Con i primi freddi si riaccendono i termosifoni. Ecco qualche strategia per evitare sprechi d’energia e tagliare i costi in bolletta
Le regole per l’accensione del riscaldamento sono disciplinate dalla legge 10 del 1991 sul risparmio energetico. La norma divide l’Italia in sei zone in base al clima, e per ciascuna stabilisce l’intervallo di tempo entro cui il riscaldamento si può accendere. L’accensione avviene tra il 15 ottobre e il 15 novembre nelle varie zone d’Italia, per una temperatura massima non superiore ai 22 gradi. Secondo l’Istat, l’impianto di riscaldamento più diffuso nelle case italiane è quello autonomo, usato per scaldare acqua e ambienti e alimentato a metano. Indipendentemente dalla collocazione geografica e dal tipo di impianto, risparmiare sul riscaldamento è possibile: ecco qualche consiglio per contenere le spese senza soffrire il freddo.
- Fare la manutenzione dell’impianto. La manutenzione degli impianti è fondamentale per consumare e inquinare meno (fino al 30%) e per evitare sanzioni: un impianto ben regolato e manutenuto consuma e inquina meno e chi non effettua la manutenzione prevista dal DPR 74/2013 rischia una multa non inferiore a 500 euro. Prima dell’uso i termosifoni devono essere “sfiatati”, operazione rapida e semplice che permette di liberare le condutture dall’aria e favorire il riscaldamento uniforme del calorifero. Seguite questi consigli se volete risparmiare sull’intervento di manutenzione.
- Applicare le valvole termostatiche. Le valvole termostatiche, già obbligatorie per chi usa il riscaldamento centralizzato, sono dispositivi che e permettono una corretta ripartizione del calore tra le stanze di un appartamento, escludendo automaticamente il termosifone quando viene raggiunta la temperatura impostata. In pratica, le valvole aprono o chiudono la circolazione dell’acqua calda nel termosifone e consentono di mantenere costante la temperatura impostata, aiutando a concentrare il calore negli ambienti più frequentati e a evitare sprechi. Il Decreto legislativo 102/2014, che ha recepito la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, rende obbligatoria l’installazione delle valvole termostatiche per gli impianti centralizzati: per evitare le sanzioni previste dalla legge è necessario mettersi in regola entro il 31 dicembre 2016. Il costo delle valvole va da poche decine di euro nella grande distribuzione fino a 100 euro. Acquistarle da sé al miglior prezzo e farle installare all’idraulico lo stesso giorno in cui si esegue il controllo dell’impianto permette di abbattere i costi.
- Non coprire i termosifoni. I radiatori devono essere liberi: coprirli con tende, copritermosifoni o altri oggetti impedisce al calore di propagarsi e determina un aumento di consumi. Attenzione alle finestre, che devono rimanere aperte solo per il necessario ricambio d’aria: bastano una decina minuti, meglio al mattino.
- Evitare temperature troppo alte. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura di 20-22 gradi, ma 19 gradi sono sufficienti a garantire il comfort necessario. Tenere conto del fatto che ogni grado abbassato si traduce in un risparmio dal 5 al 10% sui consumi di combustibile. Il consiglio è quindi impostare il termostato di conseguenza, sostituendo le batterie una volta all’anno per assicurarsi del suo corretto funzionamento.
- Spegnere i termosifoni nelle stanze vuote. Soprattutto nelle case più grandi, alcuni ambienti sono meno vissuti degli altri, ad esempio le camere da letto: in queste stanze è utile valutare l’eventuale chiusura dei termosifoni, concentrando il riscaldamento sugli spazi più utilizzati della casa come cucina e soggiorno. In questo modo la caldaia lavora di meno e il consumo di gas diminuisce.
- Applicare pannelli riflettenti dietro i termosifoni. Se si inseriscono dei pannelli in alluminio riflettente dietro il radiatore, tra questo e la parete, si può direzionare il calore verso l’interno della stanza, evitando la dispersione energetica. I pannelli isolanti e riflettenti per radiatori si trovano dal ferramenta con un costo che parte da 5 euro a confezione.
- Isolare l’ambiente con l’installazione di nuovi infissi. Se gli infissi sono vecchi, gli spifferi aumentano e di conseguenza anche la dispersione di calore. Valutare l’installazione di serramenti di nuova generazione, che garantiscono maggiore isolamento. Per installarli, è possibile le sfruttare la detrazione fiscale del 65% per tutte le spese di efficientamento energetico (come acquisto di infissi, caldaie, cappotti termici, pannelli solari per l’acqua calda ecc.) sull’appartamento di proprietà del contribuente.
- Evitare gli spifferi con le soluzioni fai-da-te. Se i vostri infissi non sono di ultima generazione e volete migliorarne l’isolamento evitando dispersioni di calore, potete applicare facilmente ai bordi degli infissi delle guarnizioni adesive in gomma o in gommapiuma, reperibili nei negozi di ferramenta: si trovano su Amazon e nella grande distribuzione a un prezzo molto contenuto (circa 1 euro al metro). Chiudere le eventuali fessure tra i cassonetti delle tapparelle e il muro utilizzando dello stucco o il sigillante. Un’altra possibilità, apprezzata per porte e portefinestre, è utilizzare le vecchie coperte come paraspifferi: tagliarle a strisce larghe circa 60 centimetri, arrotolarle fino a farle diventare dei salsicciotti, legare i bordi e posizionarle sotto finestre e porte.
- Coibentare i cassonetti delle tapparelle. I cassonetti che contengono gli avvolgibili sono responsabili di dispersione di calore tanto quanto i vecchi infissi. È opportuno isolarli applicando un materiale isolante rigido dello spessore di almeno 3 centimetri, opportunamente sagomato e incollato all’interno delle pareti. Chi vuole cimentarsi con il fai-da-te può comprare i pannelli e la colla con poche decine di euro, altrimenti basta rivolgersi a uno specialista, magari chiedendo più preventivi sulle piattaforme dedicate ai professionisti dei lavori in casa.
- Valutare impianti di riscaldamento innovativi. Se il vostro impianto di riscaldamento ha più di 15 anni, conviene prendere in considerazione la sostituzione con sistemi più innovativi, ad esempio le pompe di calore o gli impianti integrati dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o da una pompa di calore alimentata da un impianto fotovoltaico. Da valutare anche l’acquisto di una caldaia a condensazione, che consuma meno rispetto a quelle tradizionali: a fronte di un maggiore costo iniziale, questo tipo di impianto permette un risparmio annuo del 30% nei consumi. Anche per questo tipo di investimento è possibile sfruttare l’Ecobonus.
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