Come deumidificare l’aria di casa

Stop a muffa e umidità tra le pareti domestiche con deumidificatori per tutte le tasche e le esigenze

Durante la stagione invernale, specie durante i periodi più piovosi, può capitare in casa si formi umidità in eccesso. È importante tenerla sotto controllo: migliorare la qualità dell’aria negli ambienti casalinghi è il punto di partenza per vivere in modo più sano. Bisogna tenere presente che trascorriamo circa il 50% del tempo in casa, e gli edifici, sempre meglio isolati, sono meno ventilati di una volta. Per regolare il livello di umidità facendo in modo che non sia eccessivo o insufficiente ci sono rimedi fai-da-te, ma la tecnologia ci viene incontro con dispositivi a buon costo. Ecco una piccola guida su come scegliere la soluzione migliore.

Se la casa è costantemente umida. Se l’umidità è un problema costante, la prima cosa da fare è individuare la fonte del problema verificando lo stato di pareti, soffitti e pavimenti e cercare di individuare i principali punti d’infiltrazione: potrebbe essere una tubatura rotta o usurata in bagno, cucina o magari negli interstizi fra le mura. A tal proposito è bene sottolineare che ci sono diversi materiali (come le membrane autoadesive o le impermeabilizzazioni liquide) che fanno da isolanti e possono essere applicati per impedire le infiltrazioni e la comparsa di umidità, specialmente in stanze dove conservate libri, documenti importanti o apparecchiature elettriche. Tenete anche presente che dipingere le pareti in sughero (su Amazon si trovano prodotti a 9 euro/mq) o con pitture traspiranti (circa 5 euro/lt ) è il miglior metodo naturale antimuffa. Altre fonti di umidità sono: soffitte e sottotetti non ventilati adeguatamente o eccessiva umidità nelle fondamenta. Spesso cantine e piani interrati sono troppo umidi a causa dell’acqua presente attorno alle fondamenta della casa. Assicuratevi che le grondaie non siano intasate da foglie e detriti. Potreste inoltre estendere i canali di sfogo per allontanarli dalle mura esterne di casa, in maniera che l’acqua defluisca più lontano dalle fondamenta.

Buone abitudini per ridurre l’umidità. Ci sono cattive abitudini che possono favorire l’accumulo di umidità in alcune stanze della casa, come il bagno o la cucina. Per limitare il fenomeno in bagno è utile, nel momento della doccia o del bagno azionare la ventola di aerazione, quando è presente, o comunque areare la stanza subito dopo. In cucina l’umidità può essere limitata ricordando di azionare la cappa, soprattutto quando sono state poste sui fornelli delle pentole che sprigionano molto vapore (in questo caso utilizzare il coperchio ci aiuta anche a risparmiare energia). Se la temperatura esterna lo permette, è consigliabile aprire almeno leggermente le finestre mentre si cucina, oppure al termine della preparazione delle pietanze, in modo da favorire l’asciugatura delle eventuali tracce di umidità formatesi a causa della condensazione del vapore. Areare la propria abitazione, soprattutto nelle giornate di sole e con scarsa umidità esterna, è la prima regola per limitare la formazione di umidità e muffa. Altri semplici accorgimenti per diminuire l’umidità sono: evitare, quando possibile, di posizionare per lungo tempo stendini con panni molto bagnati all’interno delle stanze, annaffiare le piante da appartamento solo quando è realmente necessario, per evitare la formazione e la permanenza di ristagni nei sottovasi.

Deumidificatori fai-da-te a costo zero. Quando il sale rimane a lungo in un ambiente umido tende a solidificare (motivo per cui mettiamo qualche chicco di riso nella saliera da tavola). Questo fenomeno dipende dall’assorbimento di umidità dall’aria, cosa che al sale riesce benissimo, e può essere usato a nostro vantaggio per deumidificare una stanza. Si tratta di scegliere come e dove metterlo nell’ambiente da deumidificare. Va benissimo a questo scopo un semplice contenitore di plastica, o magari più di uno, da posizionare colmo di sale grosso nei punti più sensibili alla formazione di condensa. Per quanto riguarda la quantità di sale necessaria, tenete presente che con 200 grammi circa si può regolare l’umidità dell’aria di una stanza di 4mt x 4mt. Considerato che un pacchetto standard contiene circa 1 kg di sale grosso, spendendo meno di 1 euro avrete 5 piccoli deumidificatori fai-da-te – quanto basta per tutta la casa. Per aumentare la superficie di azione del sale in funzione della sua esposizione all’aria, invece di un contenitore potete usare dei sacchetti di tela o di organza a trama non troppo fine, che saranno anche esteticamente più piacevoli, proprio come si fa con i deodoranti e gli antitarme naturali nei cassetti dei mobili. Nel caso del sale, bisogna avere cura di mettere un supporto sotto i sacchetti per evitare che siano a contatto diretto con il legno o altre superfici che si possono rovinare.

Deumidificatori passivi. Alternativa altrettanto economica e pratica sono i deumidificatori passivi, che si presentano come dei piccoli contenitori in cui è sistemata una sabbia con la capacità di attirare e catturare l’umidità. Nelle confezioni disponibili in commercio trovate sia il contenitore che la sabbia: sono provviste anche di tappo per cui si possono richiudere e conservare senza rovinare le proprietà della sabbia. Sono adatti a tutti i tipi di stanza e proprio per questo si trovano in diverse dimensioni, esistono anche soluzioni specifiche per gli armadi e per le cabine armadio. Sono reperibili in tutti i negozi specializzati e nei grandi ipermercati e supermercati, e hanno un prezzo notevolmente basso e accessibile (costano mediamente 10 euro). Meglio scegliere quelli ricaricabili per evitare di buttare via il contenitore: una volta esaurita l’efficacia della sabbia, andranno svuotati dell’acqua accumulata e dovranno essere ricaricati con della soluzione nuova.

Deumudificatori elettrici. Per deumidificare l’aria in modo efficiente, soprattutto in estate, può essere utile dotarsi di un apparecchio elettrico. I modelli di deumidificatori presenti sul mercato sono diversi e si dividono in fissi e portatili. A fare la differenza è, ovviamente, la comodità e la necessità di doverlo trasportare da una stanza all’altra. In genere, i deumidificatori fissi e i condizionatori con funzione di deumidificatore sono più efficaci. All’interno di queste due principali categorie, poi, si possono fare delle ulteriori differenze in base alle caratteristiche tecniche dell’apparecchio. A seconda del processo fisico sfruttato per la deumidificazione dell’aria si distinguono due categorie di prodotti: i deumidificatori essiccativi e i deumidificatori meccanico-refrigerativi. Nei primi l’aria viene spinta, grazie a una ventola, verso un materiale essiccante (come il gel in silice) che reagisce chimicamente e condensa in acqua l’umidità presente nell’aria. Quando i pori del materiale assorbente sono completamente pieni d’acqua, il processo di deumidificazione si blocca. In questo caso ci sono due possibilità: si sostituisce il materiale o lo si rigenera mettendolo a contatto con una corrente di aria, così da ridurne l’umidità. Periodicamente occorre svuotare l’acqua raccolta nel serbatoio. Sono dispositivi molto semplici il cui prezzo si aggira attorno ai 20 euro, ma sono poco performanti e funzionano al meglio in ambienti con poca umidità. Nei deumidificatori meccanico-refrigerativi, invece, l’aria viene aspirata da una ventola e spinta verso una serpentina di raffreddamento. A contatto con quest’ultima il vapore acqueo presente nell’aria si condensa e l’acqua viene raccolta in un serbatoio. Questo processo è più efficiente con temperature elevate e in condizioni di alta umidità (maggiore del 45%). Questi hanno un prezzo maggiore che può variare dai 90 euro ai 500 euro, ma in media si aggirano attorno ai 200 euro.

 

 

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