Scontrino cartaceo addio. A partire dal 1° gennaio 2020 per tutte le attività commerciali diventa obbligatorio lo scontrino elettronico. Cosa cambia per consumatori ed esercenti?
Tra qualche mese per il vecchio scontrino cartaceo scatterà l’ora X. Potrete dire finalmente addio a tasche stracolme di scartoffie e a portafogli extra large per via delle ricevute conservate. Dal 1° gennaio 2020, infatti, entra in vigore lo scontrino fiscale elettronico. Vediamo quali sono le principali novità.
Per quali attività sarà obbligatorio e quali saranno esonerate. Nonostante la scadenza del 1° gennaio 2020, in realtà, lo scontrino fiscale è già entrato in vigore dallo scorso 1° luglio, ma solo per gli esercenti con fatturato annuo superiore a 400 mila euro. Tutte le altre attività avranno a disposizione ancora qualche mese e dovranno quindi mettersi in regola entro il prossimo 31 dicembre. Non per tutti gli esercenti sarà obbligatorio adottare lo scontrino elettronico, la normativa prevede infatti l’esonero per alcune tipologie di attività. A iniziare dai tabaccai e dei benzinai, questi ultimi solo nel caso in cui fatturino a clienti che acquistano al di fuori dell’esercizio di impresa. Esclusi anche notai, produttori agricoli, giornalai e le imprese che operano nel settore delle scommesse. Sono esonerati dall’adeguamento anche i proprietari di attività ambulanti, gli arrotini e gli ombrellai, i venditori di souvenir e cartoline e chi somministra panini, bevande, caldarroste e dolci per esempio fuori dagli stadi o nelle piazze.
I vantaggi per il consumatore finale. L’adozione dello scontrino elettronico ha diversi vantaggi, a cominciare dal fattore ambientale. Non tutti sanno, infatti, che quella utilizzata per i normali scontrini è carta termica che viene trattata con inchiostri che reagiscono al calore, per questo motivo non può essere gettata nei bidoni della carta, ma deve essere smaltita assieme al secco residuo (indifferenziata). Eliminando alla radice il problema si da anche una grossa mano all’ambiente e si evita lo smaltimento di un’importante quantità di rifiuti. Questo non è l’unico pro: per i consumatori finali, infatti, lo scontrino fiscale è anche una prova d’acquisto valida in caso di garanzia, pensiamo all’inconveniente degli scontrini che sbiadiscono a distanza di tempo. Infine è anche uno strumento che facilita il recupero delle informazioni per fruire delle detrazioni, per esempio in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Cosa cambia per gli esercenti. Per adeguarsi alla normativa, gli esercenti dovranno dotarsi di appositi registratori di cassa, sui quali al momento è previsto uno sconto fiscale del 50% sul prezzo d’acquisto. Per le attività commerciali la principale novità riguarda il fatto che gli incassi della giornata verranno inviati telematicamente all’Agenzia delle Entrate, il che renderà più semplice avere una panoramica degli incassi, dell’IVA incassata e di quella pagata. I dati verranno trasmessi giornalmente all’Agenzia delle Entrate che si occuperà di tutti i controlli. Per gli esercenti che non si adeguano a quanto previsto dalla legge sono previste sanzioni che possono arrivare anche al 100% dell’imposta relativa. Nei casi più gravi di comportamenti recidivi, invece, è prevista anche la sospensione della licenza dell’attività.
Pensate che lo scontrino elettronico sia un buono strumento per alleggerire la burocrazia?
Quali criticità potrebbe presentare per esercenti e consumatori? Diteci come la pensate tra i commenti.
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