Dagli MBA ai master di ingegneria, dall’agrifood al luxury, i migliori percorsi formativi post laurea per trovare un’occupazione nei prossimi anni.
Il master è il modo migliore per i neolaureati al primo impiego per ottenere un avanzamento professionale: il 53% di chi lo ha fatto ritiene che abbia portato un miglioramento nella condizione lavorativa, più di quanto avviene per chi ha scelto la laurea specialistica. Ma come scegliere un master che assicuri di trovare lavoro o migliorare la propria posizione e/o retribuzione? Esistono settori che offrono maggiori opportunità di inserimento lavorativo in tempi brevi: ecco i migliori 5, insieme a qualche consiglio per orientarsi nell’offerta formativa italiana.
Tipologie e costi dei master. I laureati possono scegliere tra master di primo livello, che si può conseguire già dopo la triennale, di secondo livello, per il quale serve avere la laurea specialistica o magistrale, o ancora le business school, che offrono master equivalenti a una vera e propria specializzazione. Quale preferire tra questi? La differenza la fanno altri fattori: curriculum internazionale, settore, prestigio dell’ateneo e delle aziende in cui si prevede lo stage. Orientarsi nell’offerta formativa italiana non è semplicissimo e prima di affrontare i costi di un master, che possono andare dai 2.000 ai 30.000 euro (per gli MBA più blasonati), bisogna essere sicuri di fare il giusto investimento. A prescindere dal settore, i master più spendibili sono quelli internazionali, che offrono cioè la possibilità di svolgere un modulo di insegnamento e/o uno stage in almeno 1 paese estero tra Regno Unito, Francia, Germania, Usa. Meglio ancora se in mercati emergenti come Russia, India, Cina e Brasile.
1. Business School: il master a prova di crisi. Un corso in business administration promette di garantire occupazione, avanzamento professionale e stipendi di buon livello in azienda. Il master trova-lavoro per eccellenza ha anche requisiti stringenti: si richiede il superamento di un test di ingresso e il possesso di una certificazione per la lingua inglese (acquisibile nelle scuole italiane).
Il miglior MBA in Italia, secondo la classifica internazionale 2015 del Financial Times, è il Master of Science in International Management della Bocconi, di durata biennale e tenuto in inglese, che si posiziona all’ottavo posto nel mondo. All’undicesimo posto c’è l’Escp, MBA tutto europeo che divide didattica e tirocinio tra Berlino, Londra, Madrid, Parigi, Torino e Varsavia. Al 45° posto della classica mondiale, ma tra i primi in Italia, la Business School del Politecnico di Milano. Certo, si tratta di corsi solitamente costosi (da 20mila a 30mila euro), ma ci sono anche master in business administration gratuiti grazie a borse di studio e selezioni in base al merito. I migliori master per i manager del futuro sono certificati Asfor (Associazione per la formazione alla direzione aziendale).
2. Master con sbocco assicurato per gli ingegneri. Ingegneri gestionali, informatici ed economisti con competenze statistiche e matematiche sono già molto richiesti, ma per chi esce da un politecnico c’è l’opportunità di seguire un master che assicura l’inserimento in azienda, ovvero un master istituito dalla stessa impresa che intende formare le figure di cui ha bisogno. Due esempi in questo senso sono il master organizzato da Comau e Politecnico Torino in Industrial Automation (tutti gli iscritti trovano lavoro) e il Master di secondo livello di Ferrovie dello Stato in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Sistemi ferroviari.
3. ICT e digitale. Nel settore digitale l’occupazione cresce tra il 20 e il 27% ogni anno, a seconda della figura richiesta, con picchi che arrivano al 30% per la figura del Programmatic Buying Manager. Altri profili in auge sono quello dell’E-commerce manager – ovvero il responsabile del canale di vendita online – dell’analista di Big Data e del responsabile Hi Tech. Sono queste le figure che, secondo il rapporto eSkills for Jobs 2015- 2016, le aziende italiane non riusciranno a trovare nei prossimi 5 anni. La ricerca dimostra anche che in Italia i posti vacanti nel settore dell’information e communication technology (Ict) da 30 mila saliranno a 154 mila nel 2020. I corsi che formano programmatic buying manager sono al momento solo il master LUISS e il master 24ore. Per gli altri profili, ci si può orientare tra i tanti master in ICT e marketing nel digitale.
4. Agraria e ristorazione. Il settore agri-food è in crescita e i master dedicati promettono un tasso occupazionale che in alcuni casi raggiunge addirittura il 100%. La figura più ricercata è nella logistica: i futuri imprenditori e manager del food faranno bene quindi a orientarsi verso master in Management Agro-alimentare, come quello di secondo livello dell’Università Cattolica. Aspiranti chef, birrai ed esperti di comunicazione nel settore agrifood vengono invece formati dall’Università degli studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo.
5. Lusso ed eccellenze italiane. Il mercato dei beni personali di lusso cresce anno dopo anno, con acquisti guidati dalle economie dinamiche dei paesi dell’Estremo Oriente, come Hong Kong, Macao, Corea del Sud e Taiwan, e dai sempre stabili Cina e Russia. Lo riferisce Fondazione Alta Gamma, che riunisce 70 imprese italiane che operano nella fascia più alta del mercato. I master per approfittare di questo trend sono quelli in Luxury Management, hanno una didattica molto vicina a quella degli MBA (e i requisiti per l’iscrizione sono simili), ma sono specializzati nei prodotti e servizi di fascia alta. Li offrono, tra gli altri, il Politecnico di Milano, lo IED, la Cattolica. Lusso significa anche turismo e una nicchia che non conosce crisi è quella dei Luxury Hotels: chi si forma come manager del lusso può orientarsi quindi anche nell’hotellerie.
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