La realtà virtuale è sempre meno un'utopia. Mani e gambe sono i nuovi controller. La testa determina il panorama......
Protagonista virtuale. Con la tecnologia consumer che investe sempre più denaro nella realtà aumentata (è il caso dei Google Glasses di cui abbiamo parlato recentemente qui) presto anche i videogiochi raggiungeranno un livello di veridicità mai visto. È il giocatore è destinato a diventare il vero protagonista del gioco.
Videogioco ante litteram. Anche se può sembrare incredibile, il primo videogioco risale al 1947. Il Cathode-ray tube amusement device è il gioco derivato dagli schermi radar utilizzati nella Seconda Guerra Mondiale in cui era possibile simulare il lancio di un missile verso un bersaglio. Di difficile collocazione commerciale e molto costoso da produrre, questo precursore dei tempi rimase solo un prototipo.
La diffusione. La cosiddetta età dell’oro dei videogiochi è iniziata alla fine degli anni Settanta quando Space Invaders ha letteralmente “invaso” i bar, prima, e le sale giochi, poi, di mezzo mondo.
Star virtuale. Super Mario, il più famoso video gioco al mondo, è apparso per la prima volta nel 1981 con il nome di Jumpman.
Quale crisi? «Crisi? Non scherziamo, l’industria dei videogame è più in forma che mai. Cambiano gli strumenti: dalle console agli smartphone e ai tablet. Ma i giochi non moriranno mai» (Nobuhiro Kasahara, presidente della Namco Bandai America).
Niente più tasti. La prima console a cambiare il modo di giocare ai videogiochi è stata nel 2006 la Nintendo Wii. Eliminando i tipici game pad e introducendo il rilevamento di movimenti tramite controller, ha aperto il mercato dei videogames anche alle fasce di età che fino a quel momento non erano interessate e che trovavano difficoltà a districarsi tra pulsanti e “combo”.
Combo. Abbreviazione del termine inglese combination, consiste in una serie di pressioni di pulsanti del gamepad compiuti in una specifica sequenza per ottenere prestazioni speciali all’interno della partita.
Ciao ciao Monopoli. La Wii ha in un certo senso rimpiazzato il gioco da tavolo catalizzando tutta la famiglia a saltellare davanti alla tv.
Evoluzione. Kinect è la risposta di Microsoft alla Wii. Lanciato nel 2010 e applicabile alla console Xbox 360, si differenzia dall’omologo giapponese per l’assoluta mancanza di controller. Tutte le azioni prodotte nel videogioco sono quindi derivate dal movimento del giocatore.
Storia di un insuccesso. Il più grande insuccesso di casa Nintendo fu la console Virtual Boy. Quello che doveva essere il più grande passo di avvicinamento alla realtà virtuale fu lanciato in Giappone e Stati Uniti nel 1995 e dismesso un anno dopo. Formata da una sorta di maschera montata su un treppiedi, si utilizzava appoggiandoci il viso e guardando lo schermo all’interno. La possibilità di generare solo i colori rosso e nero e la poca dinamicità tridimensionale sono tra le maggiori cause dell’insuccesso. La frase riportata sulla scatola «l’uso prolungato può causare senso di fastidio e di nausea, convulsioni e disturbi visivi» non ha di certo aiutato le vendite.
Quando il gioco diventa reale. Il videogame più realistico è Ultimate Battlefield 3 simulator, gioco di guerra simulata creato recentemente per la trasmissione televisiva britannica The Gadget show. Ecco come funziona: il giocatore entra in una stanza a forma di cupola il cui pavimento è costituito da una sorta di tapis roulant omnidirezionale circondato da uno schermo a 360 gradi. Camminando sul tapis roulant si ottiene lo spostamento dell’avatar sullo schermo e sparando con un finto fucile si combatte all’interno dello scenario bellico. I movimenti del corpo e delle armi sono catturati da dieci telecamere a infrarossi. È costato ben 650 mila sterline.
Realistico? Per rendere ancora più realistico il gioco quando un avversario spara contro il giocatore reale questo riceve un vero proiettile di vernice sul corpo, con tanto di (piccolo) dolore.
Self made player. Un ragazzo ha trovato il modo di creare il suo simulatore di realtà virtuale casalingo. Appassionato di Skyrim, gioco in prima persona ambientato nel medioevo ma dallo spiccato tocco fantasy, ha collegato tra loro diversi dispositivi che gli consentono di comandare il personaggio del gioco muovendosi con il corpo.
Come ha fatto? Seppure la giocabilità non è paragonabile a quella di Ultimate Battlefield 3 simulator, il risultato è ottimo considerando la “modica” cifra spesa: circa 1.500 euro. Questa la lista dei dispositivi che ha utilizzato:
1. Visore Sony Hmz-T1 (volore circa 500 euro) che offre, grazie a due pannelli Oled da 0,7 pollici ad alta risoluzione posizionati davanti agli occhi, contenuti in 3D stereoscopici.
2. Sensore Microsoft Kinect (100 euro).
3. Un TrackIR5 (volore 150 euro) che permette di cambiare la schermata semplicemente ruotando la testa.
5. Software di riconoscimento vocale per impartire ordini direttamente con la voce.
Richiestissimo. In fase di definizione è il progetto Oculus Rift promosso dal sito Kickstarter (network di finanziamento di massa per idee ancora da sviluppare). Questi occhiali per la realtà virtuale offriranno un display per occhio, con risoluzione 640×800, un angolo visivo orizzontale di 90° e uno diagonale di 110°. Il peso si aggirerà intorno ai 220 grammi. I progettisti andavano alla ricerca di 250 mila dollari per poter realizzare gli occhiali; hanno ricevuto finanziamenti per due milioni e mezzo di euro. Sarà compatibile con tutte le console di nuova generazione.
Punto di forza. Il punto di forza sarà la rapidità tra l’input del giocatore (il movimento della testa che dà il comando) e l’effetto nella simulazione (il cambio di visuale).
A basso costo. Oculus Rift sarà in vendita a 300 dollari più spese di spedizione a partire da dicembre. Il kit da montare costerà invece 275 dollari e sarà in consegna da novembre.
Gioco olografico. Tra gli esperti del settore si vocifera che con il futuro lancio dell’Xbox 720 Microsoft, atteso per la primavera 2014, ci si avvicinerà moltissimo al primo videogioco olografico. La società americana ha infatti brevettato un casco e un paio di occhialini che potrebbero diventare accessori della nuova console. Tali strumenti sarebbero in grado di proiettare nella stanza immagini virtuali semitrasparenti capaci di interagire con il giocatore.
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