Chi ne ha diritto? Che documenti servono? Quali sono gli importi? Con la nostra guida il bonus idrico per te non avrà segreti
Evitare gli sprechi d’acqua e migliorare l’efficienza degli impianti idrici sono gli obiettivi del bonus risparmio idrico, iniziativa del governo che ti permette di richiedere un rimborso sulle spese sostenute nel corso del 2021 per rinnovare alcune parti del tuo bagno o del tuo impianto idrico e che è stata confermata anche per il 2022.
Ti spieghiamo perché nasce il bonus idrico, cosa copre e come puoi ottenerlo.
Acqua, l’oro blu che scarseggia
L’acqua è fondamentale per la nostra vita, ma il crescente consumo che ne facciamo e i cambiamenti climatici la rendono una risorsa sempre più scarsa in un numero crescente di Paesi, come conferma l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (OMM), l’agenzia ONU che si occupa dell’acqua come risorsa mondiale.
L’agenzia calcola che nel 2050, sulla Terra, ben 5 miliardi di persone avranno difficoltà ad accedere a una fonte idrica se non si interverrà tempestivamente. Per questo è fondamentale attuare tutte le misure per ridurre gli sprechi e rendere più efficiente e responsabile il consumo d’acqua.
Un bonus idrico contro gli sprechi
In questa direzione va l’intervento che il governo italiano ha messo in campo già nel 2021 e che è stato confermato per il 2022 con l’ultima legge di bilancio, con l’obiettivo di incentivare i cittadini a rinnovare i propri bagni all’insegna dell’efficienza idrica.
Potrai quindi richiedere il bonus sui lavori effettuati lo scorso anno, o pianificare l’efficientamento nel corso del 2022 per chiedere il bonus a inizio 2023: per il 2022 il finanziamento è di 5 milioni di euro, mentre per il 2023 è previsto uno stanziamento inferiore, pari a 1,5 milioni di euro.
Ma cosa si intende per efficienza idrica? Un consumo d’acqua adeguato, che eviti il più possibile sprechi. E la maggior parte degli sprechi è dovuta a sanitari e rubinetti di vecchia generazione,
Il valore del bonus
Il bonus idrico è quindi destinato al rimborso di spese effettuate per la sostituzione di sanitari e rubinetteria che sostituiscano quelli attualmente in possesso, migliorandone l’efficienza.
L’importo massimo che si può chiedere a rimborso è 1.000 euro.
Gli interventi che godono del bonus
Il Ministero della Transizione Ecologica è molto chiaro a riguardo: godere del bonus idrico è possibile farsi rimborsare:
- la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica, con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri, e relativi sistemi di scarico;
- la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto;
- l’acquisto e il montaggio di soffioni e colonne doccia, con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto.
In ognuno dei punti precedenti sono comprese anche le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.
Gli interventi non ammessi
E’ altrettanto importante sapere quali spese, al contrario, non sono rimborsabili. Tra queste troviamo: piatto e box doccia, sedile del wc, copri vaso, bidet e lavandini.
Chi ha diritto al bonus idrico
Il bonus idrico potrà essere richiesto da residenti in Italia maggiorenni, che hanno titoli di proprietà di edifici, parti di edifici e unità immobiliari. I titoli di proprietà possono essere sia diritti reali sia diritti di godimento personale. Cosa significa, nella pratica?
- Se sei comproprietario/a di un immobile puoi richiedere il bonus, ma devi comunicarlo agli altri titolari dei diritti di proprietà. È possibile farlo attraverso una dichiarazione che si compila direttamente sulla piattaforma digitale che sarà attivata per il bonus.
- Anche se sei inquilino/a puoi richiederlo, ma sarà sempre necessaria la dichiarazione di adesione del proprietario o dei proprietari dell’immobile da allegare alla domanda.
Come si chiede il bonus idrico
Se vuoi beneficiare dell’agevolazione potrai presentare la richiesta sulla “piattaforma bonus idrico”, che sarà attivata sul sito del Ministero della Transizione Ecologica. Per farlo devi avere l’identità digitale: l’accesso sarà consentito con la carta d’identità elettronica o con SPID.
In caso di irregolarità nei dati e nella documentazione fornita oppure se i fondi saranno esauriti, la domanda potrà essere respinta. Tieni quindi d’occhio il sito del Ministero per attivarti non appena la piattaforma sarà online!
I dati e la documentazione da fornire
I dati che ti servono per inoltrare l’istanza sono di diversa tipologia: da informazioni che riguardano il richiedente alla documentazione inerente i lavori e l’immobile.
1. Informazioni sul richiedente
Le informazioni sul richiedente che ti serviranno sono:
- nome, cognome e codice fiscale;
- coordinate del tuo conto corrente bancario/postale (IBAN), su cui sarà accreditato il rimborso.
2. Documentazione sui lavori
La documentazione sui lavori effettuati deve comprendere:
- importo della spesa che hai sostenuto;
- quantità del bene e specifiche della posa in opera o installazione;
- specifiche tecniche per ogni bene sostituito da apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, oltre a specifica della portata massima d’acqua (in litri/minuto) del prodotto acquistato;
- dichiarazione di non avere fruito di altre agevolazioni fiscali per la fornitura, posa in opera e installazione dei medesimi beni;
- copia della fattura elettronica o del documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i soggetti non tenuti ad emettere fattura elettronica, sono considerati validi anche: l’emissione di una fattura o di un documento commerciale attestante l’acquisto del bene; copia del versamento bancario o postale; documentazione del venditore idonea a ricondurre la transazione allo specifico prodotto acquistato.
3. Documentazione sull’immobile
Per usufruire del bonus idrico ti verrà richiesta anche della documentazione sull’immobile in cui sono stati effettuati i lavori:
- identificativo catastale dell’immobile (Comune, Sezione, Sezione Urbana, Foglio, Particella, Subalterno) per cui si presenta istanza di rimborso;
- indicazione del titolo giuridico per il quale si richiede il bonus: proprietario, co-intestatario, locatario (cioè inquilino), usufruttuario ecc.;
- se non si è proprietari dell’immobile, gli estremi del contratto di affitto o usufrutto;
- la già citata dichiarazione di aver comunicato al proprietario dell’immobile (identificato con nome, cognome e codice fiscale) la volontà di godere del bonus.
Casi particolari
Il sito del Ministero della Transizione Ecologica dà indicazioni in merito ad alcune situazioni specifiche e risposte alle domande più comuni sul bonus nella sezione FAQ.
Ad esempio segnaliamo che:
- se sei un figlio residente con uno o entrambi i genitori non puoi fare la richiesta se non hai titoli di proprietà sull’immobile interessato;
- l’IVA rientra tra le spese ammesse, se presenti regolarmente in fattura o documento commerciale;
- anche i prodotti acquistati online rientrano nel bonus, purché “siano ricavabili le specifiche tecniche del prodotto, della posa in opera e dell’installazione”.
Il bonus acqua potabile
Se da tempo vuoi smettere di comprare l’acqua minerale in bottiglia, ma sei frenato dal sapore dell’acqua del rubinetto che proprio non ti piace, ci sono buone notizie per te.
Oltre al bonus idrico, è infatti attivo anche il bonus acqua potabile: mentre il primo – come abbiamo detto – punta a efficientare i sistemi domestici per evitare gli sprechi d’acqua, il secondo ha l’obiettivo di migliorare la qualità dell’acqua attraverso sistemi di filtraggio e depurazione, riducendo così il consumo di contenitori in plastica.
La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato al 2023 questa agevolazione, inizialmente introdotta per il biennio 2021-2022.
Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.