Jump room, hot desk, ideation space. Dagli spazi per concentrarsi a quelli per la collaborazione ibrida, ecco come la tecnologia aiuta a ridisegnare i luoghi di lavoro
Negli ultimi due anni, oltre 5 milioni di italiani hanno sperimentato lo smart working: modalità di lavoro che, secondo l’ultima ricerca firmata Osservatori del Politecnico di Milano, sarà scelta dall’89% delle grandi aziende nel post-Covid. Insomma, le imprese si stanno preparando ad adottare soluzioni ibride che mixano lavoro da casa e dagli uffici.
Ma su questa seconda componente c’è ancora tanto da fare. Gran parte di noi, infatti, continua a vivere solo una faccia dello smart working: il lavoro da casa. L’altro lato della medaglia implica una ridefinizione degli spazi, che non possono rimanere identici al pre-pandemia. Tra la necessità di collegare i collaboratori in sede con le persone in remoto e i nuovi bisogni di equilibrio e comfort lavorativo, le trasformazioni spaziali da affrontare sono tante e ci coinvolgeranno nei prossimi anni.
In gioco ci sono nuovi significati da attribuire alla fisicità, che diventa sempre di più “pratica della presenza”, concetto coniato dal neurobiologo Daniel Siegel e ritenuto una componente fondamentale per il benessere relazionale. Ecco perché, in questo articolo, vogliamo raccontarti le tipologie emergenti di spazi, che stanno formando un nuovo vocabolario per gli uffici ibridi.
Jump room: saltare per concentrarsi
Lavorando da remoto avrai sicuramente notato maggior capacità di focus rispetto all’ufficio, dove brusio e chiacchiere sono spesso fonte distrazioni. Il modello ibrido prova a coniugare la dimensione sociale con quella individuale, introducendo il concetto di jump room.
Si tratta di luoghi che rispettano la privacy, prenotabili da chiunque per portare a termine un’attività che richiede attenzione. Da questo punto di vista, una delle soluzioni più avveniristiche è il Flowspace Pod di Microsoft, una postazione con scrivania e monitor che risponde alla necessità di isolarsi e aggiunge la possibilità di stare a contatto con i colleghi. Questa struttura, infatti, ti avvolge senza creare la sensazione di entrare in un acquario. Ma è possibile realizzare una jump room anche con poche risorse, come con le work tent.
Hotdesk, le scrivanie prenotabili per essere produttivi
Nel mondo ibrido scompare una delle certezze del lavoro d’ufficio: la scrivania assegnata. I tavoli da lavoro diventano liberi e riservati con strumenti digitali. Così nasce il concetto di hotdesk, che ti permette di sederti ovunque vuoi: vicino al tuo team o a una persona con cui scambiare idee.
Questo tipo di scrivania ha varie declinazioni: nella versione base si aggancia a un sistema di prenotazione via app e ha la dotazione tecnologica per collegare il tuo laptop, mentre le soluzioni più evolute – come quelle di Steelcase – includono poltrone e supporti obliqui per portatili, che consentono per immergerti in una sessione di lavoro con un collega come se fossi al cinema.
Ideation space: i luoghi per la creatività dei team
Negli uffici di nuova generazione i momenti di brainstorming o di co-creazione non vengono confinati in sale riunioni con il solito noioso tavolo da conferenze. Sono invece luoghi destrutturati, con pouf, divani e tutto l’arredamento necessario per garantire il comfort, perché – per nascere – le idee originali hanno bisogno di tempo.
Non possono mancare le componenti tecnologiche, tra tutte le lavagne digitali come la Microsoft Whiteboard o la Cisco Webex Board. Si tratta di schermi touch per disegnare, incollare post-it virtuali e condividerli con le persone connesse da remoto (in questo articolo ti abbiamo raccontato come gestire il brainstorming in digitale). E in più, permettono di archiviare in digitale tutto ciò che, spesso, si fa fatica a organizzare quando siamo presi dal flusso di pensieri.
Collaboration space, per unire lavoro e svago
Negli ultimi anni, il gigante del co-working WeWork sta supportando molte organizzazioni nel ridefinire i propri spazi. A partire da questo approccio, i luoghi per collaborare devono assomigliare sempre di più al salotto di casa. È una strategia che si basa sulla convinzione che, offrendo alle persone elementi per divertirsi, la dimensione sociale necessaria a collaborare viene potenziata. E, quindi, in questi luoghi, trovano spazio videogame, karaoke machine, piante ed elementi di bio-design che riducono l’affaticamento oculare e l’ansia.
Oltre l’ufficio: lavora in giardino, in viaggio o dal bar
Come abbiamo accennato, oltre alla casa e all’ufficio, lo smart working ti apre a una nuova dimensione lavorativa: un terzo spazio per il work from everywhere.
- Per lavorare in giardino e sfruttare appieno la luce del giorno, sono nate soluzioni come ZenWork Pod, una stanza in legno assemblabile di 7 metri quadrati che offre tutto ciò che serve per mantenere la concentrazione ed essere produttivi. È stata realizzata da Autonomous, azienda che si sta posizionando sul mercato come un fornitore premium di soluzioni per il lavoro casalingo.
- Il lavoro può far parte di un viaggio. E quindi serve un ufficio su ruote, per non fermarsi mai. Con questa intuizione Nissan ha realizzato l’NV350 Office Pod Concept, il prototipo di un van per lo smart working con postazione da lavoro e area relax sul tettuccio, dove prendere il sole e concentrarsi. Ovviamente, all’interno del veicolo c’è l’immancabile macchina da caffè per godersi una pausa.
- Oggi puoi lavorare anche in riva al mare o in un bar. Oltre al tuo portatile, le cuffie con la cancellazione del rumore sono diventate un accessorio indispensabile: eliminano i suoni esterni in maniera efficace e garantiscono la concentrazione ovunque tu sia.
Hai avuto esperienza di lavoro ibrido? Quale nuova tipologia di spazio ti sarebbe utile?
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