Coworking, per un lavoro sempre più smart

Non più solo postazioni a noleggio, ma veri e propri punti di incontro per il networking. E dagli Stati Uniti arriva l’affitto di piccoli spazi lavorativi anche da privati

Coworking, realtà sempre più solida. Postazioni lavorative a noleggio per periodi più o meno lunghi: è questo il coworking, nato nel 2005 negli Stati Uniti e oggi realtà consolidata anche nel nostro Paese (di come si evolve questo fenomeno vi abbiamo parlato qui e qui). Liberi professionisti, commercialisti, dentisti: figure professionali distinte cui, sempre più spesso, capita di trovarsi nello stesso open space con persone che fanno lavori diversi dal proprio.

L’Italia quarta per spazi di lavoro condiviso. In quasi dieci anni il noleggio di spazi di lavoro è cresciuto in maniera esponenziale, raddoppiando di anno in anno. Attualmente – dice lo studio più recente sul settore, realizzato da Deskmag nel 2012 (qui il testo integrale) – in un’ipotetica classifica europea, per spazi di coworking l’Italia si colloca dopo Germania, Spagna e Gran Bretagna. Nel tempo, luoghi di lavoro comune abbastanza spartani (le prime esperienze di coworking si trovavano in vecchi capannoni o edifici industriali rimessi in sesto con pochi soldi) sono stati sostituiti da spazi più smart e tecnologici, dove spesso nascono startup innovative (di progetti nati dall’unione di figure professionali diverse vi abbiamo parlato qui).

Coworking made in Italy. In Italia la prima idea di coworking nasce nel 2008 a Lambrate, nel Milanese, con Cowo (coworking project, ndr), la rete di coworking attualmente più diffusa nel nostro Paese. Altre realtà abbastanza presenti sul territorio italiano sono ImpactHub, che punta a mettere in contatto persone, imprese e realtà interessate ai temi dell’innovazione sociale, e Tag Talent Garden, che offre spazi aperti 24 ore su 24. Un servizio utile lo offre, coworkingfor.com primo motore di ricerca italiano di spazi coworking con cui è possibile anche prenotare online una postazione.

A Palermo arriva Moltivolti. Tra le novità più recenti (l’inaugurazione è stata il 24 aprile) in fatto di coworking si segnala, a Palermo, l’apertura di Moltivolti, spazio di 400 metri quadrati nel quartiere Ballarò nato dalla volontà di sei ragazzi di varie nazionalità, provenienti dall’associazionismo. Moltivolti ospita 18 postazioni di coworking, un bar e un ristorante. Spiega Claudio Arestivo, uno dei soci fondatori: “Lo spazio sarà un punto d’incontro per le varie realtà del mondo del no-profit e dell’associazionismo, uno spazio d’incontro, di scambio di idee che si connota per le relazioni. Tutte le iniziative fatte dentro Moltivolti saranno svolte nell’ottica dello scambio relazionale”.

Quanto costa il coworking. Il noleggio di una postazione lavorativa in uno spazio comune comprende ovviamente l’uso della connessione internet, di stampanti, di corrente elettrica ecc. Le formule di affitto sono prevalentemente una tantum e a contratto. I prezzi cambiano di città in città anche in base al quartiere. A Milano, per esempio, si parte da qualche decina di euro al giorno fino a formule più convenienti per noleggi più lunghi (per info guarda qui), prezzi simili nel centro storico di Roma (qui qualche esempio).

Le novità in Italia e negli States. In  risposta alle nuove esigenze dello smart working in giro per il mondo stanno nascendo molte iniziative. A Washington, per esempio, è in partenza un servizio per chi cerca non singole postazioni ma interi spazi in affitto per brevi periodi. HiRise, consociata di Jll, sarà attivo nel corso del mese di maggio: online, i proprietari di piccoli locali potranno proporli in affitto a chi li sta cercando. In Italia, invece, piacerà molto a chi è alla ricerca di un ambiente di lavoro più completo l’ultima iniziativa di  Uffici Arredati, realtà che affilia oltre 70 business center in Italia, che ha creato un servizio di prenotazione online a ore per i suoi spazi di lavoro. Qui rispetto alle scrivanie a noleggio c’è un passaggio in più: si tratta di veri e propri uffici chiusi, arredati e con servizi condivisi (reception e pulizie) che, fino a poco tempo fa, non avevano la stessa flessibilità delle singole postazioni degli open space. Al momento il progetto è in fase di costruzione: sul sito presto sarà possibile verificare la disponibilità di un ufficio a noleggio tra quelli aderenti al network, con la possibilità di lasciare un commento in stile TripAdvisor una volta usufruito dello spazio. Il costo varierà di città in città e in base alle richieste, il prezzo medio sarà di circa cento euro al giorno. Servizio simile è già offerto da ToolBox, coworking classico che all’ultimo piano offre anche interi uffici. Infine, da pochissimo è stato lanciato un nuovo servizio, Copass, che consente l’accesso a qualunque fablab (letteralmente, “laboratorio di formazione”, cioè spazi lavorativi comuni) coworking e spazio di lavoro aperto nel mondo, aderente al servizio, pagando un abbonamento unico.

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