Dalla prima assunzione, al collocamento dei disoccupati, fino alle categorie svantaggiate: ecco le misure per incentivare l'occupazione nel 2022
Il 2022 dovrebbe essere l’anno d’uscita dalla crisi economica generata dalla pandemia. Nonostante alcuni segnali di incertezza (fotografati dall’indice PMI), molti indicatori confermano infatti il ritorno ai livelli pre-Covid. Anche l’occupazione torna a salire e, da questo punto di vista, ci sono buone notizie per chi cerca un impiego stabile. Nella Legge di Bilancio 2022 sono state dedicate risorse per incentivare le imprese sia a ridurre le diseguaglianze sia a stabilizzare contratti a termine.
Se in passato abbiamo affrontato il tema dal punto di vista dei neolaureati, in questo articolo vogliamo fare un passo ulteriore e raccontarti i principali bonus e sgravi contributivi previsti per l’assunzione di varie tipologie di lavoratori.
Si tratta di informazioni utili se stai cercando un nuovo lavoro, per comprendere meglio le forme contrattuali che ti verranno proposte. Al tempo stesso si tratta di spunti utili alle imprese che vogliano assumere o dare nuove prospettive ai propri dipendenti. Vediamole insieme.
1. Bonus assunzioni per gli under 36
Tra gli incentivi più interessanti confermati nel 2022 c’è l’esonero contributivo totale per gli imprenditori che intendano assumere giovani al di sotto dei 36 anni. Ciò alleggerisce il costo del lavoro per le aziende, con un risparmio che vale fino a 6 mila euro l’anno. Il bonus vale anche per i contratti esistenti se vengono trasformati nel tempo indeterminato. Questa esenzione dura 3 anni ed è una misura orientata a creare forme di lavoro più stabili. Insomma, potrebbe essere una buona notizia se hai un contratto a tempo indeterminato in scadenza.
2. La decontribuzione per le assunzioni al Sud
In questo caso le condizioni sono simili al primo bonus che ti abbiamo raccontato: decontribuzione del 100% per gli under 36, ma cambia la durata temporale. Quindi, per le regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), tutte le assunzioni del 2021 e 2022 per i giovani sotto i 36 anni potranno godere dello sgravio fiscale per 48 mesi, con la possibilità di recuperare il bonus per l’anno precedente, nel caso il datore di lavoro non ne avesse goduto.
3. Incentivi per under 29 con l’apprendistato
Anche in questo caso il datore di lavoro godrà di un esonero contributivo, che può essere esteso fino a 5 anni. Rispetto al bonus precedente, però, cambiano alcune condizioni. Oltre al limite d’età – 29 anni come abbiamo accennato –, l’imprenditore dovrà assegnare un tutor e predisporre un piano formativo per il dipendente.
L’obiettivo dell’apprendistato è infatti avviare un giovane verso una professione qualificata.
Per questo motivo l’apprendistato prevede – per il datore di lavoro – una agevolazione retributiva: il dipendente potrà essere inquadrato fino a due livelli in meno rispetto agli obiettivi formativi che raggiungerà alla fine del percorso. Se vuoi approfondire nel dettaglio tutte le differenze tra questi due bonus, ti consigliamo questa tabella comparativa.
4. I bonus per le assunzioni delle donne
La ripresa economica dopo la crisi pandemica ha reso più profondo il divario occupazionale tra uomini e donne, secondo l’ISTAT nel 2020 calata al 49% per queste ultime. E questa misura ha l’obiettivo di ridurre il gap.
In questo caso lo sgravio INPS del 100% è dedicato all’assunzione delle donne cosiddette svantaggiate.
Ecco le condizioni:
- donne che hanno oltre 50 anni di età e sono senza lavoro da oltre un anno;
- donne che risiedono in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali UE, senza un lavoro regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
- indipendentemente dall’età, donne attive in un ambito professionale o lavorativo appartenente ad aree economiche caratterizzati da una marcata disparità occupazionale di genere e senza un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
- indipendentemente dall’età e dal luogo di residenza, senza un lavoro regolarmente retribuito da almeno 2 anni.
Nello specifico, riguarderà le assunzioni effettuate dall’inizio dell’anno fino al 30 giugno 2022 e avrà una durata minima di 12 e massima di 18 mesi. Un altro dettaglio positivo: il bonus vale anche per la conversione di un contratto a termine in uno a tempo indeterminato.
5. Le misure per chi riceve il Reddito di Cittadinanza
Nella legge di bilancio 2022 il Reddito di Cittadinanza è stato rifinanziato. Per favorire l’occupazione di chi percepisce questa misura di sostegno, anche in questo caso è previsto un esonero contributivo. Il tetto massimo corrisponde a quello previsto dal RdC (cioè 780 euro mensili) e la durata è pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità già godute del RdC.
Questa misura è dedicata anche a incentivare la professionalizzazione di categorie svantaggiate.
Il datore di lavoro, infatti, può stipulare un patto di formazione con il neoassunto, che si impegnerà a seguire un corso presso un centro qualificato. In quest’ultimo caso l’entità del bonus varia e, se vuoi approfondire, ti invitiamo a leggere questo articolo.
E tu conoscevi questi bonus? Sei stato assunto con uno di questi? Raccontaci la tua esperienza.
Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.