Ma si può vivere senza elettrodomestici?

Staccare tutte le spine è difficile perché serve il tempo per fare il bucato, lavare i piatti, fare la spesa. Ecco come trovare il giusto compromesso...

Le tariffe. Dal primo gennaio le tariffe elettriche sono salite del 4,9%. Per una famiglia media (consumi elettrici di 2.700 kilowattora l’anno) ciò si traduce in un aumento di 22 euro annui. La spesa media della famiglia tipo sarà pari a 467 euro. (Dati dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, 30/12/2011)

I consumi. Il 70-80% della bolletta elettrica delle famiglia deriva in gran parte dal funzionamento dei grandi elettrodomestici. (Dati del Sole-24 Ore)

I frigoriferi/1. In Italia i frigoriferi consumano circa il 3,5% di tutta l’elettricità nazionale: più di quella consumata per i trasporti ferroviari e urbani. (Dati Wwf)

I frigoriferi/2. Un frigorifero in un anno consuma 300 kWh (54 euro, facendo un calcolo molto approssimativo) se di classe A, cioè più efficiente, 781 kWh (140 euro) se di classe G, meno efficiente.

La lavatrice. Una lavatrice che fa due lavaggi a settimana di 5 kg di capi in cotone a 60°C in un anno consuma 247 kWh (44 euro) se di classe A, 507 (91 euro) se di classe G.

La lavastoviglie. Una lavastoviglie che fa 220 lavaggi l’anno (circa 4 a settimana) con 12 coperti per volta in un anno consuma 232 kWh (41 euro) se di classe A, 450 (81 euro) se di classe G.

I costi. In soldi, ciò si traduce così: per stare in funzione un’ora, una lavatrice costa tra 5 e 30 centesimi di euro (e nello stesso tempo emette tra 325 e 1950 grammi di CO2). La lavastoviglie costa tra 7 e 30 centesimi di euro (455-1950 grammi di CO2). Costi di altri elettrodomestici: un’ora di aspirapolvere costa tra 7 e 20 centesimi (455-1300 grammi di CO2), un’ora di asciugacapelli 8-20 centesimi (520-1300 grammi di CO2), un’ora di televisore 0,8-3 centesimi (59-125 grammi di CO2), un’ora di condizionatore 8-50 centesimi (520-3250 grammi di CO2).

La riduzione dei consumi. Per ridurre la spesa e l’impatto sull’ambiente si può pensare di rinunciare agli elettrodomestici? Non tutti sono ugualmente essenziali: rinunciare alla tv, all’asciugacapelli o al forno può non essere particolarmente difficile.

Quando non conviene. Qualche difficoltà sorge se si decide di fare a meno della lavastoviglie. Con il lavaggio a mano si usano tra 20 e 30 litri d’acqua aprendo il rubinetto solo quando serve (cioè non lasciando scorrere continuamente l’acqua). Eppure non è detto che si risparmi e che si rispetti di più l’ambiente: occorre comunque l’acqua calda (da scaldabagno o da caldaia a gas). Inoltre uno studio dell’Università di Bonn dimostra che alcuni cicli di lavastoviglie efficienti a pieno carico utilizzano circa 18 litri d’acqua con consumo ridotto di elettricità (circa 1 – 1,5 kWh). Fare a mano conviene (anche per l’ambiente) quando si lavano piatti per due-tre persone: la lavastoviglie in questo caso è semivuota ma il ciclo di lavaggio è lo stesso del pieno carico.

Lavare a mano. Molto più complicato non avere la lavatrice, ma ancora ci si può organizzare. Lenzuola, tovaglie e tutti i capi ingombranti si possono portare una volta a settimana in tintoria (costo 3-5 euro) o nelle lavanderie a gettoni (4-7 euro a seconda dei chili di panni da lavare). Tutti gli altri (sempre separati secondo il colore) possono essere messi a bagno la mattina nella vasca o in un bacile con acqua tiepida e sapone e risciacquati la sera dopo cena. Se poi per lavare la biancheria si usano saponi naturali, il beneficio ambientale sarà ancora maggiore.

Vivere senza frigo. È una scelta estrema quella di non avere il frigorifero. Un paio di anni fa i giornali scrissero della signora canadese Rachel Muston che decise di vivere senza questo elettrodomestico: si può provare a seguire il suo esempio. Acquistò un freezer per conservare a lungo gli alimenti deperibili (carne e verdura) e un refrigeratore piccolo, raffreddato col ghiaccio prodotto dal freezer, per i formaggi e gli insaccati. La signora ha detto che rinunciando al frigo è fondamentale avere tempo: bisogna fare la spesa più volte a settimana e non si possono acquistare i cibi precotti o surgelati. È agevolato chi vive vicino a un negozio di alimentari e chi può cucinare e comprare piccole quantità di cibo per volta. Chi vive in campagna o ha un giardino, in inverno può lasciare fuori casa gli alimenti da conservare al freddo.

Il frigo a gas. Prototipo dell’università di Oxford (non ancora in produzione): Einstein refrigerator, frigo a gas pressurizzato che non usa energia elettrica.

Il mobile frigo. La designer Jihyun Ryou ha pensato un sistema di ripiani di legno da appendere al muro per sostituire il frigo. In un ripiano, simile a una scatola con fori superiori, vanno messe patate (sotto) e mele (nei fori): l’etilene emesso dalle mele impedisce alle patate di germogliare. Carote, cipollotti e simili vanno infilati in una cassettina con della sabbia, che serve a mantenere la giusta umidità. Altri vegetali si appoggiano su un ripiano bucherellato al di sotto del quale c’è un contenitore pieno d’acqua da riempire tutti i giorni. Le uova si infilano in un ripiano a fori. C’è anche un bicchiere d’acqua in cui misurare la freschezza delle uova (se rimangono a galla sono più vecchie).

Le conserve. Si possono rispolverare le abitudini dei nonni per conservare i cibi senza frigorifero. Per esempio: mettere i formaggi molli in vasi a chiusura ermetica insieme a qualche zolletta di zucchero che impedisce la muffa; avvolgere i formaggi duri in tovaglioli di lino imbevuti d’aceto; avvolgere l’insalata in panni umidi; impastare il burro con sale finissimo (100 grammi ogni 5 chili di burro) e tenerlo in recipienti di vetro; seppellire le uova in cassette colme di grano.

Scendere a compromessi. Rinunciare agli elettrodomestici è difficile perché occorre avere tempo per fare il bucato, lavare i piatti, fare la spesa con maggiore frequenza. Senza arrivare al gesto estremo di staccare tutte le spine si può trovare un compromesso utilizzando bene gli elettrodomestici. Ecco alcuni consigli:

1) Sostituire appena possibile i vecchi apparecchi con nuovi di cui sia comprovata l’efficienza, cioè il basso consumo di elettricità a parità di prestazione: basta confrontare tra loro le etichette energetiche, scegliendo modelli di classe A o superiore (A+, A++, A+++). Per orientarsi si può dare un’occhiata alla lista dei migliori stilata dal Wwf.

2) Programmare i lavaggi con la lavatrice e la lavastoviglie dopo le 18:00, quando l’elettricità costa meno.

3) Acquistare elettrodomestici appropriati alle esigenze della casa. Per esempio il frigorifero: le capacità giuste sono più o meno dai 100 ai 150 litri per 1 persona, dai 220 ai 280 per 2-4 persone, dai 300 litri e oltre per più di 4 persone. Il consumo aumenta di circa 10 kWh ogni 100 litri di capacità. Un frigorifero monoporta consuma molto meno rispetto a uno a doppia porta se di circa 200 litri.

4) Usare lavastoviglie e lavatrici a pieno carico. Evitare i programmi di asciugatura e prelavaggio. Scegliere bene i cicli di lavaggio: un ciclo in lavatrice a 90°C costa, in energia, circa 0,36 euro contro gli 0,16 del lavaggio a 40°C. In un anno, con tre lavaggi settimanali, la spesa totale è di 56,15 euro contro 35,88 con un risparmio di ben 31,2 euro.

Quanto puoi risparmiare con i consigli di VoceArancio. Acquistando gli elettrodomestici più efficienti (di classe A) la bolletta elettrica è più leggera. In un anno si possono risparmiare: 86 euro per il funzionamento del frigorifero, 47 euro per la lavatrice, 40 euro per la lavastoviglie (Totale: 173 euro). Inoltre usando gli elettrodomestici di sera, quando la corrente costa di meno, il vantaggio è ancora maggiore. Una lavatrice che fa due lavaggi a settimana di 5 kg di capi in cotone a 60°C in un anno costa 44 euro se accesa prima delle 19, solo 15 euro se messa in funzione dopo le 19. Il risparmio è di 25 euro.

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