Dipendente da Whatsapp? Le migliori alternative per la messaggistica

Comode e immediate, le chat possono anche essere disordinate e poco utili. Ecco le migliori app di messaggistica alternative: da Band per coordinare il lavoro di team a Group Me per conversare con tanti utenti

Sempre più, negli ultimi anni, WhatsApp ha soppiantato gli sms e le mail per i brevi messaggi, viene utilizzato per condividere immagini, video e foto, per le chiamate, i messaggi vocali e per organizzare calcetto, compleanni, uscite. La conseguenza? Un turbinio di notifiche che aumenta il disordine digitale. Sai che ci sono delle alternative a WhatsApp? Chat diverse per ogni specialità: da quelle adatte per i gruppi alle soluzioni più sicure. Ecco la nostra selezione.

Quando la messaggistica è uno strumento di lavoro. In questo caso non si può trascurare Slack. Di fatto è molto di più di una chat. Ti consente di organizzare stanze di discussione tematiche, di inviare notifiche, condividere file. In più ha un’ottima funzione di ricerca, capace di trovare rapidamente vecchi messaggi e documenti. È integrabile con moltissimi servizi, come le maggiori soluzioni in cloud. I più esigenti possono configurare rapidamente i propri bot che, semplificando, sono risponditori automatici a domande che pre-imposterete.

Se ti piace parlare con più persone contemporaneamente. WhatsApp non è l’unica soluzione per creare gruppi di conversazione. In base alle tue esigenze puoi scegliere tra:

  • Band. È un’app di messaggistica e collaborazione più informale di Slack. Permette di gestire gruppi per lo sport, la famiglia o lo studio e inviare messaggi diretti a tutti (broadcast). Band è utile anche quando bisogna coordinare un’attività. Ciò che su WhatsApp genera code infinite di comunicazioni può essere gestito con sondaggi e calendari condivisi.
  • GroupMe. Questa soluzione estende il concetto di gruppo e ti permette di comunicare anche con chi non ha uno smartphone, inviando loro comunicazioni via sms. Interessante anche la possibilità di creare gallery di foto condivise tra i singoli gruppi.
  • Discord. Amatissima dai gamer, permette di scambiarsi informazioni a voce o via testo, di organizzarli e comunicare su canali tematici in base ai giochi più famosi. Discord ha anche la funzione “rilevamento voce” che invia un messaggio vocale senza dover premere alcun bottone.

Se ami i messaggi vocali. C’è chi li ama e chi non li sopporta. Se sei tra i primi, puoi provare Voxer, pensata per essere un walkie-talkie per smartphone. A differenza di WhatsApp puoi ascoltare in diretta chi registra un messaggio vocale che poi verrà salvato e riascoltato come in una segreteria telefonica. Non manca la possibilità di condividere foto e video.

Se non vuoi abbandonare gli sms. Silence è un’app che sostituisce quella preinstallata sul telefono e aggiunge un livello di sicurezza in più, permettendo di cifrarli, aumentando la privacy, se il destinatario possiede quest’app. Se invece non la possiede riceverà normalissimi sms.

Se la tua priorità è la sicurezza. Certo, da più di due anni anche le conversazioni via WhatsApp sono cifrate con la end-to-end encryption, ma gli esperti in cybersecurity segnalano che, anche se il contenuto dei messaggi è protetto, è possibile risalire facilmente ai “metadati” (che contengono ora e data di invio, alcune informazioni sul destinatario e la localizzazione). E i più scettici non si fidano del fatto che WhatsApp sia di proprietà di Facebook, il cui business si basa sulla pubblicità iper-targettizzata. Così si stanno affermando programmi di messaggistica focalizzate su privacy e sicurezza, come:

  • Signal, tra le più celebri, gratuite e semplici da usare. Permette anche di fare videochiamate e di inviare messaggi che si autodistruggono.
  • Dust, pensata per tenere al sicuro i tuoi segreti, ha messaggi che si autodistruggono, non immagazzina informazioni sulla memoria di archiviazione (per renderli irrecuperabili) e ti avvisa se i destinatari provano a fare uno screenshot per catturare informazioni.
  • Threema, tra le più sicure a disposizione e – purtroppo – è a pagamento. Costa meno di 4 euro e, oltre a proteggere le comunicazioni, rende anonimi anche mittente e destinatario che non dovranno condividere né mail né numero di telefono. Le conversazioni possono avvenire attraverso due Threema ID che si autodistruggono. In più ci sono funzioni avanzate come condivisione file, messaggi di gruppo, sondaggi e messaggi audio e video. Tutto, ovviamente, cifrato.

E infine l’alternativa più famosa: Telegram. Probabilmente la conosci, altrimenti ecco qualche elemento in più su Telegram, che si è guadagnata l’apprezzamento di milioni di utenti. Innanzitutto può essere usata anche da computer tradizionali senza collegare uno smartphone (come invece richiede WhatsApp Web), poi ha a disposizione moltissimi canali di chat, dove condividere i propri interessi. Anche in questo caso ci sono messaggi che si autodistruggono e messaggi privati. I gruppi Telegram possono ospitare fino a 200 persone, i supergruppi 5000 utenti e si possono condividere documenti fino a 1,5 giga (contro i 16 mega di WhatsApp). Come con Slack, che abbiamo citato all’inizio dell’articolo, anche su Telegram si possono creare bot: programmini che dialogano in automatico con gli utenti.

E tu? WhatsApp ti basta o sul tuo telefono ci sono soluzioni alternative?

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