Tutto sul bonus bollette per i lavoratori

Se sei un dipendente, potresti usufruire del bonus bollette: fino a 600 euro di rimborso dal tuo datore di lavoro su spese come luce e gas. Ecco come averlo

Da mesi la crisi energetica sta incidendo sulle bollette, ancor di più adesso che è arrivato il freddo in tutta Italia. Per limitare gli sprechi in casa e alleggerire le bollette, un primo passo è quello di iniziare a ridurre i tuoi consumi. Un cambio delle nostre abitudini è sicuramente la strada da cui partire per risparmiare sulle spese domestiche, ma per limitare le spese di elettricità, gas e acqua ci vengono in aiuto anche gli incentivi messi a disposizione dall’esecutivo. Oltre al bonus bollette di cui ti abbiamo già parlato, il decreto Aiuti bis emanato dal Governo Draghi ha introdotto anche il cosiddetto bonus bollette per i dipendenti. Vediamo di cosa si tratta.

Cos’è il bonus bollette per i dipendenti

Il bonus bollette per i dipendenti è un incentivo attraverso cui il datore di lavoro decide di contribuire alle spese di acqua, luce e gas dei propri dipendenti. Si tratta di un contributo che non viene tassato, perché rientra tra i cosiddetti fringe benefit. Parliamo dei contributi che rientrano nel piano di welfare aziendale e che non vengono erogati in denaro, ma attraverso la fornitura di beni e servizi per il dipendente. Se la tua azienda li prevede, per esempio, i buoni pasto rientrano proprio tra queste agevolazioni. Chi riceve questi benefit non è tenuto a versare alcuna imposta, così come l’azienda che può dedurre i relativi importi direttamente dal proprio reddito. L’importo massimo dei fringe benefit è stato innalzato fino a un massimo di 600 euro (precedentemente il limite era fissato a 258,23 euro) che, lo ricordiamo, sono esentasse.

A chi spetta il bonus bollette

Una prima cosa da precisare è che questo incentivo non è scontato, ma è un’opportunità che il datore di lavoro può scegliere o meno di concedere. In seconda battuta, questa possibilità è data solo alle aziende del settore privato: sono esplicitamente escluse tutte le amministrazioni pubbliche. Ricorda inoltre che il datore di lavoro ha la facoltà di scegliere a chi erogare il bonus, non è infatti automatico che venga concesso a tutti i dipendenti.

Come funziona il rimborso per i dipendenti

Il bonus viene erogato per supportare il dipendente con le spese di acqua, energia e gas. Le voci di spesa che sono coperte dal bonus bollette sono esclusivamente quelle che hai sostenuto per le utenze dell’abitazione in cui vivi. Quindi dovrai considerare soltanto le bollette pagate e riferite a una casa di cui tu, il tuo coniuge o un tuo familiare risultiate proprietari oppure intestatari del contratto di affitto. L’Agenzia delle Entrate ha precisato inoltre che il bonus spetta a prescindere che tu abbia stabilito o meno la residenza o il domicilio. L’importante è che le bollette pagate siano effettivamente relative alla casa in cui vivi.

Puoi farti rimborsare anche la tua parte delle utenze condominiali

Un altro aspetto di cui devi tenere conto è che possono rientrare non solo le spese relative alla tua casa, ma anche quelle per uso domestico intestate al condominio (le cui voci vengono quindi ripartite tra i condòmini). In questo caso potrai quindi richiedere il rimborso della tua quota versata, sulla base di quanto già deliberato dall’assemblea condominiale.

Il bonus copre solo le spese del 2022

Ricorda di fare attenzione anche alle tempistiche: le bollette per cui richiedi il rimborso devono essere riferite ai consumi di quest’anno. Le fatture possono anche essere emesse nel 2023, ma l’importante è che facciano riferimento a consumi di energia, acqua o gas relativi al 2022.

Come ottenere il bonus: la documentazione richiesta

Se il tuo datore di lavoro ha previsto questo tipo di benefit, per poterlo ottenere dovrai presentare alcuni documenti:

  • le bollette che certificano la spesa, o in alternativa i giustificativi di pagamento;
  • un’autocertificazione in cui dichiari di essere in possesso della documentazione richiesta. In questo caso dovrai però indicare i dati necessari all’identificazione, per esempio il numero della fattura e l’intestatario (se non sei tu, dovrai anche precisare la relazione con l’intestatario, per esempio tuo marito), la tipologia di utenza, l’importo pagato, la data e la modalità di pagamento;
  • in entrambi i casi dovrai comunque presentare una seconda autocertificazione in cui attesti che non hai già richiesto il rimborso (totale o parziale) ad altri datori di lavoro.

Una volta certificato il possesso dei requisiti, il bonus viene erogato come rimborso spese direttamente in busta paga. Ricorda di conservare la documentazione presentata, potrebbe infatti tornarti utile in caso di un controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria.

Non superare la soglia dei 600 euro

Ultima, ma non ultima, fa attenzione a non superare il limite di 600 euro. Infatti, se il valore dei servizi prestati dal tuo fornitore di energia o acqua (e quindi il relativo rimborso erogato dal tuo datore di lavoro) supera questa soglia, l’importo totale dovrà essere tassato. In questo caso il datore di lavoro deve infatti assoggettare a tassazione il totale corrisposto, quindi non solo l’eccedenza rispetto al limite di 600 euro.

Il tuo datore di lavoro ha concesso il bonus bollette per i dipendenti? Hai ricevuto altri fringe benefit che ti stanno aiutando in questa fase? Raccontaci la tua esperienza tra i commenti!

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