Dal 2 giugno tutti i siti devono rispettare le nuove regole sui “biscottini della rete”: che cosa sono, come funzionano e perché non minacciano la privacy (anzi aiutano a navigare).
Dai primi di giugno, quando si apre un sito per la prima volta, ci appare un banner che chiede l’autorizzazione all’uso dei cookies. Ma di che cosa si tratta? I cookies, letteralmente “biscottini”, sono piccoli file di testo che contengono informazioni immesse sul browser quando un utente visita un sito web o usa un social network con il suo pc, smartphone o tablet. I cookies contengono diversi dati (per esempio, il nome del server da cui provengono) e possono rimanere nel sistema per la durata di una sessione (cioè finché non si chiude il browser) o per periodi più lunghi (ad esempio finché non si cancella la cache).
A che cosa servono i cookies. I cookies servono a rendere più veloce e rapida la navigazione, a raccogliere informazioni statistiche sugli accessi a un determinato sito e a monitorare il comportamento degli utenti, anche allo scopo di proporre loro servizi personalizzati. In particolare, i cookies tecnici permettono di effettuare alcune operazioni, come ad esempio le attività di home banking (visualizzazione dell’estratto conto, bonifici, pagamento di bollette ecc.), che altrimenti sarebbero meno sicure e più complesse. E proprio a proposito dei cookies tecnici, il Garante per la privacy spiega: “Sono i cookie che servono a effettuare la navigazione o a fornire un servizio richiesto dall’utente. Non vengono utilizzati per scopi ulteriori e sono normalmente installati direttamente dal titolare del sito web. Senza il ricorso a tali cookie, alcune operazioni non potrebbero essere compiute o sarebbero più complesse e/o meno sicure, come ad esempio le attività di home banking (visualizzazione dell’estratto conto, bonifici, pagamento di bollette, ecc.), per le quali i cookie, che consentono di effettuare e mantenere l’identificazione dell’utente nell’ambito della sessione, risultano indispensabili”.
Il 2 giugno è entrata in vigore la “cookie law”. Dal 2 giugno tutti i titolari dei siti web che installano cookies devono rispettare la “cookies law”, cioè le prescrizioni del Garante per la privacy stabilite in fatto di cookies con un provvedimento dell’8 maggio 2014. Gli editori digitali, in pratica, devono obbligatoriamente inserire sull’home page un’informativa semplificata che metta al corrente i visitatori sull’eventuale utilizzo dei cookies e chieda l’autorizzazione a tenerli attivi durante la navigazione sul sito. Se il navigatore risponde “no”, i cookies vanno disattivati, possibilità che fino a ora non esisteva. Ignorare la norma più costare caro: per i casi di omessa o incompleta informativa è prevista una sanzione compresa tra i 6 e i 36 mila euro. L’installazione di cookies sui terminali degli utenti in assenza del preventivo consenso degli stessi comporta una sanzione che va dai 10 ai 120 mila euro.
Che differenza c’è tra cookies tecnici e cookies di profilazione. Il provvedimento del Garante distingue cookies tecnici da cookies di profilazione. I cookies tecnici permettono al gestore del sito di raccogliere dati, in forma aggregata (cioè senza gli indirizzi IP), sul numero di utenti e su come questi visitano il sito. Per l’installazione dei cookies tecnici il gestore non è tenuto acquisire il consenso degli utenti, dovrà unicamente fornire un’informativa. L’utente ha anche la possibilità di bloccare l’installazione dei cookies tecnici, modificando le impostazioni del proprio browser, ma questo, come abbiamo detto prima, potrebbe compromettere la qualità della navigazione.
Che cosa succede se si disattivano i cookies tecnici. Facciamo l’esempio del sito internet di un quotidiano online. Se si nega il consenso, sui siti non apparirà pubblicità. Allo stesso tempo, però, come spiega a Repubblica.it Guido Scorza, avvocato esperto di diritto digitale e privacy, si perde la possibilità di usare gli strumenti di condivisione dell’articolo e di commentare. In pratica, quando si nega il consenso, spariscono le icone che permettono di condividere sui social il contenuto appena letto in pochi click.
Che cosa fare con i cookies di profilazione. Per l’uso dei cookies di profilazione, che permettono di tracciare un profilo dell’utente per inviargli messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate nel corso della navigazione, è necessario acquisire uno specifico consenso. Quando si accede a un sito che utilizza cookies di profilazione, viene visualizzato in evidenza un apposito banner, che informa che sono utilizzati dei cookies di profilazione. Chiudendo il banner, scorrendo l’home page o cliccando qualunque elemento dell’home page al di fuori del banner, si acconsente al loro utilizzo. Se si esprime il proprio consenso, il sito ne terrà traccia attraverso un apposito cookies tecnico e il banner sui cookies non verrà più visualizzato, nemmeno nelle successive visite al sito. L’utente, comunque, è libero di bloccare l’installazione dei cookies di profilazione in qualsiasi momento.
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