Sul web o nei negozi, ecco cosa controllare, come pagare, su quali articoli ottenere il risparmio maggiore e come evitare fregature
Con i saldi estivi, partiti il 2 luglio in tutta Italia, secondo le stime di Confcommercio le famiglie italiane spenderanno circa 232 euro per abbigliamento e scarpe per un totale di 3,6 miliardi di euro. Si risparmia, e non solo nei negozi tradizionali: anche online è periodo di saldi. Eppure, non sempre un prodotto scontato – ovunque lo si compri – si rivela un vero affare. In rete come per le vie del centro è importante non farsi prendere dalla smania dell’affare a tutti i costi, prima di fare acquisti è prestare attenzione ad alcuni aspetti: ecco dieci consigli per spendere bene e risparmiare, evitando fregature e ripensamenti.
1. Prima dei saldi. Se ne avete la possibilità, fate un giro dei negozi e segnatevi il prezzo di partenza degli articoli che avete puntato, così vi accorgerete se il negoziante dovesse “gonfiarlo” al momento dei saldi.
2. Non farsi travolgere dalla frenesia dell’acquisto. Online o nei negozi tradizionali poco cambia: la regola d’oro è non farsi travolgere dalla febbre dell’acquisto, comprare solo ciò di cui si ha bisogno. Prima di uscire di casa (o prima di cliccare “acquista” sullo store online) fare un piccolo elenco di ciò che si cerca: vale la pena concentrarsi su capi che non passeranno di moda e che si utilizzeranno a lungo più che su acquisti molto stagionali. Se possibile, provare prima i capi a cui si è interessati, in modo da sapere già cosa si vuole comprare e in quale taglia.
3. Che cosa comprare. I capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale (durante i saldi estivi, quindi, sarà venduta a prezzi ridotti la collezione primavera estate). Tuttavia, nulla vieta ai negozianti di porre in vendita anche capi appartenenti alle stagioni precedenti. In questo caso una buona idea può essere acquistare l’equipaggiamento per la montagna (doposci, tuta, occhiali, sci ecc.) a un prezzo più basso rispetto a quello di vendita in alta stagione.
4. La prova dei capi. Quando è possibile, è sempre meglio provare l’articolo scelto, ricordando che, in assenza di difetti, la possibilità di cambiare il capo o il prodotto non è imposta dalla legge né durante i saldi né durante le vendite normali. Se si è incerti sull’acquisto sarà utile chiedere al negoziante se è possibile effettuare un cambio e il limite di tempo per farlo.
5. Controllare l’etichetta. Pagare un prezzo alto non significa necessariamente comprare un prodotto di qualità. Per valutare la bontà dell’articolo è utile leggere l’etichetta che descrive la composizione del capo o il materiale della calzatura (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Se si sta comprando online, le stesse informazioni dovrebbero essere riportate nella scheda del prodotto.
6. Occhio alla percentuale di sconto. Durante i saldi i negozianti devono indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. La regola vale anche per gli store online: il sito deve riportare il prezzo di partenza, la percentuale di sconto e il prezzo finale del capo. Diffidare da sconti eccessivi (che superano cioè il 50%) e prezzi troppo bassi: si potrebbe trattare di fondi di magazzino.
7.Per l’online, calcolare le spese di spedizione. Quando si compra online, prima di cliccare su “acquista” è bene controllare nel carrello il costo finale del prodotto: uno sconto del 20%, per esempio, può non convenire se si devono aggiungere alti costi di spedizione (e quelli aggiuntivi, eventuali, per far arrivare il pacco in un punto di ritiro).
8. Confrontare i prezzi. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. La regola vale anche per lo shopping online: a volte basta qualche clic in più per evitare l’acquisto sbagliato o trovare un prezzo più basso. Per confrontare i prezzi online dell’articolo che vi interessa, usate i comparatori come Trovaprezzi o gli aggregatori come Shopalike: inserendo il nome del capo prescelto, vedrete sulla stessa schermata i prezzi su ogni e-commerce che lo vende.
9. Attenzione ai cambi. La possibilità di cambiare il capo è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (cosa da denunciare entro due mesi): in questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Anche sul web si ha il diritto di cambiare idea, da esercitare generalmente entro 14 giorni dalla data di consegna del prodotto o dalla sottoscrizione del contratto (ricordarsi di conservare sempre la ricevuta di pagamento). In caso di merce danneggiata, seguite questi passi. Conservate sempre lo scontrino, è la prima tutela dei consumatori e in caso di problemi, rivolgetevi alla polizia municipale, alle associazioni dei consumatori o alla Guardia di Finanza.
10. Occhio al pagamento. Il commerciante abilitato è obbligato ad accettare come forma di pagamento carta di credito o bancomat senza oneri aggiuntivi. La legge di stabilità 2016 (commi 900 e 901) ha abolito dal I luglio la soglia dei 30 euro sotto la quale commercianti e professionisti potevano rifiutarsi di accettare pagamenti tramite Pos. La regola vale anche online: va benissimo pagare con carta di credito, ricaricabile, PayPal e anche con contrassegno. Scegliete e-commerce con indirizzo https dove i vostri dati sono protetti.
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