I robot più interessanti (ed economici) per giocare, imparare e gestire la casa

Sistemi di videosorveglianza mobile, piccoli automi con personalità programmabile e sistemi per rendere “mobili” i cellulari. Questi piccoli robot possono essere un aiuto in casa oppure strumenti educativi per imparare il coding

Prima li abbiamo visti nei film di fantascienza, poi hanno iniziato a farsi strada nelle nostre case. Sono i piccoli robot che puliscono i pavimenti ad averci fatto capire che, se affidiamo un compito ripetitivo a una macchina, la vita è più semplice. Ci ruberanno il lavoro? È un dibattito aperto, ma una cosa è certa: dobbiamo iniziare a familiarizzare con loro, a capire come funzionano, quali sono le loro potenzialità e i loro limiti, almeno quelli attuali. Per questo motivo, su Voce Arancio abbiamo selezionato una serie di robot acquistabili oggi con un investimento limitato. Da provare per gli adulti ai quali piace sperimentare o da regalare ai più piccoli che così possono imparare ad “addestrarli”. Perché, magari, in un futuro potranno collaborare con loro.

Imparare con i Lego robotici. Da sempre attenta a coniugare la tradizione dei mattoncini con le innovazioni tecnologiche, la casa danese ha il suo kit per costruire piccoli automi. Lego Boost Creative Toolkit offre 840 mattoncini, un motore interattivo per “animare” il robot e un sensore per rilevare la distanza e colore degli oggetti. Insomma è possibile creare automi con una forma base di “computer vision” (qui, su VoceArancio, abbiamo raccontato cos’è la computer vision). Chi lo ha acquista ha a disposizione un’app per dare istruzioni alle proprie creazioni. Il costo è di 170 euro ma, online, si può trovare scontato.

Programmare, per volare. CoDrone è un progetto nato con il crowdfunding e oggi è possibile acquistarlo a partire da 120 dollari. È un piccolo quadricottero con sensore a infrarossi, barometro e giroscopio che può essere istruito attraverso il codice. E quando il risultato di una stringa di programmazione fa volare qualcosa, tutto è più divertente.

Costruzioni robotiche, automi marzialisti e stormtrooper di Star Wars. Sono alcune delle creature di UBtech, un’interessante azienda cinese specializzata nella produzione di piccoli robot didattici. I prezzi partono da 139 euro e, come nel caso del kit Lego, gli automi sono programmabili con un’app. Sono dotati di servomotori, luci e sensori e – secondo l’azienda di Shenzhen – aiutano a sviluppare skill trasversali come problem solving, pensiero logico e abilità cooperative. Segnaliamo che, anche la versione base, è dotata di ben sei motori.

L’automa che sorveglia la casa. Appbot Riley è un piccolo carroarmato con una videocamera. Ha la visione notturna e un rilevatore di movimento. Ovviamente si può controllare a distanza con lo smartphone. Può diventare un sistema di videosorveglianza mobile, con il quale poter vedere cosa succede in casa anche quando siamo lontani. Costa poco più di 140 euro.

Non è mai troppo presto per imparare. Teach ‘n tag di Fisher-Price è dedicato ai bambini in età prescolare. Si tratta di un piccolo robot su ruote, con una faccia che mima 60 espressioni facciali umane. Costa circa 55 euro.

Per vedere attraverso gli occhi di un automa. Anki Cozmo è forse il robot più simpatico, perché ha una sua personalità. Con cingoli e un braccio meccanico con cui solleva oggetti, riconosce le facce umane e le imita. Con il suo display frontale sorride e fa le boccacce. La modalità “explorer” lascia vedere il mondo con i suoi occhi. Canticchia per attirare l’attenzione, gioca e fa dispetti. Può essere programmato ed è dotato di interfaccia Wi-Fi. Il software inoltre si aggiorna di continuo, dandogli nuove funzionalità. Tra i lati negativi, però, c’è la batteria: dura poco più di 40 minuti. Il costo è di circa 200 euro. Dall’inizio del 2019 è disponibile in Italia anche il fratello maggiore di Cozmo: Vector, che riconosce i comandi grazie all’integrazione dell’assistente vocale Alexa di Amazon (su VoceArancio abbiamo spiegato

E voi? Avete già vissuto l’impatto con un robot da compagnia o da gioco?

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