Residenza e domicilio, guida pratica

Come spostare la residenza e risparmiare sulle bollette, sulla ZTL e sulle spese mediche. In attesa che Spid entri a regime, ecco come fare

Le parole “residenza” e “domicilio” sono usate come sinonimi nel linguaggio comune, ma dal punto di vista giuridico indicano luoghi diversi. Secondo il Codice Civile, infatti, “il domicilio di una persona è il luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Residenza è nel luogo in cui la persona ha sua dimora abituale (e può essere in un comune diverso dal domicilio, ndr)”. Insomma, si può essere residenti a un indirizzo e domiciliati a un altro, ma non sempre conviene. Quando residenza e domicilio coincidono, infatti, si risparmia sulle bollette, sul parcheggio, e si può ottenere l’accesso alle zone a traffico limitato. Si accede inoltre ai servizi locali – tra cui il medico, contenendo quindi anche le spese sanitarie. Ecco una guida al cambio di residenza e domicilio e al risparmio che si può ottenere.

Come cambiare domicilio o residenza. Per il cambio di domicilio non è necessario alcun atto formale da parte del cittadino. Se invece ci si trasferisce stabilmente in una città diversa dal proprio comune di residenza, sarà opportuno fare il cambio di residenza. Dal 2012 il cambio si effettua in tempo reale anche online e decorre dal giorno in cui viene fatta la dichiarazione. Il modulo da presentare, che si trova sui siti dei comuni, può essere presentato al comune in cui ci si vuole trasferire in diversi modi:

  • Via fax o raccomandata insieme a una fotocopia del proprio documento d’identità in corso di validità.
  • Via posta elettronica, sottoscrivendolo con firma digitale oppure identificandosi con la carta di identità elettronica o la carta dei servizi.
  • Dalla propria casella di posta elettronica certificata. In questo caso non occorre firmare la dichiarazione perché la persona che fa la dichiarazione è identificata attraverso la PEC.
  • Di persona, allo sportello.

Nei 45 giorni successivi alla richiesta di cambio di residenza o di abitazione il comune effettuerà le verifiche e controllerà la documentazione. In caso di esito negativo l’interessato riceverà un preavviso di diniego e avrà dieci giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni scritte, al fine di evitare l’annullamento della residenza e il ripristino della precedente situazione anagrafiche. In caso di dichiarazioni mendaci sarà data informativa all’autorità giudiziaria competente.  La presentazione delle richieste relative al trasferimento di residenza non prevede costi.

Risparmiare sulle bollette con la residenza. Il trasferimento della residenza comporta alcuni vantaggi. I costi della bolletta dell’energia elettrica, per esempio, dipendono dai propri consumi ma anche dalla propria residenza. Le tariffe, fissate ed aggiornate trimestralmente dall’Autorità, si distinguono in varie tipologie: in generale, si può dire che i clienti non residenti pagano di più. Quanto? Il cambio di residenza comporta un risparmio che può raggiungere il 30% dell’importo: le tasse e le imposte sono più alte per i non residenti perché la fornitura viene associata a una possibile seconda casa.

Cambio di residenza e medico di base. Se il cambio di residenza avviene all’interno dello stesso comune, il medico di famiglia può essere mantenuto. Se, invece, ci si trasferisce in un comune diverso, il cambio di residenza dell’assistito, anche temporaneo, comporta la revoca automatica del medico di famiglia da parte della Asl. Se poi si cambia nuovamente residenza, tornando a quella originaria, la scelta del medico di famiglia va fatta di nuovo, non essendo automatica la re-attribuzione del medico precedentemente scelto. In alcuni casi è consentito scegliere un medico al di fuori del comune di residenza a tempo determinato:

  • lavoratori stagionali (qualora il periodo di attività non sia superiore a 3 mesi);
  • insegnanti con incarichi di durata superiore a 3 mesi;
  • soggiornanti per comprovati motivi di salute;
  • lavoratori distaccati con contratto di lavoro di durata superiore a 3 mesi e loro familiari;
  • militari di carriera e loro familiari;
  • dipendenti pubblici e privati inviati in missione in una località diversa da quella di residenza per oltre 3 mesi, e loro familiari;
  • cittadini che possono rimanere iscritti nell’anagrafe del comune da cui provengono (militari di leva, studenti, religiosi, ricoverati in istituti di cura, condannati).

Risparmiare sui servizi locali. La residenza comporta vantaggi per l’ingresso nelle zone a traffico limitato presenti in molte città: chi in quell’area ha la residenza, cioè, paga di meno. A Roma le tariffe cambiano in base alle zone (centro storico, Trastevere, San Lorenzo, Testaccio ecc.) e alla potenza della vettura: tuttavia, nel calcolo della quota, per i residenti si tiene conto anche del reddito Isee del nucleo familiare. Nessun vantaggio, invece, per i domiciliati, che per accedere alle zone a traffico limitato pagano quasi il doppio. Discorso simile per il comune di Torino e di Milano, che distinguono tra residenti e dimoranti.

Cambiare la residenza sui documenti del veicolo. Per aggiornare il cambio di residenza sui documenti del veicolo (certificato di proprietà o foglio complementare e carta di circolazione) l’Aci spiega che bisogna rivolgersi al comune con:

  • documento di identità/riconoscimento;
  • estremi della patente e delle targhe del veicolo;
  • modulo di richiesta in distribuzione presso il comune che va, in parte, conservato insieme ai documenti di circolazione, per gli eventuali controlli stradali fino all’arrivo per posta del tagliando di aggiornamento della carta di circolazione.

Il comune comunica il cambio di residenza all’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile che spedisce direttamente al nuovo domicilio un tagliando adesivo, da incollare sulla carta di circolazione, e invia automaticamente comunicazione del cambio di residenza al Pubblico Registro Automobilistico. Per avere informazioni sullo stato dell’aggiornamento si può contattare il numero verde 800-232323. Il PRA provvede d’ufficio ad aggiornare il proprio archivio. Il certificato di proprietà cartaceo (CdP) o il foglio complementare continueranno a riportare il vecchio indirizzo, ma questo non pregiudica in alcun modo la validità dei documenti. Quest’operazione ha un costo: 13,50 euro di emolumenti Aci e dai 32 ai 48 euro come imposta di bollo per la registrazione al PRA. Se ci si rivolge a una delegazione dell’Automobile Club o a uno di studio di consulenza automobilistica, bisogna aggiungere la tariffa – in regime di libero mercato – del servizio di intermediazione.

Fare il cambio con Spid. In alcuni Comuni le operazioni come il cambio di residenza sono più semplici grazie a SPID, il sistema di accesso ai servizi online che permette a cittadini e imprese di accedere con un’unica identità digitale a tutti i servizi di pubbliche amministrazioni e imprese aderenti. L’identità SPID è costituita da credenziali con caratteristiche differenti in base al livello di sicurezza richiesto per l’accesso. Esistono tre livelli di sicurezza, ognuno dei quali corrisponde a un diverso livello di identità SPID. La prima tipologia è un semplice nome utente e password. La seconda vi aggiunge un codice temporaneo, generato al momento dal fornitore del servizio e inviato all’utente. La terza richiede un dispositivo di accesso specifico, oltre a nome utente e password. Sono oltre 600 i servizi che permettono l’accesso tramite Spid ai propri servizi. Entro alcuni mesi, secondo le norme, tutti i servizi della PA dovranno accettare le identità Spid. Si aggiungeranno inoltre alcuni servizi di aziende private, su base volontaria.

Come si ottiene Spid. I fornitori dell’identità sono Poste Italiane, TIM, Aruba, InfoCert, Register, Sielte, Namirial. I clienti di Poste Italiane che già dispongono di strumenti di identificazione come lettore BancoPosta, numero di telefono certificato su carta Postepay o Libretto Smart, APP PosteID, possono accedere ad una procedura di registrazione semplificata online. In caso contrario bisognerà andare negli uffici postali abilitato a Spid. TIM permette di ottenerlo con il servizio TIM id, con il quale è possibile avere il proprio identificativo di primo e secondo livello attraverso diverse modalità di riconoscimento: webcam, firma digitale, Tessera Sanitaria con Carta Nazionale dei Servizi o recandosi direttamente al punto di riconoscimento di Pomezia (Roma). Infocert offre più opzioni per l’attivazione: oltre alla firma digitale, la Carta nazionale dei servizi e la Carta di identità elettronica e la possibilità di andare di persona in sede – ma solo a pagamento, per 19.90 euro – una modalità online con riconoscimento via web. Negli altri casi invece avere Spid è gratis, ma solo per i primi due anni (le aziende non spiegano quale sarà il costo dopo questo periodo). Anche ottenerlo con Register, Sielte e Namirial è gratuito per i cittadini per i primi due anni dall’attivazione.

Voi avete già attivato il vostro Spid e usufruito dei servizi online? Scriveteci i vostri pareri su questo servizio nei commenti.  

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