Temporay shop, moving store e negozi tradizionali: soluzioni diverse ma tutte all'insegna del risparmio. Ecco come districarsi tra le offerte...
I “saldi” natalizi. Natale si avvicina e quale occasione migliore per tuffarsi tra le offerte fornite dai negozi? Che si voglia comprare qualcosa per sé o da regalare, il periodo che precede questa festività è pieno di promozioni da cogliere al volo. Ecco come districarsi in questo regno:
– Temporary shop: vendono merce nuova e, pur non potendo praticare saldi, di fatto offrono promozioni. Si caratterizzano per i locali ordinati, il design curato e la durata temporanea;
– Guerrilla Store: vendono un mix di diverse stagioni. Si trovano in spazi abbandonati, lontano dalle aree commerciali. Si pubblicizzano grazie alla comunicazione “virale”, via internet o sms;
– Moving Store: vendono merce a prezzi ribassati. Si caratterizzano per gli interni spartani, senza insegne. Non hanno pubblicità;
– Pop up Store: vengono montati e smontati in tempi brevi; hanno, quindi, durata temporanea;
– Outlet temporanei: vendono rimanenze o merce fallata. Si caratterizzano per le vetrine oscurate e la confusione. Dovrebbero restare chiusi nel mese precedente i saldi per non creare disagio ai negozi vicini;
– Negozi tradizionali: anche loro offrono promozioni prima dei saldi.
Consigli per i consumatori. Ecco alcuni consigli per gestire al meglio le promozioni:
– fare attenzione alle pubblicità ingannevoli;
– diffidare dalle vetrine coperte dai manifesti che non consentono di vedere la merce;
– verificare di quale stagione è la merce scontata;
– diffidare dei capi che non possono essere provati, anche se non c’è l’obbligo di prova;
– conservare lo scontrino, anche i capi scontati si possono sostituire;
– controllare che sul cartellino sia indicato il prezzo vecchio, quello nuovo e lo sconto applicato;
– acquistare merce di cui si conosce la qualità e il prezzo;
– accertarsi della durata di un negozio “a tempo” nel caso in cui si debba cambiare la merce;
– verificare che la merce in saldo sia separata in modo chiaro da quella a prezzo pieno [fonte: la Repubblica 5/12/2011 e Codacons].
Meno soldi da investire, più sconti. Secondo un’analisi Deloitte, quest’anno gli italiani, a causa della crisi, investiranno per gli acquisti di Natale una media di 625 euro, cioè il 2,3 per cento in meno rispetto all’anno scorso. E allora, per invogliarli ad aprire il portafoglio, molti negozianti, da giorni, hanno abbassato del 20-50 per cento i prezzi di ogni tipo di merce: dai giocattoli all’hi-tech, dagli abiti agli articoli per la casa. Alcuni annunciano i ribassi con cartelli colorati o inviando ai clienti e-mail o sms, altri fanno gli sconti direttamente alla cassa. Risultato: spopolano le vendite promozionali che, se pur liberalizzate dalla legge Bersani del 2006 (che affida al negoziante la scelta su quando e come praticarle), non dovrebbero avvenire nel mese antecedente ai saldi salvo che per fine attività. Le trasgressioni sono punibili con multe salate, ma spesso si chiude un occhio per aiutare a vendere. Attenzione però: c’è chi fa il furbo e mescola merce nuova e avanzi di magazzino. Per evitare fregature, l’ideale è entrare solo nei negozi di fiducia, dove comprare a prezzi scontati capi o oggetti adocchiati già prima della promozione.
Il risparmio attraverso i temporary shop. Una delle idee per risparmiare sono i temporary shop che offrono prodotti di ogni sorta con sconti dal 50 all’80 per cento. Ad esempio a Milano (dove ce ne sono una sessantina), in questi giorni, è possibile comprare un po’ di tutto: dai cappelli fatti a mano Capplé (Corso Genova 24, fino al 31 dicembre) al make up di Deborah (Corso Buenos Aires 58, fino a marzo). Sempre a Milano, a inizio dicembre ha aperto il temporary shop della Coop (in corso Garibaldi 59, fino al 31 dicembre): un’occasione per degustare il meglio della cultura gastronomica italiana (protagonisti sono i prodotti della linea Fior Fiore Coop con oltre 250 specialità) ma anche per fare doni ad amici o parenti. Durante le feste, infatti, è in vendita un kit per confezionarsi la scatola regalo.
Anche gli alimentari in offerta. Quest’anno persino i simboli della tradizione natalizia sono in svendita, da giorni, nei supermercati italiani. Panettoni a 2 euro, pandori a 1,50, torroni superscontati e zamponi e cotechini con prezzi sforbiciati del 50%. Un Natale low cost, insomma, con un anticipo delle offerte in netta controtendenza rispetto agli anni passati. «Se prima dovevamo attendere l’antivigilia o giù di lì per avvistare i primi annunci con le offerte natalizie con lo zampino della crisi gli sconti hanno anticipato i tempi di gran lunga: obiettivo arginare la contrazione dei consumi. Pur di vendere e non ritrovarsi giacenze in magazzino, di questi tempi conviene puntare sui ribassi» (Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc, al Messaggero).
Ma i cibi di lusso restano cari. Le cose vanno diversamente per i cibi di lusso. «Caviale, tartufo, aragoste non seguono lo stesso trend. Chi acquista questi prodotti, del resto, difficilmente smetterà di farlo a causa della crisi. E non saranno certo eventuali sconti a cambiare le carte» (Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc, al Messaggero).
Addobbi natalizi già scontati. La febbre da saldi investe anche gli addobbi natalizi, un tempo impermeabili a sconti e offerte fino al giorno di Santo Stefano. «Ora invece è gara di sconti anche per alberi, palline, luci e statuine del presepe. La tradizione va preservata ma la crisi morde i portafogli e c’è chi preferisce accontentarsi di quel che si ha in cantina. Perciò, nei supermarket, ma anche nei negozi per la casa dove pullulano addobbi e decorazioni, si punta alla promozione con la speranza di accalappiare i restii agli acquisti» (Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc, al Messaggero).
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