Dal contabile al pediatra: ecco i lavori classici che macchine e tecnologia non hanno messo in crisi.
A gennaio, dice l’Istat, il numero degli occupati in Italia è cresciuto dello 0,3% (che vuol dire +70 mila persone), tornando ai livelli di agosto 2015. L’aumento, prosegue l’istituto, riguarda sia gli uomini sia le donne e va di pari passo con la diminuzione degli inattivi, le persone che, pur essendo in età da lavoro, restano fuori dal mercato. In questo contesto di – seppur lieve – crescita, si affermano anche quei mestieri più tradizionali che la tecnologia potrà facilitare ma non mettere in crisi. E sono professioni che permettono anche di guadagnare bene: ecco quali sono e perché conviene sceglierle.
1. Idraulico. Figura artigiana tra le più classiche, l’idraulico può lavorare come autonomo o come dipendente per imprese edili e di costruzioni. In caso di lavoro autonomo, per esercitare la professione, l’idraulico deve essere iscritto alla Camera di Commercio. Per diventare idraulico, dopo aver conseguito il diploma di licenza media o il diploma in un istituto tecnico a indirizzo industriale, è possibile frequentare corsi di formazione presso enti pubblici o privati (Agenzia Dante Alighieri, Accademia e lavoro, I corsi online, ecc.) per ottenere una specializzazione che permette un rapido inserimento nel mercato del lavoro. L’idraulico resta comunque una figura professionale che si forma con l’esperienza diretta: al termine del periodo di formazione è indispensabile un apprendistato. I guadagni di chi sceglie questo mestiere sono buoni: si parte da circa 1200 euro al mese per arrivare a superare i 2000 (per chi lavora in proprio).
2. Parrucchiere. Professione antica ma in continua evoluzione, per esercitare la professione di hair stylist occorre fare un periodo di formazione teorico-pratica (un corso di formazione di durata biennale) e ottenere un’abilitazione a superamento di un esame specifico. Il parrucchiere deve aggiornarsi continuamente sulle tendenze della moda, deve conoscere i nuovi prodotti offerti dal mercato e le varie tecniche di lavoro, per questo motivo è richiesta una formazione continua. Un buon punto di riferimento per chi vuole fare questo mestiere è Federacconciatori, associazione nata nel 1946 cui sono iscritti circa 25mila hair stylist di tutta Italia. Sul sito si trovano indicazioni su corsi di formazione di vario tipo in moltissime città italiane. Sul web, comunque, si trovano diversi corsi, che si possono frequentare anche online. Per quanto riguarda i salari, con questo mestiere si può guadagnare stabilmente: si parte da retribuzioni più basse – 500/900 euro per gli apprendisti– per arrivare ai 1900 euro lordi dei parrucchieri con esperienza fino a stipendi molto più importanti degli hair stylist famosi.
3. Panettiere. Mestiere antico che, a differenza degli altri, prevede anche il lavoro notturno (in molti casi si comincia all’una e si stacca alle nove), è comunque meno faticoso rispetto al passato: impastatrici automatiche, lievitazione programmabile e forni a gas computerizzati hanno alleggerito di tanto il peso della produzione. Oggi, in pratica, il pane lo fanno le macchine, al panettiere spetta il controllo delle operazioni. Per allestire un panificio ex novo occorre un ambiente di 70-100 metri quadrati, equamente suddivisi tra laboratorio e spazio di vendita, e preventivare un investimento di 50-100 mila euro. Se si rileva un’attività esistente, si spenderanno intorno ai 150 mila euro. Si diventa panificatori seguendo un preciso percorso didattico. Si possono seguire corsi di formazione professionale organizzati su tutto il territorio nazionale (accademiaitalianapane.com, corsopanettiere.it, scuolapanificatori.com) o si può frequentare L’Istituto professionale per l’Arte bianca. Per maggiori informazioni sulla figura professionale del panetterie ci si può rivolgere ad Assipan, l’associazione italiana dei panificatori. Pur richiedendo qualche sacrificio, dal punto di vista economico questo mestiere premia: un panettiere qualificato può guadagnare 2500/3000 euro al mese.
4. Segretario/Assistente. Nelle aziende, negli studi professionali (medici, legali, notarili ecc.), nelle imprese, nelle redazioni, nella pubblica amministrazione: quella dell’assistente è una figura professionale onnipresente. I suoi compiti sono numerosi: organizza e gestisce riunioni e trasferte, flussi informativi, registrazione e archiviazione di documenti e molto altro ancora. Questa figura professionale può assumere diverse denominazioni in funzione del livello di autonomia e di responsabilità: il segretario specializzato, per esempio, parla più lingue, interagisce con pubblico, fornitori e clienti ed è in grado di rappresentare lo stile e la filosofia aziendale del datore di lavoro. Per formarsi in questa direzione conviene frequentare, dopo il diploma, un corso di formazione specifico (sul web se ne trovano moltissimi come corsosegretariaazienda.it, cefi.it, cegos.it con prezzi che partono dai 500 euro). Un sito molto utile è secretary.it, community nata nel 2001 cui sono iscritti 8500 segretari di tutta Italia. È importante investire sulle lingue, seguendo un corso di laurea in relazioni internazionali o, meglio, arricchendo il cv con un’esperienza all’estero. Le prospettive di guadagno sono buone: secondo uno studio del portale del 2012, le retribuzioni cambiano in base all’anzianità professionale e alle responsabilità, ma, in presenza di un contratto full time, non scendono mai, in media, sotto i 1500 euro al mese.
5. Pediatra. Il pediatra è un medico specializzato che indirizza il suo impegno professionale verso i neonati e li segue fino all’adolescenza. Il pediatra può lavorare come libero professionista in uno studio privato (gestito su prenotazione e aperto almeno cinque giorni a settimana) o in ambito ospedaliero. Per svolgere l’attività di pediatra è indispensabile la laurea in Medicina seguita da tirocinio ed esame di abilitazione professionale per l’iscrizione all’Ordine dei medici. Dopo, il medico dovrà frequentare la Scuola di specializzazione in clinica pediatrica, che dura cinque anni. Da un punto di vista economico, fare il pediatra è una scelta redditizia: un dossier dello scorso anno del Sindacato medici italiani racconta che, tra i dottori, i pediatri sono i medici con il guadagno maggiore, con 111mila euro l’anno.
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