I costi per le medicine si possono ridurre fino al 50%: confrontando i prezzi su internet, facendo acquisti in parafarmacie e supermercati. Ma anche ricorrendo a galenici, omeopatia e nutraceutica. Senza dimenticare di detrarre le spese dalle tasse....
Risparmio, ma di qualità. Se fosse vero che una mela al giorno leva il medico di torno, come recita il proverbio, sarebbe facile risparmiare su visite mediche, pillole e sciroppi. Nella realtà, in tempi di tagli alle spese, anche in un campo delicato come la salute è necessario aguzzare l’ingegno per poter contenere le uscite, senza rinunciare a qualità e sicurezza. Ecco otto mosse per tagliare le spese mediche.
1. Comparare sul web è pratico e veloce. Una soluzione di risparmio già diffusa è il ricorso ai farmaci generici, che contengono lo stesso principio attivo del prodotto di marca brevettato, ma hanno prezzi inferiori. Chi però non è disposto a rinunciare al farmaco griffato, può dedicare un po’ di tempo alla comparazione dei prezzi online, su siti come www.pneumonet.it e www.federfarma.it, che confrontando i farmaci di varie marche permettono di scoprire quelli più convenienti.
2. In parafarmacia taglio dei costi fino al 50 per cento. La legge sulle liberalizzazioni del 2006 ha aperto la strada alle parafarmacie che si distinguono dalle farmacie tradizionali per due caratteristiche: il personale e i prodotti. Nelle parafarmacie è sufficiente la presenza di almeno un farmacista. In parafarmacia non si possono acquistare le medicine prescritte dal medico, ma solamente i sop, prodotti senza obbligo di ricetta (qui l’elenco dei 50 farmaci più venduti), e gli otc (over the counter, farmaci da banco) come integratori, prodotti erboristici, farmaci omeopatici e cosmetici. La grande novità riguarda i prezzi, infatti la norma consente ai gestori delle parafarmacie di applicare sconti sulla cifra indicata dalla ditta produttrice, purché ben visibili. Non è raro quindi trovare in questi punti vendita dei prodotti in promozione, senza contare il fiorire delle classiche “fidelity card”, che danno diritto a ulteriori sconti.
3. I farmaci sbarcano nei supermercati. Sempre in seguito alla legge 248 del 2006, anche i centri commerciali possono dotarsi di parafarmacie, corner dedicati ai farmaci da banco, dove oltre ai prodotti delle aziende parafarmaceutiche si possono trovare anche i prodotti con il marchio del supermercato (come avviene per la pasta, l’acqua e altri prodotti alimentari). Il vantaggio della grande distribuzione non è data solo dai prezzi competitivi, ma anche dagli orari più flessibili e adatti a chi esce tardi dall’ufficio. Tra le insegne della gdo che offrono il servizio parafarmaceutico ci sono Coop, Conad, Auchan, Selex, Carrefour. I prezzi possono variare notevolemente, ad esempio, tra una confezione da 20 compresse di Tachipirina da 500 mg (farmaco sop) in farmacia e la stessa in parafarmacia ci può essere una differenza superiore a un euro.
4. Ritorno alle origini con gli insegnamenti di Galeno. Per risparmiare alle volte bisogna tornare alle origini: è il caso dei farmaci galenici, così chiamati dal medico greco Galeno. Si tratta di medicinali preparati direttamente dal farmacista nel suo laboratorio: un’abitudine molto diffusa in passato e poi persa con l’industrializzazione dei farmaci. I galenici costano meno sia rispetto ai farmaci di marca sia rispetto ai prodotti di private label. Unica avvertenza: gli scontrini emessi per i preparati galenici, non riportano tutte le indicazioni richieste ai fini della detraibilità fiscale. Occorre quindi farsi redigere dal farmacista una fattura con natura del prodotto, che deve essere definita “farmaco”; dicitura “preparazione galenica”; numero di confezioni acquistate; codice fiscale dell’acquirente.
5. Omeopatia, medicina dolce anche per il portafogli. Un’alternativa alla medicina tradizionale è l’omeopatia. Si tratta di una branca basata sulle teorie del medico tedesco Samuel Hahnemanndel, sostenitore del “principio di similitudine”. L’idea è che per curare una malattia bisogna assumere in dosi bassissime e per un lungo periodo la sostanza che provoca i sintomi che si vogliono eliminare. Per curare l’insonnia, per esempio, si dovrebbero assumere regolarmente piccole quantità di caffeina. La possibilità di risparmiare è data dalla possibiltà di realizzare i preparati in casa. Ecco alcuni libri per imparare a realizzare i preparati omeopatici: Approccio metodologico all’omeopatia, di Roberto Gava; La via interiore alla guarigione di Mario Castellini; Omeopatia fai da te di Hazel Wardha. Per saperne di più si può consultare il sito della Federazione italiana associazione e medici omeopati e dell’Aio Associazione italiana omeopata.
6. Prevenire è meglio che curare, e fa risparmiare. La cura del corpo passa prima di tutto dalla prevenzione privilegiando alimenti che contengono sostanze benefiche per l’organismo e che quindi riducono il rischio di ammalarsi e di ricorrere a medicine. La nutraceutica è la scienza che studia gli estratti di piante, animali, minerali e microrganismi che hanno effetti benefici per la salute, in particolare per la prevenzione e il trattamento delle malattie croniche. Il carciofo, per esempio, fa bene al fegato perché contiene la cinarina, favorisce la diuresi e la secrezione biliare e grazie alla presenza di inulina permette di abbassare i livelli di colesterolo. Le carote, oltre ad essere indicate per problemi agli occhi come la cataratta, contengono il falcarinolo, una sostanza anticancerogena. Per saperne di più, ecco l’elenco della società italiana di nutraceutica sulle proprietà degli alimenti.
7. Visite mediche, l’unione fa la forza. Anche la visita specialistica può essere low cost. Esistono infatti strutture come il Centro Medico Sant’Agostino a Milano, Revita Salute a Reggio Emilia, il network di dentisti Apollonia e i centri del network Welfare Italia, che, grazie alla condivisione di ambulatori, macchinari e amministrazione, riescono a ridurre i costi di gestione e al contempo abbassare i prezzi delle prestazioni, senza intaccare la qualità del servizio. I prezzi delle visite con i medici di questi centri sono superiori al costo del ticket sanitario, ma concorrenziali rispetto al settore privato. Il cittadino inoltre risparmia tempo, dal momento che le visite vengono erogate nell’arco di pochi giorni. In particolare nell’odontoiatria, il risparmio va dal 30 al 50%.
8. Se non posso risparmiare, detraggo. Quando non è possibile pagare meno i farmaci è importante sapere cosa si può detrarre dalla dichiarazione dei redditi. Il 19 per cento delle spese sostenute per cure mediche e per l’assistenza sanitaria può essere scalato dalle tasse da versare, ma la detrazione è applicata solo per somme oltre i 129,11 euro. Inoltre è importante ricordare che sono detraibili solo le spese per i medicinali approvati dall’Aifa e non dimenticare di riportare il proprio codice fiscale. Qualche esempio? Visite mediche generiche e specialistiche (anche di medici omeopati), ticket pagati al Servizio sanitario nazionale, esami clinici (analisi, radiografie ecc.), medicinali, attrezzature sanitarie acquistate o noleggiate (aerosol, apparecchi per misurare la pressione). Qui l’elenco completo del ministero della Salute.
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