Il post-vacanze è il momento perfetto per cercare una nuova sfida, ecco le strategie migliori per farlo
Le settimane immediatamente successive alle vacanze estive sono un momento chiave per capire se dovete iniziare a cercare un nuovo lavoro. Se il malessere da ritorno dura un paio di giorni, allora è soltanto fisiologica nostalgia. Se persiste, allora avete davvero bisogno di un cambiamento. Settembre e ottobre sono mesi eccellenti per entrare in contatto con le aziende e cercare sfide nuove, aumentano le posizioni aperte e in generale c’è più attenzione alle nuove figure (come segnalano piattaforme specializzate come Top Resume e Sales Factor). Sfide nuove hanno bisogno di strumenti nuovi: invece del solito invio indiscriminato e a tappeto di curricula, ecco alcuni passi per organizzare la vostra ricerca con metodologie più al passo con i tempi.
Missione brand reputation. Il punto di partenza sono le due parole magiche: personal branding. Questa formula non riguarda soltanto blogger o influencer, ma deve essere maneggiata da chiunque cerchi lavoro in un mercato aperto. Personal branding è l’arte di costruirsi una riconoscibilità e una reputazione usando strumenti digitali e social media. Secondo un sondaggio di Career Builder, il 70 per cento dei selezionatori delle aziende va oltre il curriculum per verificare gli account social dei candidati. Il primo passo del personal branding è la pulizia di qualunque contenuto possa essere ritenuto squalificante o imbarazzante. Potete effettuare questa operazione manualmente, ma per velocizzare il lavoro ci sono anche strumenti, come Social Book Post Manager per Chrome e Facebook History Cleaner per Firefox, che vi permettono di eliminare determinate categorie di contenuti. Ovviamente, personal branding e reputazione digitale si costruiscono nel tempo e vanno oltre questo tipo di operazioni: provate a pensarvi come un’autorità social nel vostro settore, condividete contenuti pertinenti al percorso, raccontate di più il vostro lavoro quotidiano e i vostri interessi professionali, prendete la parola per dire la vostra opinione. Prima o poi sarete notati.
La chiave è LinkedIn. Un discorso a parte va fatto ovviamente per LinkedIn, il social network per eccellenza nella ricerca di un lavoro. La vostra pagina LinkedIn è innanzitutto un curriculum digitale, un portfolio che racconta le vostre esperienze e la vostra competenza. Nell’elenco, provate ad aggiungere dettagli, a essere più specifici e accurati sulle mansioni e responsabilità. Il secondo passaggio è far crescere la vostra rete in modo logico, senza aggiungere persone in modo indiscriminato, ma puntando a manager e specialisti in risorse umane nel vostro settore. Possono essere inoltre utili le raccomandazioni delle persone con le quali lavorate o avete lavorato in passato: il modo più veloce per ottenerle è scriverne voi per primi. Infine, LinkedIn è un aggregatore di voci e opinioni, come ogni social network. Da quando la piattaforma Pulse è stata integrata dentro il suo flusso di post, tutti possono diventare dei blogger su LinkedIn, scrivere e condividere contenuti scritti con taglio professionale. Saranno benzina per la vostra reputazione digitale.
Avete mai pensato a mandare un video Cv? Su questo argomento gli esperti di risorse umane sono ancora divisi, ma in molti settori si sta facendo strada l’opzione video curriculum: una breve e sobria presentazione che integra (e in alcuni casi può sostituire) la classica lettera da allegare al curriculum. Non tutte le aziende li accettano (secondo un sondaggio pubblicato sull’aggregatore Monster, siamo intorno al 25%) e non in tutti settori può essere un valore aggiunto. Ma per i lavori per i quali la personalità, il carattere e la spigliatezza sono richiesti, racchiudere queste qualità in un video di un minuto può darvi sicuramente una spinta in più nel processo di selezione. L’importante è che il video cv sia asciutto, naturale, senza nessun tipo di eccesso: dopo averlo girato, potete caricarlo su YouTube e allegare il link alle vostre candidature.
Vi serve una bacheca. Nel nostro contesto digitale, uno dei compiti più difficili durante la ricerca del lavoro è tenere traccia delle candidature e del loro avanzamento, delle diverse versioni del curriculum che avete inviato per altrettante posizioni, per cosa siete in attesa, per cosa avete già ricevuto una risposta negativa, senza contare gli appuntamenti presi e i relativi materiali da inviare. Insomma, vi serve una bacheca per prendere appunti. Qui avete due opzioni, sceglierne una generalista per tracciare i flussi di lavoro (la più usata è Trello) oppure optare per qualcosa di disegnato e progettato proprio per chi deve districarsi nella ricerca di un lavoro. La migliore è Huntr, disponibile sia per browser che in formato app, è anche integrata con le principali piattaforme di annunci, per salvarli sull’app e avere un link diretto per candidarsi in un secondo momento.
Le piattaforme più innovative. Provate a cercare nuove opportunità lontano dai grandi aggregatori, iscrivendovi anche a piattaforme specializzate vicine al vostro profilo. Ad esempio, Debut è un sito pensato per chi è appena uscito dall’università e sta entrando nel mondo del lavoro. After 50 al contrario è un progetto per aiutare nella ricerca di lavoro le persone che hanno superato i cinquant’anni. Geek and Job invece è specializzata nella selezione di sviluppatori, web designer e data scientist. Molto interessante anche Meritocracy, una piattaforma di head-hunter digitale nata per mettere in contatto talenti con aziende innovative e digitali. Infine, c’è Just Knock, che vi permette di cercare lavoro inviando alle aziende idee invece che curriculum.
La fine delle vacanze vi ha fatto venire voglia di cambiare lavoro o preferite restare dove siete?
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