Costi bassi, utilizzo semplice, inquinamento zero: anche in Italia è droni-mania. A cosa servono, come sceglierli e utilizzarli in sicurezza
Piccoli velivoli per foto dall’alto (e non solo). Utilissimi per scattare foto o girare filmati dall’alto, i “droni buoni”, chiamati così per distinguerli da quelli impiegati in missioni di guerra, sono piccoli aeromobili che volano senza pilota, controllati a distanza. Sul mercato ce ne sono di diversi tipi: dal più piccolo ed economico – poche decine di euro – a modelli professionali, che costano più di mille euro l’uno.
Come scegliere il modello giusto. Se non si è esperti, è bene scegliere un drone piccolo e con poche funzioni. Prima dell’utilizzo controllare la carica delle batterie, il funzionamento e l’impostazione del radiocomando. Meglio usare il drone sui campi attrezzati per l’aeromodellismo o, in alternativa, in zone prive di ostacoli e lontane dai centri abitati. Si consiglia, poi, di tenersi alla larga da linee elettriche, fabbriche, zone militari, ospedali e aeroporti. Periodicamente, poi, bisogna aggiornare il software per correggere eventuali difetti nel sistema di controllo. Infine può essere molto utile (e in alcuni casi è obbligatorio) stipulare una polizza assicurativa che copra l’attività aeromodellistica.
Le regole di volo. In Italia tutti gli oggetti volanti sono soggetti a una normativa di sicurezza e, ovviamente, questo vale anche per i droni: a metà dicembre 2013, l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ha emesso il Regolamento “Mezzi aerei a Pilotaggio Remoto”(entrato in vigore a fine aprile 2014) in cui vengono definiti i requisiti da soddisfare per l’impiego di SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), cioè l’insieme del drone vero e proprio e dei componenti necessari per il controllo a distanza. Lo scopo del regolamento è che i droni siano utilizzati per fini impropri (come la violazione dell’altrui privacy). Chi vuol vuole far volare un drone per attività lavorative e professionali deve essere maggiorenne, deve aver frequentato un corso di pilotaggio e deve assicurare il mezzo. Queste regole non valgono per i droni che pesano meno di 25 chili, che rientrano nella categoria “aeromodelli” e quindi pensati per scopi ricreativi e sportivi.
Hubsan X4, drone formato mignon. Tra i più piccoli in commercio, Hubsan X4 H107C è un piccolo drone dotato di una fotocamera capace di registrare immagini dall’alto e inviarle direttamente alla sua unità di controllo. Ideale per i principianti, sul web si trova a meno di 70 euro.
Parrot minidrone rolling spider, il drone che scala le pareti. Poco più grande dell’Hubsan X4, il Parrot minidrone rolling spider può essere controllato da smartphone o tablet grazie a un’apposita app. Questo drone è in grado di realizzare video in alta definizione a 60 frame al secondo. Le due ruote comprese nella confezione permettono di trasformare questo aggeggio in un veicolo capace di muoversi sul pavimento e di scalare pareti e soffitte alti diversi metri. Parrot minidrone rolling spider può essere acquistato sul sito ufficiale a partire da 99 euro.
Parrot AR 2.0 GPS edition, comando a 50 metri di distanza. Rispetto ai modelli precedenti l’Ar 2.0 Gps Edition della Parrot può essere manovrato anche a 50 metri di distanza. La fotocamera incorporata registra video in alta definizione e scatta fotografie aeree di alto livello. Tra le funzioni di cui dispone c’è anche il pilota automatico: sarà sufficiente impostare le coordinate geografiche e il modulo guiderà l’AR 2.0 verso il punto prescelto. Più costoso dei precedenti, sul web si trova a partire da 250 euro.
DJI Phantom 2 Vision plus, il drone che sa tornare a casa. Stabile e facile da pilotare, il DJI Phantom 2 Vision plus è tra i droni più avanzati in commercio. Dotato di un sistema di propulsione e di una bussola digitale, che agevola il controllo da parte dell’utente, il DJI Phantom2 Vision plus è tra i droni più avanzati in commercio. Dotato di un sistema di propulsione e di una bussola digitale, che agevola il controllo da parte dell’utente, il DJI Phantom2 Vision plus è dotato dei sistemi di controllo “Return home” e “No-flight zone”. Nel primo caso il drone sarà capace di ritrovare la strada di casa – ovvero il punto di decollo – se dovesse volare al di fuori del raggio d’azione del controller. Nel secondo caso, invece, eviterà di alzarsi in volo se troppo vicino alle aree aeroportuali. Prezzo in rete, dai mille euro in su.
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