Dal momento in cui andiamo a fare la spesa a quello in cui ci mettiamo ai fornelli, con qualche accorgimento possiamo spendere meno per il cibo e risparmiare tempo.
Secondo uno studio della Commissione Europea, ogni europeo spreca 179 chili di cibo l’anno. Una perdita enorme dal punto di vista ambientale, economico e sociale considerando che, dice il rapporto, in molti casi si tratta di alimenti ancora perfettamente commestibili. Eppure, per eliminare gli sprechi in cucina, e quindi per risparmiare soldi, bastano piccoli accorgimenti. Vediamo quali.
Occhio alla spesa. Mercato, grande distribuzione o negozio sotto casa, poco cambia: il risparmio in cucina parte nel momento in cui si fanno gli acquisti. Tra cibo, prodotti per l’igiene personale e per la casa, secondo Altroconsumo ogni famiglia italiana spende in media il 20% del suo bilancio annuo. Approfittare di sconti, offerte lancio e prodotti non di marca, secondo le stime consente di risparmiare circa 3500 euro l’anno. Per organizzarsi al meglio, prima di fare la spesa è buona abitudine scrivere la lista delle cose che si devono acquistare e confrontare i prezzi in più punti vendita: le oscillazioni possono raggiungere anche il 20%. Persino il momento dell’acquisto può fare la differenza: intorno all’orario di chiusura, alcuni supermercati della grande distribuzione praticano sconti dal 20% al 30% sugli alimenti altamente deperibili (come il pesce, per esempio). È utile anche fare attenzione a cosa si compra al bancone della frutta e verdura: preferendo prodotti di stagione e a chilometro zero si spenderà meno – le associazioni dei consumatori stimano fino al 30% – limitando anche l’inquinamento. Alla cassa, ricordarsi di approfittare di coupon e carte fedeltà. Attenzione anche all’acqua: i più recenti dati Istat dicono che ogni mese le famiglie italiane spendono circa 11,42 euro per l’acquisto della minerale, in un anno quasi 140 euro – somma che può essere facilmente risparmiata bevendo l’acqua del rubinetto (con semplici accorgimenti è facile renderla piacevole al palato oltre che al portafoglio) o rifornendosi alle Case dell’Acqua, dove trovare acqua di qualità a costo (quasi sempre) zero.
Usare gli utensili giusti. Anche quando si preparano pranzo e cena è possibile ridurre le spese. Secondo Facile.it, usare la pentola a pressione al posto di una tradizionale, per esempio, permette di risparmiare circa 8 euro l’anno sulla bolletta del gas e di dimezzare i tempi di cottura. Altro suggerimento utile è quello di mettere sempre il coperchio e spegnere i fornelli un po’ prima della fine della cottura, in modo da sfruttare il calore residuo.
A ogni piatto il suo elettrodomestico. Il microonde è un grande alleato del risparmio in cucina: scongelando o riscaldando i cibi con questo elettrodomestico anziché nel forno tradizionale si possono risparmiare fino a 35 euro l’anno. Persino un piccolo gesto, come scaldare il latte o il tè sul gas invece che nel microonde, fa lievitare la bolletta (fino a 16 euro in più). La differenza si fa anche con un accorto utilizzo del piano cottura e della lavastoviglie. Cuocere sul piano cottura elettrico costa mediamente 19 euro in più rispetto che con quello a gas, mentre asciugare i piatti con il programma della lavastoviglie (anziché all’aria o con un canovaccio) incrementa la spesa di almeno 18 euro. Infine, occhio a frigorifero e congelatore: tenere aperto o chiudere male lo sportello di questo elettrodomestico fa sprecare 21 euro l’anno.
I fornelli a induzione. Un modo per risparmiare molto tempo in cucina, riducendo notevolmente i tempi di cottura, consiste nell’utilizzare i piani cottura a induzione, che preparano i cibi facendo a meno di fuoco e fiamme. Il piano cottura a induzione funziona con la corrente elettrica: una bobina genera un campo magnetico che induce all’interno della pentola una corrente elettrica che a sua volta la scalda come se fosse una resistenza. L’induzione ha tempi velocissimi: bastano poco più di sei minuti per portare a 90°C due litri d’acqua. Inoltre, a scaldarsi è solo la pentola e non il piano cottura. L’efficienza energetica di questi piani cottura è molto alta: quasi il 90% dell’energia assorbita è trasformata in calore per cucinare. Per poter utilizzare in cucina questo tipo di fornello, però, occorrono pentole adatte, con fondo ricco di materiale ferroso. Altro elemento da tenere in considerazione sono i costi, che variano a seconda del design, del materiale del piano e della cornice. Secondo Altroconsumo, si va da un minino di 280 a un massimo di 2.000 euro, con una media di circa 700 euro. Tuttavia, sul lungo periodo questa soluzione permette di risparmiare: i piani a induzione sfruttano al meglio la potenza dell’energia elettrica, ottenendo il calore più velocemente rispetto ai piani a gas o elettrici. In più, rimangono freddi anche durante la cottura, eliminando il pericolo di bruciature accidentali.
Cottura creativa: cucinare in lavastoviglie. La lavastoviglie non è solo un valido alleato per lavare i piatti, permette anche di cucinare sfruttando il vapore emesso durante il ciclo. Tutti i modelli di lavastoviglie hanno almeno quattro programmi di lavaggio in comune (rapido, eco, normale e intensivo), ognuno con specifiche durate e temperature: mentre la lavastoviglie è in funzione, si può sfruttare la durata del programma (da 30 minuti a 3 ore circa) per cucinare senza badare alle pentole sul fuoco. Per farlo, basta inserire gli ingredienti in vasetti di vetro o nei sacchetti per alimenti sigillati ermeticamente, trovare lo spazio giusto tra piatti e bicchieri e avviare il lavaggio. Una volta selezionato il ciclo normale, che oscilla tra i 50°C e i 70°C, la cottura avverrà in poco tempo.
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