Preferire una casa in affitto all’albergo permette di risparmiare fino al 35%. Eppure ci sono diversi aspetti cui bisogna fare attenzione per godersi il brindisi in serenità: ecco che cosa tenere sotto controllo
Una casa in montagna costa il 35% in meno dell’albergo. Andare in vacanza a Capodanno: tra offerte da prendere al volo, prezzi (apparentemente) convenienti, lusso a buon mercato, tocca stare attenti per non incappare in brutte sorprese che rovinerebbero i festeggiamenti. Maggiori cautele, per esempio, servono se si decide di non andare in albergo e di affittare una casa, soluzione che permette di risparmiare fino al 35% rispetto a un hotel, ma che può nascondere qualche insidia.
Visitare l’alloggio prima di confermarlo. Se possibile, visitare l’alloggio prima di confermarlo. Se non si può, chiedere al proprietario l’invio di foto interne ed esterne dell’immobile. Diffidare di case che costano pochissimo ma che, dagli scatti, sembrano bellissime: dietro potrebbe esserci il tentativo di un raggiro. Prestare attenzione anche alla qualità e alle dimensioni delle immagini e controllare che non siano state scaricate dal web.
Controllare le generalità dell’inserzionista. Nel caso di prenotazione in rete, controllare le generalità dell’inserzionista. Affidarsi a portali riconosciuti e verificare con cura le garanzie di chi ha inserito l’annuncio. Richiedere a chi affitta i suoi dati completi (nome, cognome, telefono fisso verificato, cellulare ecc.): diffidare se non risponde alle chiamate o se dice che è in viaggio, ma che all’arrivo sarà sul posto ad aspettare. Non rivelare dati personali non indispensabili per la locazione dell’alloggio.
Preferire bonifici e carte di credito, pagamenti tracciabili. Il bonifico bancario e la carta di credito sono le forme di pagamento più sicure poiché permettono di tracciare la transazione. Diffidare se l’Iban o il conto corrente del proprietario risultano all’estero (basta controllare le prime due lettere) mentre la casa si trova in Italia. Fare attenzione se viene richiesto di effettuare il pagamento attraverso vaglia, carte prepagate o agenzie di money transfer.
Se la vacanza è breve, una scrittura privata sostituisce il contratto. Chiedere a chi ha pubblicato l’annuncio un contratto firmato con i suoi estremi. Andrà bene anche una scrittura privata, firmata da entrambi e in duplice copia: se la locazione non supera i trenta giorni, ricordarsi che la registrazione non è obbligatoria. Chi affitta un immobile come casa vacanze può chiedere una caparra, cioè una somma a titolo di anticipo per l’acqua, la luce e il gas, che dovrà essere restituita al cliente al momento della partenza, previa verifica che tutto sia intatto. Al viaggiatore spetta il compito di controllare, una volta arrivato, che tutto sia funzionante, per evitare qualsiasi fraintendimento alla riconsegna delle chiavi. Prima della firma verificare se ci sono oneri da pagare a parte (per esempio per pulizie, parcheggio dell’auto, lenzuola ecc.) in modo da avere presente da subito il totale della spesa.
Chi affitta deve rilasciare la ricevuta di pagamento. Il proprietario può anche chiedere un acconto, di solito il 20-30% del totale: questo accade soprattutto quando l’accordo è stretto con grande anticipo. Dopo aver fatto tutti gli opportuni controlli, si può firmare il contratto. Chi affitta deve rilasciare la ricevuta di avvenuto pagamento: se il proprietario finge di dimenticarla, insistere per averla.
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