Lampade a energia solare, impianti idrici alimentati dall’acqua di cottura del cibo, metodi biologici contro i parassiti, fertilizzanti naturali e molto altro ancora: ecco come prendersi cura delle piante a costo zero.
1. Mantenere l’umidità con la pacciamatura. Mettere uno strato di pacciamatura, mix di paglia, foglie secche, e, più in generale, di materiali biodegradabili, intorno ad alberi e piante permette di mantenere costante il loro livello di umidità, quindi di preservarne lo stato di salute. Si tratta di un’operazione praticamente a costo zero: per pacciamare, infatti, si possono usare foglie secche, erba sfalciata, corteccia ecc. In alternativa si possono acquistare nei negozi di articoli per il giardinaggio teli per la pacciamatura (online si trovano anche a meno di 5 euro). In inverno, la pacciamatura protegge dal freddo; d’estate, ripara le piante dai raggi del sole troppo caldi e dal vento. In entrambe le stagioni la pacciamatura crea uno strato di materiale organico che protegge la base delle piante come una coperta naturale.
2. Innaffiare il giardino durante le prime ore del giorno. Ricevere acqua di buon mattino, quando il sole non picchia, protegge le piante da eventuali sbalzi termici ed evita la crescita di funghi e la comparsa di parassiti. Ovviamente non sempre è necessario dare l’acqua alle piante ogni giorno, ci sono metodi empirici che permettono di verificare se hanno bisogno di essere innaffiate o no. Toccando le foglie, per esempio, si sentirà l’eventuale freschezza della superficie; calpestando l’erba, si verificherà se questa si piega o si schiaccia (nel secondo caso è opportuno innaffiare); tastando la terra in prossimità delle radici, si capirà se è arida, e in questo caso si dovrà reintegrare.
3. Per illuminare il giardino, usare lampade a energia solare. Le lampade a energia solare si caricano la mattina e si accendono col buio. Un sistema d’illuminazione del genere non inquina, non richiede alcuna istallazione, poiché non è connesso alla rete elettrica, e non determina costi in bolletta, visto che l’illuminazione è procurata dall’energia solare che, durante il giorno, carica le lampadine contenute nei lampioni solari. Altro vantaggio, il fatto che le lampade a energia solare possono essere spostate con facilità, quando, per esempio, si cambia la disposizione dell’arredo in giardino. In commercio e sul web si trovano moltissime lampade a energia solare, da piccoli lampioncini che si acquistano a partire da 10 euro a lampioni alti più di tre metri con costi più elevati.
4. Usare l’acqua piovana per innaffiare. Raccogliere l’acqua piovana e usarla per innaffiare o alimentare un sistema d’irrigazione a goccia, che minimizza gli sprechi. Più in generale, per innaffiare le piante si possono usare tutta una serie di fonti idriche domestiche a costo zero: per esempio, l’acqua usata per lavare le verdure, per cucinare la pasta e, più in generale, tutta quella non inquinata da detersivi.
5. Scegliere piante poco esigenti. Il clima condiziona il tipo di piante che si possono coltivare in giardino: orientarsi verso le specie più resistenti, anche quando si tratta di ortaggi e verdure, capaci di sopportare temperature elevate e forte radiazione solare senza disidratarsi. Conoscere quali piante crescono in una determinata zona e cosa invece avrà evidenti difficoltà a resistere è un modo molto razionale per evitare di incaponirsi con piante che poco hanno a che fare con il contesto ambientale nel quale si trovano a crescere. Considerare anche il livello di esposizione al sole della zona verde: scegliere le tipologie di piante che hanno maggiore facilità di crescita rispetto alla necessità di luce, al periodo dell’anno e alla temperatura della zona in cui si vive.
6. Usare fertilizzanti naturali. Utilizzare fondi di caffè, foglie secche, bucce di banana e altri scarti di frutta e verdura come fertilizzanti. I fondi di caffè, per esempio, sono un’ottima fonte di azoto, magnesio, calcio e potassio: utilizzarli insieme al compost, oppure spargerli direttamente sul terreno. L’acqua di cottura delle verdure, ricca di sali minerali e altre sostanze nutritive importanti, è un ottimo ricostituente per le piante. Una volta fredda, riutilizzarla per annaffiare. Unica accortezza, fare in modo che non sia salata.
7. Infusi e decotti contro i parassiti. Usare metodi biologici (decotti, infusi ed estratti fitoterapici per esempio) per combattere eventuali parassiti. Contro gli insetti che vivono come parassiti sulle piante succhiandone la linfa, compromettendone la produzione e spesso portando la pianta stessa alla morte, si può ricorrere a infusi di erbe, di fiori, di foglie e di frutti. Il liquido filtrato che si ottiene, diluito in giusta dose, va spruzzato su tutta la pianta, bagnandola fino allo sgocciolamento.
8. Usare panni e teli di plastica per proteggere le piante. Coprire le piante e i fiori più vulnerabili con panni o teli di plastica per evitare che il vento le danneggi. Una protezione efficace dal gelo è rappresentata dal tessuto non tessuto, una sorta di telo traspirante che si può acquistare a pochi euro nei negozi di prodotti agricoli. Il telo deve coprire l’intera pianta e va fermato infilandone i lembi sotto al vaso. L’altra soluzione è rappresentata da un telo di plastica, che richiede comunque una gestione più attenta, rendendo necessario chiuderlo e aprirlo più volte per evitare il formarsi dell’umidità.
9. Usare l’aceto contro le erbacce. Usate l’aceto puro per eliminare le erbacce che spuntano fra i mattoni e le pietre del giardino. In una giornata asciutta o di sole, spruzzare una soluzione a base di aceto e di acqua sulle erbacce. Fare attenzione a non includere le piante e gli ortaggi nell’area trattata, altrimenti, come le erbacce, bruceranno a contatto con l’aceto. In un paio di giorni il giardino sarà privo di erbacce infestanti.
10. Innaffiare le piante, non il pavimento. Posizionare gli irrigatori in modo che bagnino la terra e non le aree pavimentate. Un impianto di irrigazione che permette di ottimizzare il consumo d’acqua è quello interrato, formato da una rete di tubazioni sotterranee che collegano tra di loro vari irrigatori a scomparsa. Questo impianto è azionato da una centralina che comanda apertura/chiusura e durata di ogni irrigazione. All’apertura dell’impianto gli irrigatori, grazie alla pressione dell’acqua, fuoriescono dal terreno per poi scomparire al termine dell’irrigazione.
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