Come riconoscere le bufale tecnologiche che danneggiano i nostri dispositivi

Da “I mac non hanno virus” a “il computer va sempre spento”: sono tanti i luoghi comuni che, oltre a essere falsi, ci espongono a rischi. Ecco come imparare a riconoscere i falsi consigli.

Anche la tecnologia ha le sue leggende metropolitane. Ma, al contrario delle divertenti storie sul mostro di Loch Ness o su Bigfoot, i falsi miti digitali possono portarci a usare i nostri dispositivi in modo errato, a fare scelte d’acquisto sbagliate o a sollevare inutili timori. In questo articolo abbiamo raccolto le storie più comuni per provare a dare una spiegazione razionale e a offrire un rimedio.

Una fotocamera con più megapixel è migliore. Tecnicamente i megapixel si riferiscono a quante informazioni riesce a immagazzinare il sensore di una macchina fotografica o di uno smartphone. Ma, ad oggi, non è più un parametro sufficiente per valutare la qualità di una fotocamera, che potrebbe scattare foto con tantissimi pixel, ma con colori smorti e pochi dettagli. La qualità delle lenti di un obiettivo, l’apertura, gli algoritmi che ottimizzano gli scatti sono solo alcuni degli elementi da considerare. E può essere decisamente troppo per un utente comune. E allora la cosa migliore è cercare recensioni che mostrino scatti reali, in condizioni di piena luce, al buio, con inquadrature su volti e paesaggi. In questo modo potremo basarci su risultati reali e non solo su specifiche tecniche.

Le batterie devono essere caricate solo quando sono allo 0%. È un mito duro a morire. Corrispondeva alla verità quando le batterie erano basate sulla tecnologia NiMH o NiCad, mentre  oggi, con le batterie al litio, arrivare a zero non serve a nulla. Anzi, magari ci costringe a uscire di casa con poca carica e a non poter usare il telefono quando ci serve. È in errore anche chi crede che, lasciare sotto carica il telefono o il portatile quando arrivato al 100%, possa ridurne l’autonomia. In realtà l’elettronica dei dispositivi smette di alimentare le batterie quando sono arrivate al massimo. Il vero nemico da temere è più insidioso e si chiama temperatura: il calore è il responsabile principale del deterioramento delle batterie. Se vogliamo farle durare il più possibile, il nostro compito sarà quindi tenere i nostri dispositivi sempre al fresco.

I Mac e gli iPhone non possono prendere virus. In questo caso, la leggenda nasce da una vecchia pubblicità Apple. Ma nel frattempo lo scenario è molto cambiato: esistono moltissimi casi di software dannosi per i dispositivi della Mela, telefoni compresi. La verità è che non esiste nessun sistema operativo sicuro di per sé (e ciò vale anche per Linux). Se i virus per Mac sono meno, ciò riflette le quote di mercato (ci sono meno dispositivi Apple e, quindi, meno computer infetti). L’attenzione degli utenti è il solo fattore differenziale: mai scaricare software da siti sconosciuti, non aprire allegati via mail se provengono da mittenti che non frequentiamo, non cedere a nessuno le nostre password.

Computer e smartphone devono essere spenti ogni giorno per funzionare al meglio. Oggi i sistemi di stand-by sono molto efficienti e ci permettono di riattivare un dispositivo in brevissimo tempo. Non esiste una vera ragione per spegnere un device. Se le performance calano e tornano ottimali dopo l’accensione o dopo un riavvio e ciò si verifica sempre, probabilmente dipende da qualche software che, per difetti progettuali o perché è andato in blocco, sta rallentando l’intero sistema. In questo caso è importante individuarlo e rimuoverlo il prima possibile. Il dato di fatto è che, pur spegnendo un dispositivo, non gli allungheremo la vita.

Liberare la RAM rende più veloci computer e smartphone. È una leggenda metropolitana ancora molto in voga. Senza addentrarci troppo nei dettagli tecnici, la RAM è la memoria più veloce che un dispositivo ha a disposizione, per questo motivo il sistema operativo sposta qui i processi che usiamo più di frequente. Riassumendo: la RAM viene riempita proprio per velocizzare il sistema e rendere app e software più reattivi. Quando svuoteremo questo tipo di memoria e riapriremo un’app, noteremo sicuramente che si avvierà più lentamente. Se il nostro smartphone o PC si sono rallentati sistematicamente, liberare la RAM sarà solo un palliativo.

La “modalità in incognito” del browser aumenta la nostra privacy. Purtroppo non è così, provare per credere con questo test. La navigazione privata o modalità in incognito di Firefox/Safari/Chrome si limita a non salvare sul nostro computer o smartphone la cronologia e a bloccare alcuni cookie, ma ciò non impedisce al nostro provider internet o, per esempio, ai motori di ricerca di tracciarci. La regola, in questo caso è: anche online dobbiamo agire con responsabilità, perché il vero anonimato non esiste.

I cellulari causano il cancro. È uno degli spauracchi più duri a morire. La verità è che non ci sono prove su nessi causa-effetto tra tumori e uso dei cellulari (qui un articolo dell’AIRC che spiega perché) e ciò vale anche per le nuove reti 5G. L’unica raccomandazione da seguire è usare gli auricolari (anche Bluetooth) quando facciamo lunghe telefonate: è vero che le onde elettromagnetiche scaldano i tessuti, ma bastano pochi centimetri di distanza per annullarne gli effetti sul nostro corpo.

E voi? Vi siete mai imbattuti in una bufala tecnologica? In che modo l’avete sventata?

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