Un diario per annotare entrate e uscite, volantini per conoscere le offerte, gruppi d’acquisto, car pooling e car sharing: stratagemmi per eliminare le spese superflue senza fatica...
Potere d’acquisto che si riduce. Nel 2012, dice il Rapporto Italia 2013 di Eurispes, il 73,4% degli italiani ha visto diminuire il proprio potere d’acquisto. E la riduzione, ovviamente, ha avuto conseguenze pesanti sui consumi: si taglia sui pasti fuori casa (86,7%) e sui regali (89,9%), si acquistano più prodotti in saldo (88,5%) e ci si rivolge ai punti vendita più economici anche per i vestiti (85,5%). Quasi sei italiani su dieci, poi, comprano prodotti online per approfittare di sconti e di offerte speciali, uno su due lascia l’auto a casa e si sposta con i mezzi pubblici.
Piccoli accorgimenti per risparmiare. In un momento di difficoltà come questo, alcuni accorgimenti possono aiutare a gestire meglio le proprie entrate e a ridurre le spese senza grossi sacrifici. Vediamone alcuni.
Il diario dei conti. Se si preferisce usare il computer, si può prendere un foglio elettronico (tipo Excel) o scaricare programmi gratuiti per la gestione del bilancio familiare (come iPase, Myco o Money Manager ex Portable ecc.). Arrivati a fine mese bisogna leggere attentamente il proprio diario e capire quali sono le spese superflue. Ad esempio, due caffè al giorno a 80 centesimi l’uno, dopo trenta giorni fanno 48 euro. Basta prenderne uno a casa per segnare i primi 24 euro risparmiati. Con questo sistema si procede con ogni singola voce, scegliendo a che cosa rinunciare o che cosa ridurre.
Risparmiare al supermercato. . Facendo due conti, si scopre che la spesa annua può diminuire fino a 3.500 euro. Per risparmiare, prima di fare la spesa si possono percorrere più strade. La più classica, spulciare il volantino delle offerte speciali. La più tecnologica, consultare uno dei tanti siti che compara prezzi e offerte promozionali di diversi punti vendita della propria città. In rete ce ne sono tanti: risparmiosuper.it o klikkapromo.it, solo per fare qualche esempio, permettono di sapere dove un determinato prodotto nella propria zona costa meno.
Gruppi solidali d’acquisto. Il principio dell’unione che fa la forza vale anche sulla spesa: con questo obiettivo sono nati i Gas, gruppi di acquisto solidali formati da persone che si organizzano per comprare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune per poi ridistribuirseli. Nel 2012 gli italiani che hanno partecipato a gruppi d’acquisto sono stati sette milioni (quasi 2,7 milioni fanno la spesa con questo sistema in modo regolare). E i Gas premiano: la rivista Il Salvagente ha scoperto che se una confezione di latte in polvere, ha un prezzo medio di 18-20 euro presso la grande distribuzione o nelle farmacie, con i gruppi d’acquisto la si trova a 12-14 euro. E ancora, se un pacco di pannolini di marca costa circa 18 euro (a seconda del modello e del produttore), lo stesso prodotto con il gruppo d’acquisto può essere comprato a circa 11 euro, con un risparmio effettivo di quasi il 40%. Per trovare il gruppo d’acquisto più vicino basta consultare il sito http://www.retegas.org/index.php.
Social shopping, dove si risparmia fino all’80%. Nella categoria dei gruppi d’acquisto rientrano anche i “social shopping” come Groupon, Groupalia, LetsBonus, Glamoo, Yoodeals, Tuangon, Kgb Deals, Prezzofelice, Noi Buy solo per citare i principali. Si tratta di siti che consentono di comprare beni e servizi a un prezzo conveniente – in media con sconti dal 30 al 60% con punte anche dell’80% – a patto che l’offerta raggiunga un numero minimo di acquirenti entro una certa scadenza (di solito dalle 24 alle 72 ore). Se il quorum non viene raggiunto, niente da fare: il servizio o l’oggetto non può essere acquistato. La lista di proposte è in continuo aggiornamento, con un’offerta passata dai trattamenti di bellezza (per lo più destinati a un pubblico femminile) alle escursioni fino ai weekend fuori porta.
Il prezzo delle benzina, in continua ascesa. Altra voce pesante nel bilancio familiare è il mantenimento dell’auto, soprattutto a causa del prezzo della benzina, in continua ascesa. Le alternative al mezzo proprio sono tante. Per prima la bicicletta. Il numero di italiani che vanno al lavoro o a scuola in bici si è più che quadruplicato negli ultimi dieci anni: sei milioni e mezzo sono gli irriducibili della bicicletta nei giorni feriali, 10,5 milioni i fruitori occasionali. Se il percorso è breve, quindi, le due ruote sono un’alternativa salutare ed economica all’automobile.
Con bus, metro e tram risparmi 80 euro al mese. Poi ci sono i mezzi pubblici. Secondo uno studio della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Istat, chi per spostarsi usa bus, metro e tram risparmia in media 80 euro al mese. Il risparmio oscilla tra gli 88 euro di Bergamo, gli 87 di Pavia e Lecco e gli 86 di Milano, Brescia e Monza.
Con il car sharing 3 mila euro l’anno in meno. Ulteriori possibilità, car sharing e car pooling. Il car sharing funziona così: ci si iscrive a una delle aziende promotrici (la più diffusa in Italia è l’ Ics, Iniziativa Car Sharing), pagando un abbonamento (in genere attorno ai 100 euro). Quando serve l’auto (disponibile 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno), si chiama un numero verde per la prenotazione. Poi ci si reca nel parcheggio più vicino (nelle maggiori città sono decine, dislocati nei punti nevralgici), si ritira l’auto e la si riconsegna quando si è terminato di usarla, anche in un parcheggio diverso. Il costo è addebitato mensilmente. Le tariffe vanno in media da 1 a 2 euro all’ora, a seconda delle dimensioni e dell’utilizzo della vettura (nelle ore serali o notturne si scende a 50 centesimi e in qualche caso addirittura a zero), cui si aggiunge un piccolo contributo a km. Con questo sistema si eliminano, oltre che le spese fisse, tagliandi e costi di carburante, a carico della società che assicura il servizio. Altre facilitazioni per chi utilizza questo sistema: parcheggi nelle strisce blu gratuiti, libero accesso alle zone a traffico limitato, alle corsie preferenziali e alle strade riservate ai mezzi pubblici, possibilità di utilizzo dell’auto anche in caso di blocchi del traffico, targhe alterne e domeniche ecologiche (altre informazioni su www.icscarsharing.it). Con il car sharing si stimano risparmi fino a 2 mila euro ogni 10 mila chilometri percorsi e migliaia di auto in meno sulle strade (7.400 auto in meno nel 2008) con relativi tagli di CO2 e smog. In un anno chi usa poco l’auto può risparmiare anche 3 mila euro.
Car pooling, un’auto per tutti. Il car pooling è la condivisione dell’auto con i colleghi (o con persone che devono recarsi nello stesso posto), che si organizzano per andare insieme (in due su un’auto si è già nettamente sotto il costo di un biglietto del treno). Ci sono alcune società che riservano parte dei posti macchina aziendali al car pooling, mentre sulle autostrade A8 e A9 le auto condivise hanno un piccolo sconto al casello. Sul sito www.autostradecarpooling.it gli automobilisti possono inserire i propri annunci (compresi di gusti musicali) e sperare di trovare compagni di viaggio con i quali dividere le spese, ma soprattutto inquinare meno e ridurre il traffico.
Le app del risparmio in auto. Per chi fa molti km in macchina anche la differenza di pochi centesimi può essere un risparmio importante. Chi ha iPhone o iPad può consultare l’app Pompebianche (1,79 euro, acquistabile a questo link), chi usa un Windows phone si affiderà a Info carburanti (gratis a questo link), chi ha Android può far riferimento a Whatgas (0,71 euro a questo link), Benzina prezzi (gratis a questo link) o Benzinaoggi (gratis a questo link). La casa automobilistica Fiat, invece, per tagliare la spesa della benzina suggerisce l’app eco:Drive: collegando il proprio blackberry alla porta usb delle auto dell’azienda torinese che dispongono di blue&me, è possibile esaminare il proprio stile di guida e capire come modificarlo per consumare meno e usurare meno gomme e veicolo (app solo per Blackberry. Si può scaricare gratis a questo link).
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