I consigli pratici per acquistare e godersi le bici a pedalata assistita, dalla più economica all’e-bike a pannelli solari, passando per la bici iper-connessa
Se l’Italia non può ancora essere definito un Paese bike-friendly, qualcosa sta cambiando. Per ora siamo al diciassettesimo posto tra le nazioni dell’Unione Europea per l’uso delle due ruote, secondo la classifica stilata dalla ECF (European Cyclists’ Federation). Altri paesi, come la Danimarca, l’Olanda e la Svezia hanno già fatto della ciclabilità urbana una bandiera per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Anche da noi, però, ci sono importanti segnali di progresso: nel 2014, infatti, sono state vendute quasi 1,65 milioni di biciclette in Italia, in netto aumento rispetto all’anno precedente (+6,6%). Di queste, più di 51mila sono e-bike.
Cosa sono le e-bike. Per chi ancora non la conoscesse, l’e-bike è una bicicletta equipaggiata con un motore elettrico. Ne esistono due tipologie: le biciclette a pedalata assistita o pedelec, che ormai il mercato chiama comunemente e-bike e sono le più green, con un motore che si attiva solo ed esclusivamente quando si pedala, fornendo un “aiuto” al ciclista (in pratica, con il motore spento la e-bike è assimilabile a una normalissima bicicletta). Poi ci sono le biciclette elettriche, che però consumano più energia e infatti funzionano anche senza spingere sui pedali. I motori più evoluti delle pedelec hanno più modalità di assistenza, passando da una all’altra aumenta l’aiuto fornito al ciclista, fino a cessare del tutto quando si raggiunge la velocità massima imposta di 25 km/h. Le biciclette a pedalata assistita permettono di pedalare e muoversi, ma senza fatica.
Perché comprare una bicicletta a pedalata assistita? Perché è un mezzo pratico per spostarsi senza fatica e più velocemente di una bici normale. Perché non inquina, è silenziosa e contribuisce a ridurre l’inquinamento acustico. Usare una e-bike non fa bene solo all’ambiente, ma anche alla salute e alla linea: pedalando un’ora a 25-30 km/h si consumano in media 850 kcal. In più è economica e per utilizzarla basta ricaricare la batteria, senza grosso dispendio di energia elettrica (il tempo di ricarica medio è intorno alle cinque ore). L’e-bike non necessita di patente. Non ha obbligo di assicurazione, né limiti di età, né restrizioni sulle piste ciclabili e non è soggetta al blocco del traffico. Non c’è neanche l’obbligo di indossare il casco, anche se la prudenza non è mai troppa. Al contrario le biciclette elettriche – equiparate a motorini elettrici – sono oggetto di immatricolazione, omologazione, targa, assicurazione, casco e tutte quelle operazioni da svolgere per i veicoli a motore.
Quelle ideali per muoversi in città. Per spostarsi facilmente in città o per brevi tragitti extra urbani sono fondamentali agilità e sicurezza. Con Ikea Folkvänlig il noto marchio svedese si è lanciato nella mobilità urbana a pedalata assistita (per una volta senza scatola di montaggio!). Disponibile in due varianti, maschile e femminile, ha uno stile essenziale e funzionale, con un’autonomia di 70 km, centralina di controllo sul manubrio e cinque modalità di funzionamento (prezzo: 749 euro, che diventano 649 euro per chi ha la carta Ikea Family). Il mercato propone anche la comoda Atala E-go con sella imbottita, piega rialzata, e attacco del manubrio regolabile in altezza. Garantisce un’autonomia massima di 60 km e la batteria è collocata sotto al portapacchi posteriore, su cui è possibile montare delle comode e capienti borse laterali (prezzo: 999 euro). C’è anche la biammortizzata B’Twin Original 7E, con il telaio dalla curiosa forma a “Y”, improntata alla massima comodità, con sella imbottita, manubrio rialzato e attacco manubrio regolabile in altezza e inclinazione (prezzo: 999,95 euro). E nel caso abbiate voglia di fermarvi a bere un caffè, c’è anche la soluzione per poter lasciare la bicicletta in strada senza timore dei ladri: l’innovazione interessante di Neox permette di lasciare l’e-bike in posizione di “folle”, un deterrente per i malintenzionati, che si ritroverebbero a pedalare a vuoto, dato che la trasmissione del moto dai pedali è attivabile solo con un codice Pin (prezzo: 2990 euro in promozione).
Pedalata facile, sicura e… iperconnessa. Proprio così: l’idea tradizionale di bicicletta è superata, adesso esiste un mezzo capace di creare un’interfaccia tra uomo e bici che garantisce una condivisione continua di dati da qualunque luogo ci si trovi. Con la Wi-Bike l’italiana Piaggio ha infatti proposto un nuovo concetto di spostamento a due ruote, per pedalare collegati al proprio smartphone. L’app di Wi-Bike condivide costantemente informazioni tra bici e smartphone, dal monitoraggio degli spostamenti al “mobile personal trainer” per decidere quante calorie bruciare, monitorare la soglia del battito cardiaco o lo sforzo massimo che si vuole raggiungere. Sulla Wi-Bike ci sono tre modalità di pedalata assistita da scegliere a seconda del tragitto da percorrere (City, Hill e Standard) con un’autonomia che raggiunge i 120 km di percorrenza. Per stare più tranquilli c’è anche il sistema di antifurto satellitare che permette di monitorarla in ogni momento, durante il movimento o nel parcheggio (prezzo base:2300 euro).
L’e-bike del futuro? A energia solare. La bici elettrica a energia solare non è una novità. Sul mercato se ne trova già una prodotta in Italia con i pannelli integrati nel telaio. Nessuno però aveva pensato di inserire i pannelli nelle ruote. Per questo la notizia del prototipo del danese Jesper Frausig sta facendo il giro del mondo: si chiama Solarbike ed è una e-bike che incorpora la ricarica fotovoltaica rimanendo di fatto in aspetto, dimensioni e proporzioni una bicicletta normale. I pannelli solari sono posizionati sulle ruote e lungo il telaio. Questo design integrato ne riduce il peso e la resistenza aerodinamica. Inoltre sta arrivando un’altra e-bici che non ha bisogno di elettricità perché funziona grazie all’idrogeno: nei laboratori di Ricerca e Sviluppo del gruppo Linde un team di ingegneri stanno studiando il prototipo delle H2 e-bike per metterla presto sul mercato.
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