Ti cancello… per sempre

Vuotare il cestino del pc o eliminare i dati da uno smartphone non basta. Bisogna distruggerli. Ecco come fare... ...

Cancellazione sospetta. «Quando Zapatero lo scorso maggio prese possesso del suo ufficio scoprì che gli archivi informatici della Presidenza del governo erano stati svuotati. Aznar aveva fatto formattare tutti gli hard disk dei computer, chiamando a svolgere il compito un’impresa specializzata che nello stesso cancellato pure i nastri con le copie di sicurezza. Al danno si è aggiunta la beffa quando l’impresa specializzata ha inviato all’amministrazione Zapatero la fattura per il pagamento: 12 mila euro. Gli archivi informatici avrebbero potuto essere utili per le indagini sul comportamento del governo popolare dopo la strage a Madrid dell’11 marzo scorso». (Alessandro Oppes, la Repubblica 14/12/2004).

Impalpabile. Quando si utilizzava la macchina da scrivere era più semplice. Tutto era cartaceo, materialmente presente e quindi materialmente distruttibile. Un caminetto o perfino un semplice accendino potevano far sparire anni di archivi, fotografie compromettenti e registri contabili. La digitalizzazione dei documenti pone quindi una questione: ciò che viene eliminato dal pc è definitivamente distrutto?

Svuota cestino. Svuotare il cestino è un gesto che tutti compiono e che fa pensare di aver perso una volta per tutte i file che lo riempivano. Questa mossa serve solo a salvaguardare la privacy quotidiana da eventuali intrusi, ma non mette a riparo da chi conosce gli strumenti per il recupero dei file eliminati.

Wiping. In inglese la cancellazione profonda dei dati è detta wiping (da to wipe=strofinare).

Perché è possibile il recupero? Quando un file viene cancellato con i normali comandi del sistema operativo vengono rimossi soltanto i riferimenti alle zone (cluster) del disco utilizzate, senza rimuovere i dati in esse contenute. In parole povere è come se il computer scordasse dove si trova il file, senza per questo eliminarlo.

Consiglio. Intendi vendere o regalare il tuo computer? Esegui prima una cancellazione profonda dell’hard disk.

A ognuno il suo metodo. La cancellazione definitiva avviene attraverso un processo di sovrascrizione delle zone interessate dal wiping. Il metodo standard, conosciuto con i nomi Simple, 1x o Pseudorandom data, sovrascrive i dati una sola volta: è veloce ma non tra i più sicuri. Il metodo Gutmann, dal nome dell’informatico neozelandese che l’ha inventato, esegue ben 35 passaggi di sovrascrizione: un processo decisamente più lento ma indubbiamente sicuro.

Tanti software per pc. Sono molti i software che assolvono questo compito e sono tutti molti simili tra loro. Tra i più noti c’è Eraser. Completamente gratuito, non è disponibile in italiano ma il suo utilizzo è abbastanza intuitivo. Si possono pianificare in anticipo processi di pulizia in modo automatico e ciclico. Dello stesso tipo sono anche Hardwipe, Secure Wipe e Simple File Shredder; mentre i primi due utilizzano il metodo Gutmann, l’ultimo sovrascrive solo fino a 20 volte.

L’offerta per Mac. Gli utenti Mac più scrupolosi possono invece rivolgersi a Permanent Eraser, altro software per la cancellazione definitiva. Anche questo open source è gratuito e facilmente scaricabile.

Su smartphone e tablet. I gadget tecnologici sono sostanzialmente dei piccoli computer e per questo il discorso della cancellazione profonda è valido anche per loro. Il market Android offre History Eraser, l’app che assolve il duplice compito di ripulire in sicurezza i dati sensibili e alleggerire la memoria dello smartphone. Si può scegliere cosa cancellare: la cronologia del browser, il registro chiamate, gli sms, la ricerca nel market, in Gmail e Youtube, gli appunti, la cache, le chiamate frequenti, ecc. Anche in questo caso il download non richiede alcun pagamento. I clienti Apple per ottenere lo stesso risultato devono mettere mano al portafogli: iErase è disponibile all’Apple Store per 4,99 euro.

Prova del nove. Per verificare se il wiping del vostro computer ha avuto successo (o per recuperare qualcosa che è stato erroneamente cancellato) è possibile utilizzare questi software di recupero dati: iRecover Pro, Pc inspector File recovery, Restoration.

Questione da tribunale. Una sentenza della Corte di Cassazione del 5 marzo 2012 ha sancito che “Risponde di reato di danneggiamento, con conseguente risarcimento del danno, il dipendente che cancella o compromette l’uso di file dal pc dell’azienda. Non fa venire meno inoltre la configurazione del reato il successivo recupero dei file ad opera di un intervento a pagamento”. A nulla quindi è valso il ricorso del lavoratore che riteneva il recupero successivo dei dati un valido motivo per non essere accusato.

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