Spesa, benzina e molto altro: l’innalzamento al 21% costa caro. Per risparmiare basta confrontare i prezzi e seguire le offerte (online)...
L’Iva che aumenta. Sabato 17 settembre è scattato l’aumento dell’Iva ordinaria: dal 20 al 21%. In concreto questo significa che ogni famiglia italiana spenderà circa 92 euro in più all’anno (calcolo della Cgia di Mestre considerando un nucleo di tre persone).
Che cos’è l’Iva. L’Iva è un’imposta sui valori aggiunti, con tre aliquote: quella base al 20% (ora al 21%) la si paga comprando quasi qualunque cosa: dall’automobile alle scarpe oltre a qualsiasi servizio offerto da un libero professionista (dall’idraulico all’avvocato). Ci sono poi due aliquote ridotte: al 10% per i servizi turistici (alberghi, bar, ristoranti) e su determinati prodotti alimentari e al 4% per i beni di prima necessità (pane, pasta, uova, frutta, giornali ecc.).
Dove pagheremo di più. Le preoccupazioni maggiori da parte delle associazioni dei consumatori riguardano gli aumenti sulla spesa, l’abbigliamento, la benzina e gli elettrodomestici. Secondo il Codacons il 35% degli esercizi commerciali ha già adeguato i prezzi. I rincari sono stati applicati soprattutto nei piccoli negozi, sui generi di piccolo importo, come i prodotti per la pulizia delle casa e l’igiene personale, e nelle grandi città, in particolare Milano, Venezia e Napoli.
Quelli che non aumentano i prezzi. Per venire incontro ai consumatori, la grande distribuzione ha deciso di prendersi carico dell’aumento: Esselunga non cambierà i propri prezzi, Crai e Coop hanno deciso di bloccare tutti i prezzi dei loro prodotti a marchio fino a fine anno e Carrefour sta pensando di fare lo stesso. Anche nel settore dell’abbigliamento molte aziende hanno deciso di assorbire l’aumento dell’Iva per non gravare sui clienti: listini invariati per Zara, Benetton e Stefanel.
Attenzione ai prezzi. La prima cosa a cui prestare attenzione sono gli arrotondamenti e il trucco del prezzo netto. Ad esempio, se un bene costa 16 euro, con l’aumento dell’Iva il nuovo prezzo deve essere 16,13 euro, perché il prezzo Iva esclusa che dà come netto 16 è 13,3 ed è su quello che va applicata la nuova aliquota. Adiconsum invita i consumatori a segnalare sul suo sito o presso le sedi regionali eventuali aumenti di beni e servizi superiori all’1%.
La spesa più economica. Un modo immediato per affrontare l’aumento dei prezzi è approfittare di offerte e sconti nei supermercati. L’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ha calcolato che su una spesa di 180 euro (una trentina di prodotti essenziali per 7-10 giorni per una famiglia di tre persone) si può risparmiare fino a 70 euro, basta sapere dove trovare i prezzi migliori.
Comparare i prezzi. Il modo più comodo per sapere dove andare a fare la spesa è consultare prima uno sito comparatore di prezzi. Nel giro di pochi anni ne sono nati diversi in Italia, tra i primi Risparmiosuper.it. Come funziona: si seleziona la città, l’indirizzo e i prodotti che compongono la propria spesa e la ricerca indica il supermercato più conveniente. È possibile anche fare una ricerca sul singolo prodotto. Klikkapromo.it invece permette di confrontare oltre 100mila prodotti in 310 supermercati della Lombardia (tra poche settimane il servizio sarà esteso a tutt’Italia).
Un sms per risparmiare. Smsconsumatori.it è un servizio gratuito che informa sui prezzi dei principali prodotti agro-alimentari. Basta inviare un sms al 47947 con il nome del prodotto a cui si è interessati e si riceve un messaggio con il prezzo medio nazionale all’origine e all’ingrosso, e il prezzo medio di vendita macro regionale (Nord, Centro e Sud). Ad esempio, inviando la parola “uovo” si riceve l’sms: 19/09 Uova (confezione 6 pezzi): Origine 0,65 – Ingrosso 0,95 – Vendita: nord 1,40 centro 1,20 sud 1,10. Cinque il numero massimo di richieste al giorno, trenta al mese. Il progetto è promosso dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
Elettrodomestici e tecnologia. Altroconsumo.it mette a confronto i vari modelli di elettrodomestici e prodotti tecnologici e segnala il negozio con il prezzo più conveniente.
Benzina record. Il giorno in cui è scattato l’aumento dell’Iva la benzina verde ha raggiunto il prezzo record di 1,645 euro al litro. Per la verde l’aumento è stato di 1,4 cent, per il diesel di 1,3 e per il Gpl di 0,5 centesimi.
Il distributore più economico. Ci sono vari modi per fare un pieno alla propria auto spendendo meno (leggi qui l’articolo di VoceArancio), uno di questi è utilizzare i siti che comparano i prezzi nei vari distributori: Prezzibenzina.it (copre tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione per le grandi città), Pienorisparmio.it (grazie a Google Maps permette di visualizzare con chiarezza la meta), Sviluppoeconomico.gov.it (solo per le tratte autostradali).
Il prezzo psicologico. Un problema in più, sia per esercenti che per consumatori, è quello dei cosiddetti “prezzi civetta”, fissati sotto determinate soglie psicologiche: 19,90 anziché 20 euro, per esempio. Secondo l’Osservatorio prezzi rappresentano tra il 4 e il 5% del totale dei beni di largo consumo. Per Sandro Castaldo, ordinario di Marketing all’Università Bocconi di Milano, «in condizoni normali di mercato, le aziende tendono a non toccarli, scaricando gli aumenti sui prezzi di altri prodotti meno visibili. In questo momento di difficolta, è possibile che qualcuno sia costretto a ritoccarli. Verrebbe così meno un’àncora per il consumatore, almeno a livello inconscio».
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