Come ritrovare ciò che avete perso on e offline

Da Recuva a Wayback Machine fino alle “history” nascoste dei vostri software, ecco come rimettervi sulle tracce delle vostre memorie digitali perdute (e recuperare documenti importanti)

Nel digitale nulla si cancella per sempre: non esistono gomme fatte di bit. Quando cancellate un documento Word o una foto salvata sul vostro computer (o sullo smartphone) il sistema operativo saprà che lo spazio d’archiviazione fino a poco tempo fa occupato da quei file potrà essere sovrascritto con qualcos’altro ma tutte le informazioni rimangono lì e possono essere recuperate con un apposito software. Vorreste recuperare qualcosa che avete perso? Ecco i primi fattori a cui fare attenzione:

  • La sovrascrittura. Se copiate o salvate un nuovo file, è probabile che il sistema lo scriva nella stessa posizione dei “fantasmi” dei vostri documenti. Quindi: se avete svuotato il cestino per sbaglio, per il momento limitate le operazioni al minimo.
  • Il tempo. Più passano i giorni, più diventa complesso il ripristino. Perché, come vedremo tra poco, i software di ripristino ci mostrano i file cancellati spesso in modo disordinato e, se ce ne sono troppi, ci vorranno ore per trovare il vostro documento perduto.

Alla ricerca dei file perduti. Per recuperare i file che avete consigliamo due software. Uno dei più semplici è Recuva, completamente gratuito (disponibile solo per Windows). Un’alternativa, con un’interfaccia più completa, è EraseUS, per PC e Mac. Questi programmi eseguono una scansione dei file presenti sulle vostre memorie digitali e individuano i file cancellati. Vi stupirete nel trovare anche file abbastanza vecchi, magari con il nome mutato (perché i dati si sono degradati). Sia Recuva, sia EraseUS funzionano con qualunque spazio d’archiviazione: con un collegamento usb al telefono potrete intervenire anche sul vostro smartphone.

Fatevi aiutare dal sistema operativo. Sia Windows che MacOS hanno una funzione non troppo nota per conservare una cronologia con tutte le modifiche ai file. E così ripristinare al volo anche una foto ritoccata male e salvata per sbaglio o un testo modificato per errore. Per far funzionare ciò è necessario avere un secondo hard disk a disposizione oppure collegare un’unità esterna abbastanza capiente collegata al vostro computer.

  • Su Windows 10, cliccate sul tasto start e inserire nella voce di ricerca “cronologia file”. Dopo aver aperto l’utility, troverete il bottone “attiva”. Dopo aver abilitato la funzione, basterà posizionarsi su un file qualunque e usare il tasto destro del mouse. A questo punto potrete selezionare la voce “ripristina versioni precedenti” e avrete l’elenco con tutte le modifiche al documento.
  • Su MacOS la funzione equivalente si chiama Time Machine. Può essere configurata per aggiornare backup ora per ora. E permette di “viaggiare nel tempo” nel vostro Mac e riportare in vita vecchie versioni di file o documenti cancellati.

Prevenire affidandosi al cloud. Salvando i vostri file su uno spazio online, guadagnerete un’importante funzione: la possibilità di risalire a vecchie versioni dei file e ai documenti cancellati fino a 30 giorni dopo. Ecco come fare con Dropbox, Google Drive e OneDrive.

Le fotocopie virtuali di tutto il web. Internet Archive è un’associazione di San Francisco con lo scopo di salvare tutto ciò che sia mai stato pubblicato online. Si occupa di scansionare il web e fotografare le pagine, così, quando vengono rimosse o cambiate, è sempre possibile rivederle con la Wayback Machine. Così, se volete rileggere un articolo e il vostro browser vi mostra un deludente “pagina non trovata”, avrete un modo per ripescarlo. Certo, non è scontato che i siti minori vengano salvati ma, in questo caso, potrete farlo voi inserendo l’indirizzo che vi interessa e cliccando “save page”.

Un insegnamento importante. Letta al contrario, questa guida suggerisce una cosa: rimangono sempre le tracce dei vecchi documenti. Se l’esigenza, quindi, è cancellare in maniera permanente qualcosa, ricordate che il tasto “canc” non basta. È necessario utilizzare i cosiddetti “file shredder” (come questo software): sovrascrivono tantissime volte, con informazioni fittizie, lo spazio d’archiviazione, così da eliminare ogni traccia fantasma lasciate dai file. È qualcosa da tenere in considerazione anche quando volete rivendere (o disfarvi) di un qualunque gadget elettronico.

A voi è mai capitato di recuperare file che credevate più di non avere? Che strumenti avete utilizzato? Raccontatecelo nei commenti!

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