Informazioni coerenti e corrette, frasi semplici e dirette, foto appropriate: cose da fare - e da evitare - per descrivere al meglio la propria vita professionale
- Adattare il curriculum all’annuncio. Il curriculum va sempre adattato alle caratteristiche dell’azienda cui ci si propone: di volta in volta, mettere in evidenza le esperienza lavorative e formative più significative ai fini della selezione, eliminando o sintetizzando ciò che non è rilevante per il profilo ricercato.
- Aggiornare dati e contatti. Sulla prima pagina del curriculum, in alto a sinistra, indicare tutti i propri contatti (domicilio, residenza, numeri di telefono, e-mail, eventuali profili social ecc.). I dati devono essere corretti, aggiornati e appropriati: se, per esempio, su uno dei propri profili social ci si dedica soltanto a hobby e passioni, il link sul curriculum può essere superfluo.
- Riprendere concetti e parole dall’annuncio. Quando è possibile, inserire nel curriculum parole e concetti che compaiono nella descrizione del lavoro per il quale ci si candida. Se la selezione delle domande è fatta a mano, gli esaminatori noteranno le similitudini. Se si utilizza un pc, i software si comporteranno allo stesso modo e si soffermeranno sulle somiglianze.
- Scegliere una foto appropriata. Se inserita, la foto è un ulteriore elemento di presentazione e deve restituire un’immagine professionale e affidabile. Evitare scatti in compagnia o in campo lungo, preferire immagini in formato fototessera su sfondo neutro in cui ci si mostra composti e abbigliati in modo appropriato.
- Non eccedere con la lunghezza. La lunghezza ideale del curriculum è di due cartelle: chi effettua il primo screening dedica circa trenta secondi a profilo, le informazioni devono quindi essere contenute in un testo breve per facilitare una visualizzazione chiara e veloce. Breve non significa incompleto: tutte le informazioni riportate nel curriculum devono essere coerenti.
- Ordinare le informazioni in modo logico e cronologico. Le esperienze lavorative devono essere elencate seguendo l’ordine temporale: in alto, quindi, si dovrà inserire l’ultima occupazione, poi le altre. Lo stesso criterio vale per il percorso formativo: l’ultimo titolo conseguito andrà sistemato in alto, di seguito gli altri.
- Indicare anche esperienze non lavorative. Corsi di formazione, attività di volontariato e altre esperienze maturate durante il proprio percorso possono essere utili a delineare meglio il profilo. Più in generale, indicare tutto ciò che si pensa abbia rilevanza ai fini dell’incarico, non menzionare hobby o informazioni personali che non siano importanti per la posizione.
- Non mentire. Chi si occupa di selezione è in grado di capire se un’informazione è esagerata o falsa: meglio essere sinceri e non mentire su competenze ed esperienze. Allo stesso tempo, dare un’enfasi eccessiva agli obiettivi raggiunti potrebbe portare a domande spinose e approfondite durante il colloquio o pregiudicare un’eventuale convocazione.
- Non commettere errori di grammatica o di ortografia. Il curriculum vitae richiede un linguaggio formale, accurato, privo di refusi o di errori che lascino intendere noncuranza e superficialità. Prima di inviarlo rileggerlo più volte e farlo leggere anche ad altre persone che potrebbero notare errori eventualmente.
- Accompagnare il curriculum con una lettera efficace. A una candidatura inviata all’azienda in modo anonimo è preferibile un messaggio indirizzatoalla persona che si occupa del processo di selezione: basta una breve nota, per catturare l’attenzione e fare in modo che il curriculum sia letto e non sia scartato a priori.
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