangimi;

–      allevamenti intensivi e conseguente deforestazione;

–      processo produttivo energivoro che produce inquinamento;

–      smaltimento della confezione.

Inoltre, il prezzo del latte artificiale è molto alto: da 10 a 30 euro circa al kg in base al marchio.

Le Banche del latte. Aiblud, associazione italiana banche del latte umano donato, nata a Milano nel 2005. Scopo: raccogliere e donare latte materno, principalmente per i neonati pretermine ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale nei casi in cui non sia disponibile il latte materno. In Italia ne esistono 25. Alcune regole per la donazione:

–      tutte le mamme in buona salute e con un corretto stile di vita, che allattano da meno di sei mesi e che producono una quantità di latte superiore alle necessità dei propri figli, possono divenire donatrici;

–      è consigliata una donazione regolare, una o più volte al giorno anche se in piccole quantità;

–      alcune donne preferiscono donare il latte subito dopo la poppata del loro bambino;

–      è preferibile che la donazione inizi entro il primo mese dal parto, mentre è sconsigliata dopo il sesto;

–      il latte può essere estratto in un locale attrezzato correlato alla Banca oppure a domicilio. La donatrice viene adeguatamente informata sulle procedure da seguire e fornita dei materiali e dei dispositivi necessari.

Detto questo, il latte va raccolto e conservato rispettando scrupolosamente alcune misure di igiene consigliate dal personale: lavare bene le mani prima dell’estrazione e disinfettare tutti i materiali che vengono a contatto con il liquido; conservarlo in contenitori sterili, chiuso ermeticamente e messo in frigorifero per un periodo non superiore alle 24 ore; etichettare il recipiente con il nome della donatrice e la data di estrazione.

Lo svezzamento fatto in casa. A partire dal sesto mese d’età circa, inizia lo svezzamento del bambino, sostituendo gradualmente il latte con verdure, frutta, carni ecc. Su una produzione alimentare di cibi pari a 124 miliardi di euro, 3,5 miliardi sono relativi ad alimenti per la prima infanzia (dati Federalimentare). Alcuni consigli per preparare in casa i cibi da dare al proprio figlio senza affidarsi a omogeneizzati e simili:

–      scegliere cibi biologici, frutta e verdura di stagione;

–      alternare la carne ai legumi;

–      cuocere i chicchi di riso o di altri cereali più a lungo o macinarli con un mulino da tavola;

–      usare poca acqua per la cottura o scegliere il vapore, in modo da conservare le proprietà degli alimenti;

–       frullare il cibo con un frullatore a immersione o schiacciare con la forchetta;

–      aggiungere una goccia di olio extravergine di oliva;

–      non mettere zucchero o sale per prevenire l’obesità;

–      preparare le pappette in dosi piccole, da conservare eventualmente ben sigillate in frigo o da congelare;

–      dare al bimbo un solo cibo per volta in maniera graduale e usare il cucchiaino per imboccarlo.

Un pranzetto ecosostenibile. In questo modo anche lo svezzamento diventa ecosostenibile:

–      si producono meno rifiuti: due omogeneizzati al giorno sono pari a 730 barattoli di vetro e imballaggi in cartone da smaltire in un anno;

–      si risparmia denaro: dare omogeneizzati al proprio figlio significa spendere in media due/quattro volte in più. Per esempio, il prezzo di un omogeneizzato alla banana è di 6 euro circa nel caso di prodotti bio e di 4 nell’altro, mentre un chilo di banane dal fruttivendolo costa 2/3 euro;

–      si garantisce al bimbo un prodotto fresco.

Ecco qualche sito utile per le mamme e per i papà.

Vestiti ecologici per il proprio bambino. I bambini hanno una pelle molto sottile e quasi priva di barriere, quindi è importante affidarsi a vestiti realizzati con stoffe ecologiche e non sintetiche.

L’importanza dell’etichetta. Sull’etichetta è possibile ricavare tutte le informazioni necessarie sugli abiti dei più piccoli. Lana, cotone e lino sono fibre naturali ed ecologiche, ma bisogna fare attenzione anche a come sono trattate nel processo di produzione. Tinture, agenti di finissaggio e così via, oltre a inquinare l’ambiente, possono causare irritazioni alla pelle del bambino. Proprio per questo ci si può affidare al colore écru, naturale, meno costoso ed ecologico. I vestiti in fibre tessili biologiche, invece, sono più dispendiosi e meno facili da trovare. Un sito utile è Becotton.

Bimbi profumati e… verdi. Anche l’igiene è importante. I pannolini usa e getta ecologici sono biodegradabili al 100% e non irritano la pelle dei bambini, ma sono un po’ più costosi di quelli tradizionali. Una confezione di 21 pezzi da 7 a 18 kg costa in media 5/7 euro, a fronte dei 14 euro circa per una confezione da 24 pezzi di pannolini “biologici”. In alternativa si può ricorrere a quelli lavabili: hanno una mutandina esterna, un pannolino in cotone (entrambi lavabili) e un velo biodegradabile da buttare nel water dopo ogni cambio. Il consiglio, comunque, è di abituare il prima possibile il proprio figlio al vasino, in modo da risparmiare denaro e avere un minore impatto sull’ambiente. Tanti consigli su Bimbonaturale.org.

Il bagnetto ecologico. Anche il bagnetto deve essere ecologico. Se si decide di acquistare un prodotto cosmetico, bisogna prestare molta attenzione all’etichetta e scegliere quelli certificati come biologici. In alternativa, si può ricorrere all’autoproduzione. Ecco alcuni consigli:

–      sciogliere nell’acqua del bagnetto un cucchiaio di amido di mais biologico e uno di sale integrale. Se il bimbo soffre di dermatite, utilizzare solo l’amido di mais. Per i capelli basta passare la spugnetta imbevuta di acqua del bagnetto o, se il bimbo ha tanti capelli, usare uno shampoo biologico;

–      evitare creme idratanti e profumi;

–      evitare le salviettine inumidite per il sederino e lavarlo con acqua e qualche goccia di olio di girasole o di riso;

–      evitare il talco.

Detersivi fai-da-te per la pulizia della casa. Infine, anche per le pulizie della casa e delle superfici con cui il bambino viene a contatto si può ricorrere al fai-da-te. Ecco qui come fare.

Comunicare l’amore per la natura. «Penso che le cose più importanti si facciano proprio a casa, insegnando ai nostri figli come salvaguardare il pianeta! L’amore per la natura, inoltre, va comunicato ai bambini, altrimenti difficilmente potranno fare tesoro. Per questo è bene portarli a contatto con la natura stessa, appena possibile» (Filippa Lagerbäck).

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