Sembrano innocue, ma le lucine dello stand-by dei tuoi dispositivi in casa possono condizionare le bollette della luce e fare lievitare i costi anche del 16%
Hai presente quella lucina rossa del televisore, la spia accesa del lettore dvd o del computer? Ma anche lo schermo luminoso del forno o il display della lavatrice? Oltre a essere particolarmente fastidiose, queste fonti di luce hanno anche un impatto negativo sui consumi di energia in casa. Secondo una recente indagine di Selectra e della startup Midori, infatti, tenere dispositivi hi-tech ed elettrodomestici in modalità stand-by può provocare rincari fino al 16% sulle bollette elettriche.
L’impatto dello stand-by dipende dai consumi abituali e dalla composizione del nucleo familiare. Quello che probabilmente non sai è che quando spegni il televisore, il forno, la lavatrice o il condizionatore, lo stand-by permette a tutti questi dispositivi di continuare – in maniera ridotta – a consumare energia. Questo significa che le tue bollette saranno condizionate di conseguenza anche dai dispositivi apparentemente spenti: un aspetto che non puoi non considerare se stai cercando di ridurre i tuoi consumi energetici in casa. L’impatto è diverso a seconda della composizione del nucleo familiare e dei consumi: per andare più nel dettaglio le due società hanno utilizzato tre profili di consumo distinti.
Fino a 90 euro di rispamio per le famiglie numerose. Il risparmio è maggiore per i nuclei familiari numerosi. A titolo di esempio è stata presa in considerazione una famiglia composta da due adulti e tre bambini che abitano in una casa indipendente di 150 metri quadri con un contatore dell’energia elettrica da 4,5 kW e un consumo annuo di 3.800 kWh. Per un profilo utente di questo tipo, nel mercato tutelato dell’energia, si stima una spesa per l’elettricità di circa 744 euro all’anno. Ma quanto si potrebbe risparmiare spegnendo lo stand-by degli elettrodomestici? A livello percentuale, la spesa beneficerebbe di una riduzione del 16% su base annua: parliamo di un risparmio di circa 90 euro. A incidere maggiormente in questo caso è la spesa relativa alla materia prima dell’energia (-38 euro in un anno), gli oneri di sistema (-25 euro in un anno), le imposte, l’Iva e le accise (-22 euro all’anno) e la gestione e trasporto del contatore (-5 euro all’anno).
53 euro, il risparmio per una famiglia composta da due adulti e due bambini. Il secondo nucleo familiare preso a titolo di esempio è composto da due adulti e due bambini. La famiglia vive in una casa indipendente di 100 metri quadri e dispone di un contatore domestico classico da 3 kW. Per questo profilo di utenza si stima un consumo annuo di 2.700 kWh che corrisponde a una spesa di circa 504 euro all’anno. Se limitassimo lo spreco di energia in casa eliminando lo stand-by degli elettrodomestici ci assicureremmo un risparmio del 13%, per un totale di circa 53 euro in meno in un anno. Come nell’esempio precedente, la voce che impatta maggiormente riguarda la materia prima dell’energia (-22 euro in un anno), seguita dagli oneri di sistema (-15 euro in un anno), le imposte, l’Iva e le accise (-14 euro in un anno) e infine la gestione e il trasporto del contatore (-3 euro in un anno).
Una coppia può risparmiare il 10% in un anno. L’ultima simulazione è stata effettuata prendendo in considerazione un nucleo familiare composto da massimo due persone, come per esempio una coppia che vive in un appartamento di 80 metri quadri. Per questo profilo di utenza la stima dei consumi è pari a 1.500 kWh che si traduce con una spesa annua di circa 332 euro. In questo caso lasciare gli elettrodomestici in stand-by comporta un rincaro sulle bollette di circa il 10%: eliminarlo permetterebbe quindi di risparmiare circa 18,50 euro in un anno. Come visto per gli altri profili, anche qui le voci di risparmio vengono ripartite in materia prima dell’energia (-9,30 euro in un anno), oneri di sistema (-6,30 euro in un anno), Imposte, Iva e accise (-1,70 euro in un anno) e la gestione e il trasporto del contatore (-1,30 euro in un anno).
Stacca la spina dei dispositivi non in uso: un piccolo aiuto che fa la differenza. Adottare alcuni semplici accorgimenti, come staccare la spina dei tuoi dipositivi non in uso, dà un taglio al dispendio energetico inutile e può aiutarti a risparmiare sulle fatture dell’elettricità. Un aspetto che devi considerare in questo momento, soprattutto alla luce dell’ultimo report diffuso dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che ha previsto aumenti importanti sulle bollette di questa fine 2020. Stando alle stime dell’Autorità, infatti, nell’ultimo trimestre dell’anno (dal 1° ottobre al 31 dicembre 2020) bisogna aspettarsi incrementi del 15,6% sulla spesa dell’energia elettrica e dell’11,4% per quella del gas. Tra le ragioni di questa impennata delle fatture ci sarebbe la fine del lockdown che avrebbe fatto riprendere le attività economiche e, di conseguenza, questo si sarebbe tradotto con una maggiore richiesta di energia: da qui i rincari. Insomma, il risparmio energetico passa anche da questi semplici accorgimenti da adottare in ambito domestico e che puoi fare tuoi, così come utilizzare un’app che ti aiuti a conoscere i tuoi consumi e a ridurli fino al 30%.
Fai attenzione ai consumi dei tuoi elettrodomestici in casa? Quali strategie hai messo in campo per alleggerire la tua bolletta? Raccontaci tra i commenti i tuoi segreti!
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