In attesa della Brexit, c’è stata la “Drexit”

Mario Draghi è ufficialmente fuori dall’ufficio di presidenza della Banca Centrale Europea: è iniziata l’era Lagarde. Sono scattati i dazi USA sulle merci europee, mentre c’è ottimismo sul dossier Stati Uniti-Cina. Ennesimo rinvio per Brexit

Drexit

Passaggio di consegne Draghi-Lagarde. È avvenuto nel corso di una cerimonia a Francoforte (dove ha sede la BCE) lunedì 28 ottobre, alla presenza di capi di Stato ed esponenti UE. Il banchiere centrale del “whatever it takes” in soccorso dell’euro ha ceduto l’ufficio di presidenza a Christine Lagarde. Intanto la Germania ha proposto Isabel Schnabel per il posto nel consiglio direttivo della BCE che fu di Sabine Lautenschager: Schnabel, diversamente da Lauteschlager, appoggia la linea dei tassi bassi.

La Federal Reserve taglia ancora. Come previsto, a fine ottobre la Fed ha di nuovo tagliato i tassi: ancora una volta di 0,25 punti percentuali, all’1,50%-1,75%. La banca centrale USA continuerà a monitorare il contesto economico per decidere passo dopo passo come muoversi in futuro (con buona pace del presidente Trump, che la vorrebbe più aggressiva).

Dazi a carico dell’Europa. L’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ha dato l’ok ai dazi USA per 7,5 miliardi di dollari su prodotti europei, come “risarcimento” per gli aiuti di Stato ad Airbus. Dagli aerei ai vini fino ai formaggi, parmigiano incluso: i balzelli sono scattati alle 6:01 ora italiana di venerdì 18 ottobre. Germania, Francia, Spagna e Regno Unito i Paesi più colpiti. Ma nel mucchio è finita anche l’Italia: negli Stati Uniti pecorino, parmigiano e altri prodotti nostrani costeranno di più. Si attende ora la decisione della WTO sui presunti aiuti di Stato statunitensi alla Boeing. E la stangata USA sulle auto europee.

E la tenzone tra Stati Uniti e Cina? Si parla di una possibile svolta al vertice APEC del 16 e 17 novembre in Cile: in quell’occasione, il presidente USA Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping potrebbero portare a casa una significativa tregua, tale da consentire nuovi e più costruttivi negoziati.

Crescita mai così bassa dal 1992. Tra luglio e settembre, il Prodotto Interno Lordo cinese è cresciuto del 6% rispetto allo stesso periodo di un anno prima: è il dato più basso dal 1992. Migliorata la produzione industriale, le vendite al dettaglio hanno tenuto, ma il rallentamento della crescita degli investimenti rimane preoccupante. Così come gli utili societari.

Nuovo rinvio (flessibile) per Brexit. UE e Regno Unito hanno raggiunto un accordo di recesso, che sarebbe dovuto passare al vaglio del Parlamento UK sabato 19 ottobre per poi essere approvato dalla Commissione Europea prima di arrivare ai 27 Stati UE. Ma Westminster non l’ha vidimato. Ergo, Brexit ulteriormente rinviata al 31 gennaio 2020, con possibilità di divorziare prima in caso di ok condiviso all’accordo di recesso. Il primo ministro UK Boris Johnson, per nulla felice del rinvio, ha invocato elezioni generali per il 12 dicembre.

A proposito di elezioni. La destra sovranista ha trionfato alle elezioni in Polonia, consentendo a Jaroslaw Kaczynski di riconquistare la maggioranza assoluta in Parlamento. Molti osservatori internazionali temono ora il profilarsi di riforme populiste, tali da mettere a dura prova le finanze pubbliche.

Justin Trudeau ce l’ha fatta. Si è aggiudicato il secondo mandato alle elezioni canadesi, ma per poter governare si dovrà alleare con altri partiti: il più probabile partner di governo del suo Liberal Party è il New Democratic Party.

Netanyahu ha ceduto il testimone. Per la prima volta dal 2006, in Israele un politico diverso da Benjamin Netanyahu ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo: l’incombenza stavolta spetta a Benny Gantz.

Fernandez ha vinto in Argentina. Domenica 27 ottobre Alberto Fernandez ha vinto le elezioni presidenziali battendo Mauricio Macri. A tarda notte la banca centrale ha rafforzato i controlli valutari, limitando gli acquisti in dollari da parte dei risparmiatori a soli 200 dollari al mese rispetto ai precedenti 10.000 dollari.

Voto regionale in Italia. Alle regionali in Umbria ha trionfato il centrodestra, maluccio il centrosinistra, M5S sotto l’8%. Affluenza al 64,4%, nove punti in più rispetto al 2015.

Standard and Poor’s ha confermato il nostro rating a BBB con outlook negativo. Secondo le previsioni dell’agenzia, l’economia italiana crescerà dello 0,1% nel 2019 e dello 0,4% nel 2020. La crescita prevista per il 2019 – ha detto S&P – è “la terza più bassa fra le maggiori economie” che l’agenzia di rating monitora, “dopo Turchia e Argentina”. Ma i target della nuova manovra sono considerati credibili.

Legge di Bilancio a Bruxelles. Nel mese è arrivato il via libera “salvo intese” al decreto fiscale e alla Legge di Bilancio per il 2020, ora al vaglio della Commissione UE.

Le previsioni del Fondo Monetario. A ottobre sono usciti i due report semestrali del Fondo Monetario Internazionale: il World Economic Outlook, sulla congiuntura economica, e il Global Financial Stability Report, sulle prospettive di stabilità finanziaria. Quest’anno, secondo l’FMI, la crescita italiana resterà inchiodata allo 0%, alla luce dell’indebolimento dei consumi privati, del minor stimolo fiscale e del più debole ambiente esterno.

Il ritorno della Grecia. L’FMI ha sottolineato anche come siano sotto lo zero i rendimenti decennali di Paesi come Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Olanda, Svezia e Svizzera. Noi segnaliamo che la Grecia punta a cogliere questa occasione per lanciare i suoi bond: ha infatti assunto cinque banche, fra cui BNP Paribas e Goldman Sachs, per collocare obbligazioni decennali.

Golfo Persico incandescente. L’esplosione su una petroliera iraniana vicino al porto di Gedda, in Arabia Saudita, ha riacceso le tensioni e fatto balzare i prezzi del greggio, che poi hanno ripiegato stanti le prospettive di rallentamento globale e la conseguente contrazione della domanda. OPEC e Russia pensano a nuovi tagli alla produzione.

E la Siria non è da meno. Dopo la ritirata delle truppe USA dal nord della Siria, la Turchia ha dato il via all’offensiva contro le forze curde nel nord-est del Paese. Sempre in Siria, a fine mese, il capo di ISIS Abu Bakr al Baghdadi è morto durante un blitz delle forze speciali americane.

Un matrimonio italo-francese ci sarà. Ultimo, ma solo per cronologia: Peugeot e Fiat Chrysler Automobiles hanno detto sì a una “piena aggregazione dei rispettivi business” tramite fusione paritetica (al 50 e 50).

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