Settore tech sui mercati, cosa c’è da sapere

Il settore tecnologico ha indubbiamente modificato il nostro modo di vivere compiendo negli ultimi anni veri e propri passi da gigante. A cosa si fa riferimento quando si parla di settore tech? Cosa aspettarci per il futuro? E' possibile investire?

La tecnologia ha completamente rivoluzionato il mondo moderno. Non solo il nostro modo di comunicare è stato stravolto – siamo passati dalla cabina telefonica ai social network, passando per il cellulare – ma interi settori hanno subito una radicale trasformazione, basti pensare a come ora organizziamo le nostre vacanze, ci spostiamo o compriamo i più svariati beni di consumo. Ma cos’è il settore tech? Quali sono le sue caratteristiche?

Il settore tech per definizione. Quando si parla di settore tech si fa riferimento a quelle società che tra le loro attività principali si occupano di ricerca, sviluppo e/o distribuzione di beni e servizi basati sulla tecnologia. Ne fanno parte attività che ruotano attorno alla produzione di elettronica, alla creazione di software, computer o prodotti e servizi tecnologici, solo per citare qualche esempio. Il settore tecnologico offre un’ampia gamma di prodotti e servizi sia per i clienti che per le altre imprese. I beni di consumo come personal computer, dispositivi mobili, tecnologia indossabile, elettrodomestici, televisori e così via vengono continuamente migliorati e venduti ai consumatori con nuove funzionalità. Dal punto di vista commerciale, le aziende dipendono dalle innovazioni provenienti dal settore tecnologico per creare il proprio software aziendale, gestire i propri sistemi logistici, proteggere i propri database e generalmente fornire le informazioni e i servizi critici che consentono alle aziende stesse di prendere decisioni strategiche.

Internet… ma non solo. Internet ha permesso al settore tech di premere sull’acceleratore della crescita. Viviamo ormai in un mondo costantemente connesso, nel quale vengono trasmessi e ricevuti una quantità di dati che difficilmente riusciamo ad immaginare. Basti pensare al fatto che, se nella nostra quotidianità un minuto è poco, per “internet” si tratta di un lasso di tempo in cui succedono tantissime cose: in 60 secondi infatti mandiamo 38 milioni di messaggi tramite whatsapp, scriviamo 187 milioni di email e 481 mila tweets, spendiamo più di 850 mila dollari su siti di ecommerce, effettuiamo 973 mila login su Facebook, cerchiamo 3,7 milioni di cose su Google e guardiamo più di 100mila ore di serie tv e film su Netflix. E tutto questo in un minuto.

Quale crescita per il settore tech. Negli ultimi anni, l’ascesa dei dispositivi mobili e il cambiamento nella fruizione dei media che ne è derivato sono stati probabilmente la più grande tendenza nel mondo della tecnologia. E questa tendenza di certo non si è esaurita, almeno secondo i principali esponenti delle aziende tecnologiche statunitensi. Una recente indagine di KPMG ha chiesto a 111 dirigenti tecnici quali saranno i principali driver nella crescita del fatturato delle imprese tecnologiche. Per quasi un terzo degli intervistati la risposta è stata il mobile, seguito a ruota dagli applicativi utilizzati in ambito sanitario e dall’analisi dei dati. Quella che viene definita la “shared economy”, modello economico che si basa sullo scambio e sulla condivisione di beni e servizi e che ha fatto la fortuna di società come Uber e AirBnB o BlaBlaCar, occupa il terz’ultimo posto. Ultima è l’IOT (Internet of Things), espressione utilizzata ormai da qualche anno per definire la rete delle apparecchiature e dei dispositivi, diversi dai computer, connessi a Internet: qualunque dispositivo elettronico equipaggiato con un software che gli permetta di scambiare dati con altri oggetti connessi (automobili, radio, impianti di climatizzazione, elettrodomestici e lampadine giusto, per fare qualche esempio.)

Il settore tech nei mercati finanziari. Il settore tech è naturalmente presente nei mercati finanziari. E sembra inarrestabile. Durante l’ultima stagione delle trimestrali, momento in cui le società quotate americane rendono pubblici i propri conti, più del 90% delle realtà tech sono state in grado di battere le previsioni fatte dagli analisti, mostrando utili in crescita di oltre il 30%. Visto il suo andamento, non poteva mancare un indice azionario di riferimento del settore: l’MSCI World Information Technology Index, che racchiude le principali società tecnologiche mondiali. Questo indice ha continuato a macinare terreno riuscendo a battere per 5 anni di seguito il più ampio MSCI World, l’indice azionario globale di riferimento, mettendo in fila una serie di performance annuali a doppia cifra.

Un simile andamento ha sempre messo in allerta investitori e addetti di mercato su un pericolo di una nuova “bolla finanziaria”. Tuttavia al momento il rapporto prezzo/utili, anche se lievemente superiore alla media di lungo periodo, resta ben lontano dei picchi della crisi verificatasi una decina di anni fa. Con queste prospettive positive di lungo termine il settore tech può essere considerato a tutti gli effetti un megatrend da inserire all’interno di un portafoglio di investimento con l’obiettivo di migliore la diversificazione e quindi la performance dell’asset allocation scelta.

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