Lo smart working pesa sulle bollette? Segui i nostri consigli

Secondo una recente indagine di SOS Tariffe, lo smart working ci ha fatto spendere fino a 268 euro in più all’anno. Colpa di consumi più alti di luce e gas, ma anche delle fatture per la connessione da casa. Segui qualche semplice accorgimento per risparmiare nei prossimi mesi

Lo smart working è entrato ufficialmente a far parte della nostra vita quotidiana.

Secondo i dati dell’ultimo report dell’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano si stima che a fine pandemia i lavoratori agili italiani, quindi quelli che lavoreranno da remoto anche solo parzialmente, saranno 5,7 milioni.

Un segnale che mostra come le abitudini dell’ultimo anno si stiano consolidando e stiano diventando di fatto la nuova normalità. Il dato non si discosta troppo da quello relativo ai mesi della vera e propria emergenza, quando i lavoratori italiani in smart working hanno raggiunto un picco di 6,58 milioni, in pratica un terzo dei lavoratori dipendenti.

Smart working, occhio alle spese

Tralascia per un attimo gli aspetti che lo rendono più piacevole al l lavoro d’ufficio (comodità, flessibilità, vicinanza con la famiglia). Ben presto, se sei uno smart worker, avrai dovuto fare i conti con spesa più alta, in particolare per le utenze domestiche per maggiori consumi di elettricità e gas o connessione internet, ma anche dei costi aggiuntivi per riscaldamento o cibo.
In smart working non è previsto il buono pasto e molte aziende li hanno eliminati, mentre l’idea di un bonus smart working è ancora abbozzata: sicuramente il tema del welfare dei dipendenti nell’era del lavoro agile  dovrà rientrare nelle agende politiche dei prossimi mesi.

Fino a 268 euro all’anno

Ma quanto ti costa lavorare da casa? SOS Tariffe ha effettuato alcune stime sull’impatto dello smart working sulle tue tasche. Per effettuare un calcolo più preciso, il sito di comparazione online ha preso in considerazione tre distinti profili di consumo: quello di un single, di una coppia e di una famiglia composta da due genitori e un figlio.
Ecco nel dettaglio come sono lievitati i costi:

  • Single: +145 euro
    Se sei single e hai lavorato in smart working nel corso del 2020, SOS Tariffe ha stimato un aumento della spesa complessiva pari a 145 euro all’anno. Il totale delle utenze si attesta, secondo lo studio, a 1.116 euro: 719 euro spesi per le bollette di luce e gas e 397 è, invece, il costo medio relativo a un anno di servizio di connessione internet domestica.
  • Coppia: +193 euro
    La spesa registra un incremento di poco inferiore a 50 euro rispetto al profilo analizzato per un single se a lavorare in smart working sei in coppia. In questo caso, infatti, la spesa per l’energia elettrica e il gas si attesterebbe intorno a 1.087 euro, mentre quella per la connessione a casa rimane la stessa, 397 euro. Per questo profilo di consumo si stima quindi una spesa annuale pari a 1.484 euro all’anno, lo smart working avrebbe quindi il merito di far lievitare le spese complessive di 193 euro.
  • Famiglia: +268 euro
    L’ultimo profilo preso in considerazione è quello di una famiglia composta da due genitori e un figlio. Oltre allo smart working, quindi, in questo caso viene anche considerato l’aumento dei consumi dovuti alla didattica a distanza.
    Le utenze di luce e gas comportano una spesa media annua di 1.661 euro, il costo della connessione a internet, invece, continua a essere pari a 397 euro all’anno. Se questo è il tuo caso, potresti aver speso nel corso del 2020 un totale di 2.058 euro, con un incremento stimato di 268 euro all’anno imputabile allo smart working.

Lavatrice tra una mail e l’altra? Non sempre una buona idea

Lo smart working diventerà sempre più parte della tua quotidianità, anche nei prossimi mesi. Per questo è importante cominciare da subito a mettere in atto una strategia domestica che ti aiuti a contenere i costi. Da dove cominciare? Dall’imparare a conoscere le tue abitudini di consumo per ottimizzare l’energia in casa a nostro vantaggio.
È noiosa, lo sappiamo, ma la bolletta è la base da cui partire. Ritagliati del tempo per leggerla in ogni sua parte e capire come vengono ripartiti i tuoi consumi di energia durante la settimana e nel corso della giornata. Durante lo smart working avrai forse preso l’abitudine di avviare una lavatrice tra una mail e l’altra: attenzione, però, perché se hai una tariffa bioraria o multioraria rischi di consumare energia proprio nei momenti in cui ti costa di più. Se nella tua bolletta hai l’indicazione delle fasce F1, F2 e F3, meglio concentrare i consumi nell’ultima (la fascia “fuori punta”), quindi la sera e nel fine settimana, quando l’energia ti costa meno.

Termostato a 20 gradi per spendere il 7% meno in un anno

Il riscaldamento è tra i principali responsabili dei rincari nelle fatture del gas, soprattutto durante i mesi invernali. È fondamentale imparare a leggere le bollette del gas per capire cosa puoi cambiare delle tue  abitudini per iniziare a risparmiare. Anche se la primavera sembra ormai alle porte, ricorda sempre di non esagerare con la temperatura in casa.
Come risparmiare se hai un impianto di riscaldamento autonomo? Per esempio, iniziando a impostare una temperatura massima tra i 19° e i 20° C: scelta che ti permette di spendere il 7% in meno in un anno, senza sottovalutare che contribuirai così a ridurre il tuo impatto sull’ambiente, limitando le emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Anche se il passaggio al mercato libero dell’energia è stato rimandato nuovamente (si parla ora del 2023), dare un’occhiata alle possibili alternative dei fornitori può esserti d’aiuto. A distanza di anni dalla sottoscrizione del contratto di fornitura, infatti, la tua tariffa potrebbe non essere più così conveniente rispetto a quelle proposte da altri operatori.
Conoscere i tuoi consumi ti aiuta anche a capire cosa puoi migliorare: utilizza uno dei tanti comparatori online per confrontare le diverse offerte e inserisci i dati precisi (come il consumo di kWh all’anno, informazione che trovi sulle bollette) per avere una stima più attendibile.

Internet e telefono fisso, tieni d’occhio le nuove offerte

Il mercato della telefonia fissa e della navigazione è in costante aggiornamento, per questo è importantissimo essere sicuro che la tua offerta sia ancora competitiva rispetto alle possibili alternative proposte dai diversi operatori.
Per aiutarti nella scelta, dal 2019, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha introdotto i bollini che ti aiutano a confrontare le offerte con più consapevolezza. Si tratta di uno strumento che ti agevola nella valutazione di un operatore, perché ti permette di confrontare le tariffe anche dal punto di vista tecnico. Stabilire qual sia la migliore offerta internet non è sempre così facile, perché le discriminanti sono diverse: il tipo di utilizzo che fai di internet, se effettui anche telefonate da casa, se hai una copertura di un servizio in fibra ottica o se vuoi un pacchetto all inclusive.
Ricorda inoltre che, grazie alla normativa sul modem libero, puoi navigare in libertà senza vincoli ed evitando i costi extra dovuti all’operatore per il noleggio di un router: considera quindi se avere un canone fisso ogni mese è realmente conveniente rispetto a comprare un tuo dispositivo.

Internet: la formula magica è connessione + assistenza + prezzo

Nel valutare le offerte, prendi sempre con le pinze quelle che propongono un determinato prezzo per i primi 12 mesi e poi lo ricalibrano nei mesi successivi. Tipologie di tariffe come queste, infatti, hanno dei vincoli contrattuali che – a conti fatti – fanno sì che il risparmio dei primi 12 mesi venga poi annientato nei mesi successivi.
Meglio optare da subito per un piano tariffario trasparente e che non lasci margine a fraintendimenti. Ricorda inoltre che il prezzo è un fattore importante nella scelta di un’offerta o di un operatore, ma non deve essere l’unico. Se lavori in smart working hai sicuramente bisogno di una linea stabile e affidabile, con una buona velocità in download e upload a seconda dei lavori che devi effettuare al pc. Questo significa magari dover spendere un po’ di più, ma evitare poi problemi di connessione o di stabilità proprio quando il capo sta provando a contattarti. Nella scelta tieni conto anche del parere degli altri utenti: spesso ci si accorge di aver stipulato un contratto con un operatore che ha un pessimo customer care solo nel momento in cui si ha bisogno di un supporto.

Hai notato una variazione nel tuo bilancio familiare da quando lavori in smart working? Come stai cercando di correre ai ripari? Condividi con noi la tua strategia per contenere i costi!

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