Fare la differenza nella lotta al cambiamento climatico si può, seguendo accorgimenti nella vita quotidiana per limitare le emissioni di carbonio.
Lo scioglimento dei ghiacci, l’aumento del livello dei mari, le frequenti ondate di calore sono alcune tra le conseguenze del cambiamento climatico. Sul banco degli imputati ci sono soprattutto le emissioni di gas serra (CO2), che stanno crescendo di oltre 2 punti all’anno. Le soluzioni a lungo termine richiedono profondi mutamenti nel nostro modo di utilizzare le risorse della Terra e di produrre energia, ma ci sono piccole cose che possiamo cominciare a fare subito, sul luogo di lavoro o a casa durante le feste, per ridurre il nostro impatto sul cambiamento climatico e sul riscaldamento globale. Ecco 6 semplici consigli.
1. Limitare il consumo di carne. Si può contribuire alla lotta al surriscaldamento del pianeta eliminando il consumo di carne almeno per un giorno a settimana: la FAO (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) ritiene che un quinto delle emissioni globali di gas nocivi abbia origine dalla produzione di carne. Ecco qualche numero per valutare l’impatto ambientale di alcune scelte alimentari: per ogni kg di carne di maiale e pollame si produce una quota variabile che va dai 3,2 ai 4,6 chilogrammi di anidride carbonica equivalente (kg CO2eq), per ogni kg di filetto di manzo si arriva fino a 60 kg di CO2. In termini di impronta idrica, per produrre un kg di carne di pollo sono necessari circa 4.300 litri di acqua, circa 6.000 per un kg di carne di maiale e 15.500 litri per un kg di carne bovina. Se consideriamo l’impatto ambientale, la sostituzione del filetto di manzo con altre fonti proteiche di origine vegetale come i legumi ridurrebbe il riscaldamento globale potenziale di un 80%.
2. Usare l’autobus o la bicicletta. Il settore della mobilità è quello che più rapidamente sta aumentando le proprie emissioni di gas serra rispetto al resto dell’industria. Ottimizzare i trasporti, secondo le proiezioni citate dall’ONU, potrebbe abbattere le emissioni del settore del 50% entro il 2050. Ma fin da subito possiamo decidere di prendere l’autobus oppure di spostarci in bici. Ad esempio, se tutti andassimo al lavoro in bicicletta, l’impatto sarebbe grandissimo: riduzione dell’inquinamento dell’aria, diminuzione di malattie quali problemi cardiovascolari e tumori (e relative spese mediche), riduzione del traffico e dell’inquinamento acustico. Volete un motivo in più? Usare la bicicletta quotidianamente aiuta a mantenersi in linea, abbassa la pressione sanguigna e il rischio di ammalarsi di diabete. A dimostrarlo è uno studio condotto dal Moriguchi City Health Examination Centre di Osaka.
3. Mangiare tutto ciò che c’è nel frigorifero. Una buona pratica anche per il portafoglio: riducendo lo spreco si evita di spendere in media 316€ l’anno in alimenti che vengono buttati senza essere consumati. Ma lo spreco alimentare non è solo un problema di cibo, ma anche di impatto sulla biodiversità e sul clima. I dati resi noti nel rapporto “Food wastage footprint. Impacts on natural resources”, realizzato dal Dipartimento di gestione ambientale e delle risorse naturali della FAO, segnalano infatti che l’impronta di carbonio (cioè l’emissione di gas serra) del cibo prodotto ma non mangiato – quindi sprecato ogni anno – viene stimata in 3.3 miliardi di tonnellate di CO2. Si innesca un circolo vizioso: il cambiamento climatico a sua volta potrebbe ridurre la produttività agricola, diminuendo le disponibilità alimentari globali e danneggiando le popolazioni più povere e le famiglie che basano il proprio reddito sulle colture, l’allevamento del bestiame e la pesca. Come si può sprecare di meno? Ad esempio pianificando i pasti settimanali in anticipo; utilizzare una lista della spesa evitando così gli acquisti di impulso; a casa, ricordarsi di congelare gli alimenti per conservarli più a lungo; nel caso capiti spesso di gettare via cibo cotto, ridurre le dimensioni delle porzioni.
4. Scegliere uno spazzolino da denti riciclabile. Sembra una cosa assurda, ma quando cambiamo lo spazzolino da denti produciamo molti più rifiuti di ciò che pensiamo. Se si considera che dentisti suggeriscono di sostituire lo spazzolino ogni 3 mesi o anche più spesso, immaginate quanta plastica possiamo produrre. La soluzione non è smettere di lavarsi i denti, ma fare scelte sostenibili, ad esempio prediligere degli spazzolini in legno riciclabile. Ce ne sono molti in commercio a costi variabili, compresi tra 3€ e 10€.
5. Stendere il bucato. All’asciugatrice, preferiamo una soluzione semplice come lo stendino. In più, se i panni sono stesi bene, in molti casi si può risparmiare anche l’elettricità dell’uso del ferro da stiro.
6. Tenere animali domestici. Cani e gatti mangiano cibi a base di carne, alimenti ad alta emissione di gas serra, ma nelle loro ciotole non ci sono i migliori tagli di bistecca: quando una mucca viene macellata, quasi il 50% dell’animale viene rimosso come scarto indesiderato o inadatto al consumo umano. La carne che finisce all’interno degli alimenti per animali è quindi un sottoprodotto del consumo di carne umana. Cani e gatti, insomma, si possono considerare nostri alleati nella lotta al cambiamento climatico. In più un cane può aiutarci a migliorare le abitudini, ad esempio aumentando il numero di salutari passeggiate quotidiane.
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