Intelligente ed ecologica, sarà pensata anche in base alle esigenze dei nonni: comandi vocali, letti ipertech e sensori che rileveranno cadute...
Una casa sempre più smart. Il frigorifero che ci avvisa che il latte sta per scadere, il forno che ci suggerisce il tempo di cottura migliore per la ricetta che stiamo preparando, le serrande che si alzano al suono della sveglia, il televisore che si accende da solo sul programma desiderato. La casa del futuro si adatterà come un guanto al proprietario, senza che questo debba muovere un dito. E non sarà, ormai è più che certo, in un futuro lontano: «E’ soltanto una questione di pochissimo tempo e gli oggetti saranno in grado di capire le abitudini dell’uomo e comportarsi di conseguenza. Già oggi gli oggetti possono dialogare tra loro. Entrando in una casa con sistemi di domotica e schiacciando un unico pulsante si possono accendere le luci, spegnere l’allarme, sollevare le tapparelle. Tutto con una semplice mossa. E il cellulare può diventare un comodo telecomando» (Marco Catuozzo della BTicino a Repubblica).
Il mercato della domotica. L’Italia è il terzo mercato europeo dei sistemi di domotica dopo Gran Bretagna e Germania, con una quota di mercato pari all’11% e circa 18,5 milioni di euro di fatturato. «Ad oggi abbiamo un parco di 350 mila impianti installati e le previsioni sono molto buone. Il trend è di un mercato in crescita del 20 per cento all’anno» (Marco Catuozzo della BTicino a Repubblica).
Novità in fiera Per capire come diventerà la nostra casa fra qualche anno, abbiamo curiosato tra le novità presentate di recente alle più importanti fiere dell’elettronica e della tecnologia. Eccone alcune:
– Il frigo “parlante” che aiuta persino a dimagrire Al Ces (Consumer Electronics Show), la fiera mondiale dell’elettronica di consumo di Las Vegas, la coreana Lg ha presentato, assieme a una sua linea di prodotti, un’interfaccia comune per gestirli ovunque e con comodità tramite il telefonino, il computer, persino la tv. Ecco allora che il frigorifero diventa un vero e proprio centro di «gestione del cibo»: l’elenco degli alimenti che inseriamo negli scomparti viene caricato in memoria tramite una scansione dello scontrino del supermercato o dei codici a barre dei singoli prodotti, o tramite la voce; poi il computer di bordo ci suggerisce quali piatti possiamo preparare in base alla nostra età, al nostro peso e all’indice di massa corporea, magari dando enfasi a quelli più leggeri, se vogliamo perdere peso. Quando abbiamo deciso cosa mangiare, il frigo spedisce al forno le informazioni per una cottura ottimale, mentre dal suo schermo possiamo fare anche la spesa online. Un’idea simile è in via di sviluppo da parte di Toshiba, che al Ces ha parlato di un sistema per gestire assieme tutti gli elettrodomestici. Anche in questo caso, sono allo studio notifiche delle scadenze del cibo e gestione a distanza di lavatrici, condizionatori e altri elettrodomestici, ma siamo ancora nella fase dei prototipi.
– La lavatrice che si comanda col telefonino Sempre al Ces, Samsung ha proposto una lavatrice che si comanda a distanza e che presto sarà sul mercato: può essere attivata o messa in pausa dal telefonino o dal tablet, che controllano anche se ha terminato il lavaggio o se c’è qualche problema.
– Anche i vecchi elettrodomestici diventano intelligenti Il nuovo non è l’unica strada percorribile: a Las Vegas l’americana Marvell ha presentato un chip che consente agli elettrodomestici già presenti in casa di diventare «smart». Per esempio una lavatrice Kenmore, marchio molto noto oltreoceano, con questo chip riesce a connettersi a una rete senza fili per essere controllata a distanza.
– La pianta che invia sms A Berlino, durante il salone dell’elettronica di consumo e dell’alta tecnologia Ifa 2012, s’è vista una pianta capace di inviare un sms al proprietario quando ha bisogno di essere innaffiata (lo fa con un sensore, prodotto in Svizzera dalla Koubachi, connesso al sistema wi-fi dell’abitazione).
– Dalla gruccia che stira le camicie al robot pulisci-vetri Altre novità presentate a Berlino: lo stereo col volume che s’alza e s’abbassa con un gesto della mano; il televisore da 70 pollici che consente a due persone di guardare due programmi in contemporanea seguendo, grazie agli occhiali 3D con auricolari, l’audio del preferito; la gruccia per abiti in grado di asciugare, profumare e stirare le camicie; il robot che si arrampica sui vetri pulendoli alla perfezione.
Aspettando la Green home. Telecom Italia e Indesit Company hanno messo a punto un sistema di automazione domestica ideato per consentire il risparmio energetico e per assicurare la sostenibilità ambientale. La soluzione, chiamata Green home, attualmente è in sperimentazione presso Telecom Italia e, per la parte elettrodomestici, nei laboratori di Indesit Company. Green Home consentirà agli elettrodomestici intelligenti di autoregolarsi per evitare sovraccarichi di richiesta energetica e disconnetterà automaticamente dalla rete elettrica i dispositivi tradizionali lasciati in stand by. Fornirà inoltre, prima dell’avvio, le informazioni sulla spesa relativa all’utilizzo dell’elettrodomestico e il punteggio ecologico. In più l’utente potrà monitorare, direttamente da uno smartphone, i consumi durante il loro utilizzo e ritardare l’avvio di alcuni programmi negli orari in cui vi è una maggiore disponibilità di energia oppure a un costo inferiore, impedendo l’accensione contemporanea di utenze a grande assorbimento energetico.
La casa hi-tech che proteggerà i nonni. La casa hi-tech del futuro saprà anche proteggere gli anziani. Nelle Marche, la regione ha stanziato 3,5 milioni per un bando di concorso, affidato alI’Istituto nazionale di ricovero e cura a carattere scientifico degli anziani (tempi e costi di realizzazione non sono ancora noti, bisognerà aspettare gli esisti del concorso) che vuole rispondere ai bisogni, di indipendenza e non solo, della comunità che vanta la più lunga aspettativa di vita in Italia ed Europa. Nella casa hi-tech pensata per i nonni la porta di ingresso, senza serratura, riconosce l’impronta digitale (oppure identifica un microchip, come avviene con il badge) e si apre automaticamente. Le luci si accendono con un comando vocale, il gas si spegne se non c’è niente sul fuoco. Nel pavimento, sensori rilevano se l’anziano è scivolato (e in quel caso scatta l’allarme a distanza). Nel frigo c’è un contenitore che identifica i cibi, ma anche un dispensatore di medicine che ricorda quando assumerle senza fare pasticci. Il letto iper hi-tech, che aiuta ad alzarsi senza fatica e favorisce la circolazione, si accorge persino se la persona si alza di notte facendo scattare l’accensione di luci di cortesia. In caso di assenza prolungata dal letto, invece, fa scattare un allarme. Per scacciare la solitudine (e lo spettro della depressione) è previsto un sistema di videochiamate: immagini proiettate sulle pareti nel salone, audio in viva voce. Invece, la casa-prototipo, studiata da alcune università americane, prevede anche sensori sullo spazzolino da denti, per verificare che l’anziano si sia lavato i denti, mentre altri sensori ricostruiscono la sua andatura o postura in modo da segnalare, ai medici o ai parenti, sviluppi negativi. Ma si è anche pensato a strumenti in grado di trasmettere automaticamente e in tempo reale, a squadre di controllo, i dati sul ritmo cardiaco e sulla respirazione.
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