Nei prossimi 4 anni i recruiter italiani cercheranno sempre più figure che lavorano online: dal data analyst al digital PR, come ci si forma e quanto si guadagna
Secondo una stima della Commissione Europea, entro il 2020 in Europa ci saranno 900mila posti di lavoro nel settore digitale che rimarranno non occupati per mancanza di competenze adeguate. Nel nostro paese appena il 12% dei giovani lavora nel digitale, contro il 16% della media europea. E non è tutto: in Italia il 22% delle posizioni aperte in ambito digitale non trova candidati in grado di ricoprirle. Questo settore, quindi, è in gran fermento e offre molte opportunità professionali: ecco i profili più richiesti.
1. Data analyst. Il data analyst è un esperto nella lettura e nell’analisi dei dati. In pratica, trova le informazioni che riguardano un sistema aziendale e individua in modo semplice il dato utile a sciogliere un problema o rendere più semplice una decisione complessa (ad esempio, riorganizzare l’organico aziendale in funzione di un progetto). Il data analyst deve avere competenze statistiche o studi svolti nel settore ingegneristico e informatico. Chi vuole intraprendere questo percorso può frequentare il master in master in Data Science all’università di Tor Vergata di Roma o frequentare a distanza, sulla piattaforma Coursera, il corso della Johns Hopkins University. Secondo Pay Scale, ente che si occupa di analisi di stipendi a livello mondiale, il Business Data Analyst guadagna una media di 66mila dollari (quasi 59mila euro) negli USA, mentre in Italia si parte da 30mila euro per le posizioni junior fino a raggiungere, in alcuni casi, i 50mila per professionisti con un’anzianità professionale compresa tra i 4 e i 5 anni.
2. Sviluppatore mobile. Altra figura professionale in ascesa è quella dello sviluppatore mobile, che si occupa della creazione di app per smartphone e tablet. Lo sviluppatore studia la fattibilità, crea dei mockup (cioè le bozze di ciascuna schermata prevista nell’app), gestisce i contenuti e prepara le demo. Per quanto riguarda la formazione, generalmente lo sviluppatore mobile ha alle spalle competenze informatiche e tecniche maturate nell’ambito degli indirizzi universitari nei quali siano previsti corsi di linguaggi di programmazione. Indicativamente, lo stipendio parte da circa 1.000 euro al mese: gli sviluppatori senior possono raggiungere i 3.500 euro e più.
3. E-commerce manager. L’e-commerce manager è un professionista molto ricercato che sa che l’esperienza d’acquisto online ha dinamiche completamente differenti da quella in negozio. Nell’ambito della moda, per esempio, l’e-commerce manager sa come deve essere fotografato un capo, come deve essere descritto e come può funzionare con utenti diversi. I corsi di laurea che formano gli e-commerce manager stanno nascendo solo negli ultimi anni e sono Informatica ed Economia e Informatica per il Management. Utili, per chi possiede già una laurea in economia o marketing, anche i master in e-commerce management. Infine, non manca chi, dopo una classica laurea in economia, si è formato sul campo, attraverso un progetto personale o una startup. Secondo l’agenzia In Job, lavorando in una realtà di medie dimensioni, le retribuzioni variano da un primo contratto intorno ai 25.000 euro annui ai 45.000 euro superati i primi 5 anni di esperienza.
4. Community manager. Il Community manager è l’addetto alla gestione di una comunità virtuale: il suo compito, sostanzialmente, è progettarne la struttura e coordinarne le attività. Dopo aver analizzato le esigenze e gli obiettivi del cliente, il Community manager pianifica la strategia scegliendo i canali più adatti (blog aziendale, pagina Facebook del brand, account Twitter ecc.). Monitora quindi i canali social dei brand, progetta un piano editoriale per i diversi canali, di cui scrive i contenuti, gestisce e stimola le conversazioni interagendo con gli utenti e si occupa della fase di reportistica sui risultati delle attività e sulle interazioni che avvengono. Chi vuole fare il Community manager può studiare comunicazione, marketing, lettere, economia, design della comunicazione: il percorso può essere molto vario. La caratteristica principale richiesta è l’interesse per i social media e, possibilmente, un’esperienza precedente sul campo (anche non lavorativa) come la gestione di un blog personale o una presenza attiva sui social network. Il compenso è variabile, indicativamente per figure junior che hanno concluso uno stage si parte da circa 1.000 euro per arrivare a 1.800/2.000 euro per le figure senior.
5. Digital PR. Il digital PR si occupa delle pubbliche relazioni di un’azienda attraverso i canali online. Gli obiettivi principali del digital PR sono costruire l’identità aziendale, cercare nuovi utenti, individuare tra i clienti affezionati dei potenziali ambasciatori della marca e monitorare i risultati al fine di comprendere se gli obiettivi delle campagne sono stati raggiunti. In pratica, quindi, il Digital PR monitora, gestisce e cerca di migliorare la reputazione online di un’azienda, la notorietà del suo brand e la percezione che ne ha il pubblico, coinvolgendo eventualmente i cosiddetti influencer. In più, ascolta, modera, risponde e stimola il pubblico dei social network nelle interazioni dirette con l’azienda, previene ed eventualmente gestisce eventuali situazioni di crisi nella comunicazione sui social network. Le entrate economiche dipendono molto dal progetto ma in linea generale il digital PR viene considerato un ufficio stampa specializzato sul web e questo rappresenta un valore aggiunto anche dal punto di vista del guadagno. In linea generale la retribuzione può variare dai 1.400 ai 2.000 euro per figure di media esperienza.
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