Prosegue il nostro viaggio guidati dal rapporto "Tecnologia per crescere" della fondazione Ahref. Questa volta vogliamo mettere a confronto i dati relativi all'uso di Internet in Italia rispetto al resto dell'Europa e vedere se ci sono degli spunti di riflessione....
Prosegue il nostro viaggio guidati dal rapporto “Tecnologia per crescere” della fondazione Ahref. Questa volta vogliamo mettere a confronto i dati relativi all’uso di Internet in Italia rispetto al resto dell’Europa e vedere se ci sono degli spunti di riflessione.
Secondo i dati della ricerca Eurobarometer ci sono alcune differenze sostanziali e alcuni punti in comune. Sia in Italia che in Europa le famiglie in cui sono presenti bambini sono più connesse a Internet rispetto alla media, ma secondo i dati Eurostat nel nostro paese il 78% delle famiglie in cui vi sono minori ha una connessione a Internet domestica mentre, mentre in Europa la quota sale al 90%.
La ricerca Eurostat ha voluto anche prendere in esame da dove i ragazzi italiani accedono alla rete ed è risultato che nel nostro Paese tra i ragazzi dagli 11 ai 16 anni è molto più diffuso l’accesso personale nella privacy della propria cameretta: il 62% rispetto al 49% della media europea (EU Kids online 2012) e questo potrebbe avere delle implicazioni per quel che riguarda l’uso di Internet da parte dei minori e i rischi a cui vanno incontro. Per quel che riguarda l’utilizzo scolastico dei media digitali, secondo l’indagine European schoolnet, gli italiani risultano essere un po’ sotto la media europea. Il campione preso in esame è composto da studenti delle superiori e le attività in cui gli italiani sono sotto la media sono l’invio di e-mail agli insegnanti, che viene effettuato dal 13% degli studenti italiani rispetto al 37% della media e lo svolgimento dei compiti al computer fatto dal 62% contro il 76% della media europea.
Se da un lato i ragazzi italiani risultano essere un po’ indietro rispetto alla media europea per quel che riguarda l’utilizzo di Internet, dall’altro questo fa si che risultino essere meno esposti ai rischi. L’indagine Eu kids online finanziata dal Safer Internet Plus Programme della Commissione Europea ha classificato l’Italia come paese a “basso utilizzo e rischio variabile“. Nel nostro Paese il 34% dei ragazzi ha incontrato almeno uno dei 7 rischi presi in esame, rispetto al 41% della media europea, che sono: la visione di materiale pornografico, il bullismo, il sexting, gli incontri offline con persone conosciute online, la visione di user generated content inappropriato e l’uso improprio di informazioni personali.
I bambini che rischiano di più sono quelli che mettono in atto una gamma più ampia di attività e fanno quindi un uso più ampio e articolato della rete.
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